Sanità del Veneto, il 2015 chiude in attivo di oltre 12 milioni di euro

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Zaia: «il bilancio consolidato smentisce le cassandre e la riforma appena approvata migliorerà il servizio ai cittadini»

 

luca zaia luca coletto primo pianoSulla sanità del veneto ed in particolare sui suoi conti le cassandre sono smentite: «il bilancio consolidato del Servizio sanitario regionale del Veneto per l’esercizio 2015 si sono chiusi con un attivo di 12.394.610 euro». Lo ha reso noto il presidente della Regione Luca Zaia dando notizia di una delibera, presentata dall’Assessore alla Sanità Luca Coletto, con la quale si è proceduto all’approvazione dei bilanci d’esercizio 2015 delle Aziende Sanitarie, della Gestione Sanitaria Accentrata Regionale, e del Consolidato del Servizio Sanitario Regionale del Veneto.

Il risultato finale, ancora una volta in vistoso attivo, è stato raggiunto attraverso complessi conteggi, che evidenziano come il risultato complessivo d’esercizio della Gestione accentrata regionale sia stato positivo per 253.335.052 euro, a fronte di un aggregato complessivo negativo per 240.940.442 euro. Alcune aziende sanitarie hanno presentato utili per un totale di 8.850.044 euro, le altre un negativo pari a 249.790.486 euro.

«I cittadini non abbiano paura: questa riforma non toglie medici o servizi, toglie solo burocrati. E non uso questo termine in chiave dispregiativa, ma per indicare solo le persone che sono addette ai servizi legati alla burocrazia dell’amministrazione. Dopo il medioevo arriva il Rinascimento ed è ciò che avverrà con questa riforma» ha detto Zaia. Una riforma che prevede il passaggio da 21 a 9 Usl e la realizzazione della cosiddetta “Azienda zero”, che sarà una sorta di cabina di regia della sanità veneta del futuro. Zaia ha ribadito che i punti chiave della riforma riguardano da una parte un miglioramento dei servizi e dall’altra pongono al centro i bisogni dei cittadini sul fronte della salute. Non saranno perciò toccati aspetti come il numero egli ospedali o dei centri nascite, mentre i vantaggi riguarderanno questioni “operative” come l’informatizzazione delle diverse realtà sanitarie in una chiave unica, la centralizzazione dei concorsi, una migliore razionalizzazione del “parco macchine”, intese come strumenti per la diagnostica o gli interventi. 

«Ci sarà una visione strategica unica. Non ci sarà alcun esubero di personale, voglio assicurare, ma solo la messa in rete di un sistema» ha ribadito Zaia. Tra i punti centrali di quello che ha chiamato «il piano industriale» per l’applicazione della riforma, ci sarà una specifica App per tutti i servizi e la creazione dci un centro regionale per le prenotazioni, con una priorità per le persone che hanno problemi di mobilità e pensionati. Proprio sul valore di «fare rete» in sanità, il governatore ha evidenziato il risultato positivo raggiunto in questi anni sul fronte della lotta dei tumori al seno con la creazione di una “rete” che segue costantemente le pazienti e che ha contribuito a portare a 95% il livello di guarigioni.