Statuto della regione Veneto al taglio del traguardo. Ridotti i consiglieri da 60 a 50 più il presidente

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Carlo Alberto Tesserin

Il nuovo Stato della regione Veneto potrebbe vedere la luce tra qualche ora, visto che il Consiglio regionale ha ormai discusso e approvato tutti i 64 articoli di cui è composto il testo. Alle ore 15 della seduta di martedì 18 il Consiglio è convocato per le dichiarazioni finali dei gruppi consiliari, dopo di che ci sarà la prima delle due votazioni sull’intero articolato. Per entrare in vigore, il nuovo Statuto dovrà essere votato una seconda volta a distanza di 60 giorni dal Consiglio regionale e attendere i tempi (30 giorni) di un’eventuale impugnativa da parte del Governo o di un’eventuale richiesta di referendum popolare (entro 3 mesi).

Dopo le ore di ostruzionismo imbracciate degli esponenti della sinistra che non hanno affatto digerito la proposta di ridurre di 10 unità l’attuale numero dei consiglieri regionali (da 60 passa a 50) dopo un’iniziale proposta del presidente Zaia di attuare un taglio secco del 50% dei rappresentanti popolari, il lavoro di riforma della “Carta” regionale sta per diventare una realtà. Ovviamente soddisfatto il presidente della Commissione statuto, Carlo Alberto Tesserin (PdL), che in questi mesi ha pazientemente tessuto la tela del consenso tramite un’infinita serie di mediazioni. “è il massimo dello sforzo che potevamo fare quello di recuperare una credibilità davanti agli elettori ricollegando gli eletti a chi li vota”. Proprio la riduzione del numero dei consiglieri è stato il più grande ostacolo: secondo Tesserin “sul numero dei consiglieri la battaglia è stata dura, tra chi preferiva lasciare la situazione invariata per paura di perdere rappresentatività e chi voleva attuare un taglio ai costi della politica. Peccato che siano rimaste nell’ombra altri aspetti che rendono lo Statuto all’avanguardia rispetto a altre regioni, seppure il Veneto sia tra gli ultimi ad arrivare al capolinea, raggiungendo un punto di equilibrio di altissimo livello” seguendo, tra i punti forti, il filone di una “etica economica che è nei cromosomi del Veneto e della sua popolazione, che ha fatto proprio il principio della sussidiarietà”. Nel nuovo Statuto si sono rafforzati anche i poteri del Consiglio regionale a favore di un reale bilanciamento tra il potere legislativo ed esecutivo. “Due aspetti che dovranno sommarsi e che nell’ottica del federalismo dovrebbero renderci più autonomi” conclude Tesserin .