Coletto: «a fine anno, nonostante i tagli nazionali, ancora una volta i conti saranno in ordine»
Nella sua ultima seduta, la giunta regionale del Veneto ha fatto un’analisi dell’andamento della spesa per l’anno corrente, focalizzandosi in particolare sul maggiore fronte di spesa, quello della sanità, valutando i vari bilanci di previsione 2016 redatti dalle Ulss e Aziende ospedaliere che, entro l’anno, vanno resi compatibili con gli obiettivi di equilibrio a suo tempo dettati dalla Giunta regionale e ai piani di rientro assegnati alle aziende in deficit.
«Anche per il 2016, i conti della sanità veneta si chiuderanno in equilibrio, nonostante i tagli nazionali abbiano fatto mancare altri circa 240 milioni circa» sottolinea l’assessore alla sanità Luca Coletto. Rispetto alla prima trimestrale che, come ogni anno, presentava una perdita programmata, pari per il 2016 a circa 660 milioni di euro, nella seconda trimestrale la previsione è scesa a circa 566 milioni.
«Non va dimenticato – precisa Coletto – che nella fase previsionale, giustamente, tutte le Aziende inseriscono tutte le voci di spesa a loro parere necessarie o comunque utili. Da qui si parte con un’attenta selezione di ciò che può e deve assolutamente essere speso e di quanto invece si può risparmiare evitando le spese non urgenti e puntando a razionalizzare quelle davvero necessarie, come nel caso delle gare centralizzate d’acquisto che da inizio anno ci hanno permesso di risparmiare 117 milioni di euro. Applichiamo con rigore i costi standard, il che ci garantisce l’equilibrio a fine anno».
Per questo motivo, la Giunta regionale ha deciso di non approvare i bilanci preventivi delle Ullss e Aziende sanitarie, incaricando il direttore generale della sanità Domenico Mantoan di predisporre un piano di revisione della spesa, anche proponendo alla Giunta modifiche alla programmazione vigente, con lo scopo di garantire copertura ai costi sorgenti di acquisto di servizi sanitari da privati, dando priorità alla piena saturazione della capacità produttiva dei servizi in capo alle aziende del servizio sanitario regionale; di rispettare i vincoli di costo precedentemente fissati dalla Giunta; di razionalizzare ulteriormente la spesa per gli investimenti sostenuta con le spese correnti. La Giunta valuterà, al termine della terza trimestrale, i risultati raggiunti.
«E con questo rigore, agendo senza gettare sotto il tappeto il benché minimo problema – sottolinea Coletto – che da sette anni garantiamo l’equilibrio dei conti della sanità e così sarà anche per il 2016. I Veneti non hanno motivo di preoccupazione, perché anche quest’anno agiremo senza intaccare i servizi, limando prima di tutto tutti i costi non sanitari ancora rivedibili e agendo sugli investimenti in modo da realizzare quelli più urgenti. Alla fine dell’anno i conti torneranno e le situazioni debitorie saranno ripianate, utilizzando anche la quota di spesa accentrata regionale che ogni anno fa parte del riparto del Fondo Sanitario Regionale».
«Si noti – evidenzia Coletto – che già ad aprile, sulla base delle stime più aggiornate disponibili sulle risorse finanziarie 2016, l’equilibrio economico del SSR Veneto richiedeva il miglioramento delle previsioni di almeno 240 milioni, guarda caso più o meno la cifra del taglio nazionale affibbiato al Veneto quando il Governo ridusse il Fondo Sanitario Nazionale per il 2016 in sede di legge di stabilità. Il continuo e sempre più difficile lavoro di limatura della spesa che il Veneto porta avanti quotidianamente – conclude Coletto – è la traduzione in concreto dell’applicazione dei costi standard che, se utilizzati in tutta Italia, non costringerebbero a questi salti mortali chi ha i conti in ordine, perché con i costi standard nazionalizzati chi spreca sarebbe costretto a smettere e chi, come il Veneto, non spreca, non subirebbe tagli. Siamo di fronte a un esempio di scuola del perché chiediamo maggiore autonomia per il Veneto e i Veneti, utilizzando la via costituzionale del referendum che si terrà nei prossimi mesi».