Cna Alto Adige: preoccupano i ritardi nei pagamenti

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Corrarati: «mancanza di credito bancario e ritardi nei pagamenti strozzano le Pmi, specie quelle edili»

 

euro soldi macchina conta denaro banconote 50Sono «preoccupanti» per le piccole imprese, secondo la Cna-Shv dell’Alto Adige, alcuni dati del rapporto mensile diffuso dall’Istituto di Ricerca Economica della Camera di Commercio.

«La mancanza di credito dalle banche e i ritardi nei pagamenti rischiano di far morire le piccole aziende, soprattutto quelle edili, per mancanza di liquidità», afferma Claudio Corrarati, presidente di Cna-Shv. L’economia altoatesina sta consolidando la ripresa con una previsione del Pil 2016 in crescita dell’1,3%, il numero d’imprese è cresciuto dello 0,5% (58.411 imprese iscritte al registro camerale), con un aumento del 2,2% nel comparto manifatturiero e del 2,6% nei servizi privati. 

Continua, invece, la flessione dell’edilizia che perde lo 0,7% di aziende. Pure il mercato del lavoro è in piena ripresa, con il tasso di disoccupazione sceso al 3,2% e gli occupati in aumento del 2,8%. Le note dolenti, secondo Cna-Shv, arrivano dal capitolo “Credito” del rapporto Ire. I prestiti alle famiglie sono aumentati del 4,5% e quelli alle imprese del 2,4%. Ma c’è una grossa differenza tra le imprese medio grandi, con almeno 20 addetti, che hanno avuto un incremento del 5,1% dei prestiti, mentre per quelle più piccole risulta una contrazione del 2,1%. 

«Se sommiamo – sottolinea Corrarati – la contrazione del credito bancario verso le piccole e micro imprese ai ritardi nei pagamenti, visto che secondo gli ultimi dati disponibili in Alto Adige solo il 37,1% dei pagamenti avviene puntualmente, il 6,5% con ritardi superiori ai 30 giorni, mentre oltre il 56% delle fatture viene saldato con forti ritardi, troviamo una spiegazione alle difficoltà dei “piccoli”. Le politiche messe in atto dalla Provincia di Bolzano hanno permesso all’Alto Adige di uscire dalla crisi prima di tutte le altre regioni italiane e di riprendere la via della crescita con un ritmo incoraggiante, anche per effetto dell’export. Ma non è tutto oro quel che luccica».