Friuli Venezia Giulia verso unica Cciaa: ok da Pordenone

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Pavan: «progetto è sfida innovativa e lungimirante»

 

targa camera di commercio«La scelta di privilegiare la costituzione di una Camera di commercio unica del Friuli Venezia Giulia ha tre presupposti fondamentali: la salvaguardia delle economie dei territori, l’eliminazione dei campanilismi storici e una massa critica di imprese, in regione, pressoché equivalente a quella delle Camere venete confinanti (Venezia-Rovigo Delta lagunare e Treviso- Belluno)». Lo sostiene in una nota la Camera di commercio di Pordenone per spiegare i motivi per i quali sostiene l’ipotesi di un’unica Camera per tutta la regione.

«Giova sottolineare, sul fronte della proporzionalità tra domanda e offerta – continua la Camera di commercio di Pordenone – che l’equilibrio sui territori deve essere garantito, anche, dal numero delle risorse umane rispetto a quello delle imprese cui vengono erogati i servizi. Il fatto che la Venezia Giulia possa contare su un numero di dipendenti per impresa doppio rispetto agli altri territori può non essere una criticità, semmai un’opportunità: realizzando economie di scala, infatti, il surplus potrebbe essere valorizzato a favore dei servizi di supporto funzionali a tutta la regione. Così facendo si libererebbero, anche nelle altre Camere, risorse impiegate nelle strutture di supporto. Ne conseguirebbe un aumento delle disponibilità per i servizi alle imprese, comprese le nuove competenze assegnate dal provvedimento di riforma delle Cciaa. Non ci sarebbe quindi necessità di attuare esuberi/mobilità tra i dipendenti». “

«Un quadro chiaro che la Camera di commercio di Pordenone aveva tradotto in una decisione formale già nel 2014, quando s’era dichiarata disponibile, allora come ora, ad aprire un tavolo di confronto costruttivo sul tema. In qualsiasi momento. Di ciò si trova traccia (anche) nella delibera di Unioncamere di settembre 2014». «La salvaguardia dei territori è evidente – spiega la Camera di commercio di Pordenone – una governance unica, espressa dalle rappresentanze di ogni territorio, opererebbe per l’interesse di una sola economia, non più frazionata o dilaniata dai campanilismi, finalizzata alla razionalizzazione delle strutture e allo sviluppo delle imprese. A ciò si sommerebbero i benefici del rapporto esclusivo della Camera regionale che, in quanto unica e così concepita, consentirebbe da un lato di disporre di progetti di respiro regionale e, dall’altro, di rinforzare l’attuale riconoscimento della validità dell’azione del sistema camerale dimostrato dalle deleghe regionali a favore delle imprese. Quest’ultimo punto viene anche potenziato dalle più ampie e definite competenze delle Camere – in materia di valorizzazione del patrimonio culturale nonché di sviluppo e promozione del turismo – previste dalla legge di riforma (Decreto Legislativo 219/2016) sulle quali una Camera unica potrebbe dialogare con maggior facilità con la Regione per progetti sinergici e condivisi».

«Il progetto che Cciaa Pordenone ha commissionato a Ernst & Young a ulteriore suffragio delle proprie convinzioni di natura geo-economico-politica – ricorda – tiene conto di numerosi aspetti: l’evoluzione normativa sulla razionalizzazione del sistema camerale, il contesto economico del Friuli Venezia Giulia, dei territori limitrofi, i risultati economico-finanziari delle Camere, delle partecipazioni societarie delle stesse (e dei relativi risultati), nonché del tessuto imprenditoriale e delle infrastrutture disponibili. Anche da questo punto di vista sarebbe auspicabile la Camera unica perché una regia unica consentirebbe di mettere a sistema, per esempio, il porto di Trieste con la rete retro portuale della regione presente in ogni territorio – e di cui fanno parte più realtà – a diversi livelli di efficienza e di adeguamento. Cosa che a oggi non pare verificarsi».

«I numeri che sottendono questo progetto – conclude la Camera di commercio di Pordenone – dimostrano che lo scenario della Camera unica è il migliore sotto il profilo istituzionale e amministrativo nonostante la numerosità delle realtà aggregabili e dei pesi relativi. E’ il migliore sotto il profilo imprenditoriale in termini di rafforzamento settoriale e integrazione/ completamento di filiera. E’ il migliore in ordine alla complementarietà delle infrastrutture e la relativa efficienza gestionale. E’ il migliore per quanto attiene al sistema delle partecipazioni perché potenzia l’interdipendenza delle Camere di Commercio e le possibili sinergie».

«Questo è un progetto – ha detto Giovanni Pavan, presidente della Camera di commercio di Pordenone – la cui condivisione potrebbe rappresentare una sfida innovativa e lungimirante rispetto al ruolo del sistema camerale regionale e ai suoi rapporti con la Regione».