Zaia: «siamo un esempio per il Paese di come si fa a risparmiare senza penalizzare i servizi». Coletto: «risultato frutto di una catena virtuosa»
Estate tempo di statistiche e di bilanci. Nell’ultima in ordine di tempo diffusa dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”, emerge che il Veneto risulta la Regione più “risparmiosa” d’Italia sul fronte dei costi degli acquisti per quanto riguarda i diffusi e preziosi stent coronarici e di altri presidi medico chirurgici.
La notizia ha dato l’occasione al governatore della regione, Luca Zaia, di fare una riflessione che dal locale arriva al nazionale: «la strada è quella giusta: risparmiare negli acquisti in sanità. Le fonti sono unanimi e attendibili. Per questo fa molto piacere constatare che la sanità veneta è la più virtuosa nella capacità di contenere i costi, nella fattispecie quelli per gli stent coronarici presi come esempio, con il 71% della spesa tra 190 e 370 euro, e il 27% tra 420 e 470 euro. E’ la nostra “spending rewiew” senza tagli, è l’effetto dell’autoapplicazione in Veneto, e non da oggi, del criterio dei costi standard, o prezzi benchmark che dir si voglia, che andrà imposto in tutta Italia con severità, perché il medico pietoso è un medico pericoloso. Questa promozione – aggiunge Zaia – è la dimostrazione che la fiducia riconosciuta al Veneto indicandoci come Regione di riferimento per la buona gestione della sanità era ben riposta».
Secondo Zaia «ora che il quadro è chiaro, e le valutazioni sulla necessità dei costi standard oramai pressoché unanimi è arrivato il momento di dare il colpo di reni finale, rendendoli operativi in tutta Italia per rispondere proprio all’analisi del Commissario alla “Spending rewiew Joram Gutgeld, che indica il problema numero uno nei prezzi ancora troppo variabili. Va fatto, va fatto presto, e va fatto anche per motivi di giustizia ed equità: in Italia ci sono il Veneto, altre Regioni, altri presidenti, che combattono un battaglia quotidiana per la sostenibilità del sistema sanitario nazionale, ed è giusto, equo, indispensabile che si arrivi a convincere, o costringere, tutti a farlo, nessuno escluso, per nessun motivo, perché è ingiusto che continuino ad esserci formiche che sgobbano e cicale che sprecano. Se c’è da dare una mano mettendo a disposizione le nostre buone pratiche, noi ci siamo».
Secondo l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, «gli stent sono solo un esempio che possiamo definire top, ma in Veneto ce ne sono molti altri, grazie alla strategia di fare massa critica andando sul mercato attraverso la centrale unica per gli acquisti che abbiamo attivato fin dal 2011, perfezionando via via il meccanismo, fino a creare una catena virtuosa. Non c’è solo risparmio, tiene a evidenziare Coletto – ma anche qualità, e quindi sicurezza per i pazienti. Gli acquisti, infatti, vengono decisi attraverso una catena virtuosa che lega tra loro la centrale unica acquisti, gli specialisti che danno le loro indicazioni sui tipi di materiali necessari a seconda della patologia, le indicazioni e relazioni delle diverse Società scientifiche”.