Tasse, il sistema è sbilanciato su quelle dirette

Secondo lo studio della Cgia di Mestre, l’Italia si pone nel gruppo di paesi con il livello di imposte dirette più elevato

Tra i grandi paesi dell’Unione Europea l’Italia è nel gruppo di quelli che presentano il livello di tassazione sulle imposte dirette più elevato. Lo sottolinea la CGIA di Mestre che, dopo le dichiarazioni rilasciate dal Premier Monti, ha verificato il peso delle tasse (siano esse dirette od indirette) sui contribuenti di tutta Europa.

Secondo l’indagine effettuata, l’Italia presenta un livello di tassazione sulle imposte dirette (Irpef, Ires, etc.) pari al 14,5% del Pil, mentre le indirette (Iva, accise, imposta di registro, etc.) incidono, sulla ricchezza prodotta, per il 13,9%. Solo la Danimarca (29,6%), la Svezia (19,4%) e il Regno Unito (15,6%) registrano a livello europeo dati relativi al peso delle dirette superiori a quello italiano.

Tra i paesi che hanno invece deciso di tassare in isura superiore i propri contribuenti con le indirette, l’Austria la Francia, l’Olanda, la Germania e la Spagna. In termini percentuali sul Pil, i francesi subiscono un carico fiscale addebitabile alle indirette pari al 14,9%, gli austriaci al 14,5%, gli olandesi al 12,1%, i tedeschi all’11,1% e gli spagnoli al 10,3%.

Per il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi “l’idea di spostare il carico fiscale sulle indirette è sicuramente una ipotesi da prendere seriamente in considerazione, tuttavia non va nemmeno trascurata la tesi di coloro che sostengono che un eventuale aumento delle aliquote sulle indirette potrebbe avere degli effetti negativi sulla propensione agli acquisti degli italiani, oltre che sull’andamento dell’inflazione”.

Peso delle imposte dirette ed indirette in percentuali sul PIL (2010)

         Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Eurostat