Il Veneto secondo Bankitalia ripresa continua e prospettive positive

0
525
banca italia insegna
Pubblicato il tradizionale “Rapporto” sull’economia regionale. Sfide del futuro sono innovazione ed internazionalizzazione 

 

banca italia insegna«La ripresa continua: si sta attenuando, ma le prospettive sono positive»: il nuovo direttore della sede di Venezia della Banca d’Italia, Paolo Ciucci, ha introdotto così la presentazione del documento di aggiornamento congiunturale sull’economia del Veneto. «Rimane l’aspetto – ha detto Ciucci – che per la crescita sono importanti gli investimenti. E visto che, per gli aspetti legati all’incertezza sulla domanda, la crescita dell’ultimo biennio ha registrato un’attenuazione nell’ultimo semestre del 2016, come Banca d’Italia cerchiamo di dare stimoli su questo aspetto. I due fattori di successo sono innovazione e internazionalizzazione: questa è sicuramente la sfida che il mondo imprenditoriale locale deve vincere per avere prospettive di crescita».

Tra gli altri aspetti di novità evidenziati, quello legato all’occupazione, che cresce dell’1,2%, con un tasso di attività attestato ad un livello molto alto, pari al 70,4%. Quanto alla finanza, calano ancora i prestiti bancari, anche se c’è un incremento sul lato famiglie e una riduzione su quello delle imprese. E aumenta del 15% la raccolta diretta dalle imprese, che «al momento hanno preferito depositare la loro liquidità presso il sistema bancario, a dimostrazione dello stato di incertezza, in attesa di avere prospettive più certe su come investirla». 

Ad entrare nel dettaglio dell’andamento dell’economia reale è stato Paolo Chiades, della divisione ricerca economica della Banca d’Italia di Venezia: «il ciclo economico in Veneto consolida la crescita, soprattutto nel settore industriale, che fa registrare un +2,6% di aumento della produzione manifatturiera nei primi sei mesi e un +2% nel terzo trimestre. Il 42% delle imprese afferma di aver aumentato il fatturato nei primi nove mesi del 2016, mentre solo il 26% parla di una diminuzione. E il 79% delle imprese presume di chiudere l’anno con un utile, rispetto al 70% dello scorso anno». 

Riguardo agli investimenti, il 2016 dovrebbe chiudersi con una stabilizzazione, nel rispetto dei programmi degli imprenditori, ma è atteso un ulteriore rafforzamento nel 2017. Quanto alle esportazioni, nei primi sei mesi si è registrato un +0,3% complessivo, ma la domanda dai mercati esteri extra Unione Europea ha fatto segnare un -3,4%. Non ci sono grosse novità positive (-0,2% di fatturato) per il comparto delle costruzioni, ai minimi storici dal 2015, anche se si consolida il mercato immobiliare (oltre il +13%). Riprende con gradualità il mercato dei servizi e anche il settore dei trasporti ed il mercato del lavoro mostrano segnali positivi, con un minor ricorso agli ammortizzatori sociali. 

A parlare del settore creditizio è stato infine il direttore della divisione ricerca economica, Massimo Gallo, che ha spiegato come l’aumento del credito alle famiglie è dettato anche da un ritorno della domanda di mutui per l’acquisto della casa e del credito al consumo (+9%). Restano invece invariate le condizioni d’offerta per il credito alle imprese, con condizioni d’accesso che rimangono selettive, facendo segnare a giugno un -3,4%, diminuendo soprattutto per le imprese con rating peggiore.