La Destra tedesca altoatesina contro gli italiani

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forum di alpbach schutzen schioppi
Per il partito della Klotz «gli italiani in Sudtirolo devono integrarsi come i migranti». Piccata la risposta di Kompatscher e dei vertici del PD altoatesino

 

forum di alpbach schutzen schioppiGaleotta è stata la cerimonia con cui il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker è stato accolto nei giorni scorsi a Bolzano per un convegno commemorativo dei 70 anni dell’accordo Degasperi-Gruber che ha dato vita all’autonomia speciale, quando un manipolo di Schützen in grande uniforme ha sparato in aria con gli schioppi storici, destando le proteste di molti esponenti italiani per una manifestazione di chiaro stampo sutirolese.

Per Sven Knoll, il consigliere provinciale della Südtiroler Freiheit, il partito di Eva Klotz (la storia pasionaria nota negli utlimi tempi per la sua campagna “Il Sudtirolo non è Italia” e per avere incassato senza battere ciglio oltre un milione di euro di liquidazione per il suo ritiro dalla politica provinciale) «come i migranti che arrivano in Sudtirolo devono essere disposti ad integrarsi, lo stesso vale per gli italiani. Non è il Sudtirolo che si deve adattare, ma viceversa». Secondo Knoll, «il Sudtirolo non si deve giustificare per una cosa talmente ovvia». Per il consigliere Andreas Pôder della Bürgerunion la sfilata dei cappelli piumati e le slave sono «una tradizione locale», «mentre le tradizioni degli italiani non sono presentabili e profondamente antieuropee», trattandosi «soprattutto di relitti fascisti e di spacconaggine imperialista».

Le uscite degli esponenti della destra tedesca hanno lasciato esterrefatto il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher: «si è trattato di un equivoco. Ad accogliere Juncker avrebbero dovuto esserci tutte le autorità che prendevano parte al convegno sui settant’anni dell’Autonomia, ma uno spostamento dell’orario di arrivo di Junker ci ha costretti a sdoppiare le cose ed io sono andato da solo ad accoglierlo nel palazzo della provincia. Siamo fieri del fatto di vivere in una regione multilingue – afferma Kompatscher – e siamo altrettanto fieri della nostra convivenza pacifica e della varietà delle nostre tradizioni». Per Kompatscher «le polemiche seguite al saluto degli Schützen al presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker mostrano che in Alto Adige c’è qualche cosa che non va. Evidentemente se qualcuno si è sentito offeso ciò dimostra che siamo tornati indietro nel tempo e che c’è poca fiducia e tanta insicurezza, frutto del clima politico». Kompatscher ha rivolto un appello «a tutti perché sia riconosciuto il valore della diversità, assieme ai valori della convivenza e nello spirito europeo». Kompatscher, infine, ha stigmatizzato duramente quanto affermato dalla destra di lingua tedesca.

Per Liliana Di Fede, segretaria provinciale del Partito Democratico di Bolzano, «i cittadini italiani di questa terra non si fanno trascinare nella polemica di certe affermazioni provocatorie di una destra tedesca becera. Le dichiarazioni dei consiglieri provinciali Sven Knoll (STF) e Andreas Pôder (BürgerUnion) sono oltremodo deliranti e francamente razziste. Ci aspettiamo che tutti ne prendano immediatamente le distanze al fine di stroncare definitivamente un gioco pericoloso che rischia di minare la convivenza pacifica che, faticosamente, è stata raggiunta negli ultimi 70 anni». Secondo Di Fede, «questo non è il momento della timidezza e di calcoli elettorali. Le forze democratiche tutte, di tutti i gruppi linguistici, devono rispondere con forza a questa ridicola provocazione di personaggi che vogliono riportare indietro le lancette dell’orologio e chiudere la nostra terra in una ridotta nazionalista».

Il vice-presidente PD della giunta provinciale di Bolzano, Christina Tommasini afferma che «siamo tutti cittadini di questa terra: da Knoll e Poeder esigiamo rispetto. Un reciproco rispetto per la lingua, la storia, la cultura e le tradizioni di tutti. Siamo italiani, tedeschi, ladini, mistilingui, migranti. Non accettiamo che qualcuno pensi di avere l’esclusiva sul diritto di abitare e sentirsi a casa nella nostra terra. Del resto – prosegue il vice-presidente – siamo fatti tutti allo stesso modo: siamo di carne e di sangue, muscoli e cervello. L’unica differenza è che, facendo certe affermazioni, qualcuno lo usa il cervello e qualcuno alle volte no. Questo è quello che viene da pensare leggendo le dichiarazioni di alcuni Consiglieri provinciali della destra tedesca. Dichiarazioni inaccettabili e offensive». Per Tommasini «non si può scendere a livelli così bassi. Le forze democratiche e autonomiste devono fare quadrato per difendere la convivenza ed il rispetto reciproco e quanto abbiamo costruito in questi anni. Dobbiamo stare molto attenti ad evitare le incomprensioni e le provocazioni che possono fomentare e legittimare questi atteggiamenti pericolosi».