La Corte dei Conti boccia la Pedemontana veneta

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Pedemontana veneta vista aerea sis 15
Relazione segnala lentezza iter opera e carenze progettuali. Puppato: «indispensabile che ora Zaia chiarisca la situazione»

 

Pedemontana veneta vista aerea sis 15La Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei Conti è intervenuta sullo stato di realizzazione della superstrada a pedaggio Pedemontana veneta.

«La relazione – riporta una nota appena diffusa – conferma le criticità riscontrate lo scorso anno, quali, fra le altre: l’estrema lentezza dell’iter dell’opera; i costi della struttura commissariale che si sovrappongono a quelli degli organi ordinariamente deputati alle stesse funzioni; le carenze progettuali; la portata di alcune clausole della convenzione; le difficoltà inerenti all’esecuzione dell’opera; l’esistenza di clausole contrattuali particolarmente favorevoli al concessionario; gli oneri e le penali e la loro rilevanza per i bilanci pubblici; le problematiche di ordine ambientale rilevate dal Ministero competente; il lievitare dei costi». Per la Corte «il ricorso al partenariato pubblico-privato non ha portato i vantaggi ritenuti suoi propri, rendendo precaria ed incerta la fattibilità dell’opera stessa. Appare evidente, infatti, la difficoltà a far fronte al “closing” finanziario, ricorrendosi, in contrasto con i principi ispiratori della finanza di progetto, all’intervento di organismi pubblici, al fine di superare le criticità dell’operazione, dovendosi valutare anche la traslazione del rischio di mercato sul concedente, in contrasto con la ratio del ricorso alla finanza di progetto. A poche settimane dalla fine del mandato del commissario delegato, istituto sul quale il Dipartimento della Protezione civile ha avanzato perplessità, circa la futura titolarità della competenza alla continuazione dell’opera, si profila una situazione di incertezza. Non è ancora chiara la realizzabilità di molte strutture viarie funzionalmente connesse alla realizzazione dell’opera principale». 

«Solo a seguito dell’intervento della Corte – conclude la nota – è stata intrapresa, da parte degli organi competenti, una più approfondita attività di controllo sulla gestione dell’opera. E’ necessario provvedere ad una rapida definizione delle procedure espropriative».

La nota della Corte dei Conti ha dato il desto alla senatrice PD Laura Puppato di criticare l’operato della regione Veneto e del suo presidente: «Luca Zaia è come due delle tre famose scimmiette, non vede, non sente, ma quanto parla, dalla mattina alla sera, inaugura e pontifica sul nulla. La Superstrada a pedaggio Pedemontana è un monumento al suo fallimento come governatore del Veneto, se una cosa del genere fosse successa al Governo Renzi, la Lega starebbe già strillando alle dimissioni, ma visto che i responsabili sono loro tutto va sotto silenzio». 

Per «Cassa Depositi e Prestiti si sfila dal progetto, così la Bei, entrambe ritengono sovrastimati i flussi di percorrenza, abbiamo un concessionario che finora non ha messo 1 euro e ha utilizzato solo fondi pubblici, i lavori sono sotto il 20%, gli espropri appena sopra il 12%, tutto questo per un’opera di cui si parla dal 1990 – afferma la senatrice Dem – con i soldi già spesi si sarebbe potuta realizzare un’arteria leggera, senza pedaggio e al servizio dei comuni, ma si è voluto perseguire un interesse diverso da quello del bene comune, un interesse che è un fallimento atteso e se verrà realizzata quest’opera produrrà un indebitamento della Regione che pagheranno i nostri figli per decenni».