Vita più facile per i padovani indebitati

0
431

Padova. Commercialisti in aiuto di chi non riesce a far fronte ai propri debiti: attivato l’Organismo di Composizione della Crisi dei commercialisti padovani per risolvere le situazioni da eccessivo indebitamento di cittadini, consumatori, piccoli imprenditori, artigiani ed imprenditori agricoli.

Quello dei Commercialisti padovani rappresenta il secondo Organismo di Composizione della Crisi in Veneto, dopo quello dell’Ordine dei Commercialisti di Verona e registrato presso il Ministero della Giustizia. Questo il registro presso il Ministero della Giustizia: http://crisisovraindebitamento.giustizia.it/

All’Organismo di Composizione della Crisi possono rivolgersi tutti i soggetti indebitati e non fallibili, piccoli imprenditori, imprenditori agricoli, professionisti, consumatori, alle prese con uno stato di indebitamento che non sono più in grado di gestire e risolvere da soli. Ad esempio dal punto di vista dei consumatori rientrano le situazioni in cui i cittadini non riescono a pagare le rate di finanziamento o di mutuo o altri debiti che non riescono più a sostenere.

“SOLUZIONI ALTERNATIVE PER LA GESTIONE DEI PROPRI DEBITI”

«Si tratta di una importante iniziativa – Osserva Dante Carolo, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Padova – poiché attraverso l’Organismo di Composizione della Crisi, i Commercialisti possono dare un aiuto importante ai cittadini padovani sovraindebitati e non soggetti al fallimento, prestando l’assistenza necessaria fino al raggiungimento di un accordo con i creditori ed evitare procedure esecutive sui beni come il pignoramento.»

“SUL SITO WWW.ODCECPADOVA.IT I REQUISITI PER ACCEDERE ALLA PROCEDURA”

Per verificare i requisiti di ammissione ed attivare la procedura i cittadini eccessivamente indebitati possono rivolgersi all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Padova in via G. Gozzi, 2/G, www.odcecpadova.it presso cui ha sede l’Organismo di Composizione della Crisi.

Nella maggioranza dei casi la procedura si concluderà con un accordo del debitore o piano del consumatore che, se omologato dal Tribunale, diventerà vincolante per i creditori, anche nel caso in cui non sia previsto il pagamento di tutti i debiti.

“UNO STRUMENTO POCO CONOSCIUTO DAI CITTADINI INDEBITATI”

«La possibilità di rivolgersi ad un Organismo di Composizione della Crisi rappresenta una opportunità ancora poco conosciuta – sottolinea Davide Iafelice, referente dell’Organismo di Composizione della Crisi dell’ODCEC di Padova e presidente dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti Esperti Contabili patavina – adatta a tutti quei soggetti indebitati che si attivano e collaborano nella gestione del proprio stato di crisi economica e che cercano, grazie all’ausilio di professionisti esperti, di uscire dalla crisi attraverso un accordo alternativo alla più dannosa procedura di esecuzione forzata giudiziale. Spesso il sovraindebitamento avviene quando si accavallano diverse fonti di finanziamento a cui il cittadino non riesce a fare fronte, ad esempio il credito al consumo unito ad un inconsapevole utilizzo delle carte di credito revolving e ad un prestito bancario acceso, possono creare una situazione economica difficilmente gestibile. Senza contare i casi in cui non riesce a fare fronte ai propri debiti a causa della perdita dell’impiego o delle ridotte entrate nel caso di partite iva. Uno dei vantaggiprincipali nell’attivare una procedura di questo tipo consiste nel fatto che il giudice, una volta presentato il piano e fissata con decreto la data dell’udienza o decretata la procedura liquidatoria puòsospendere ogni eventuale azione esecutiva come il pignoramento dei beni del soggetto indebitato.»

“ESITI CERTI E PROCEDURE CHIARE”

L’esito della procedura per il soggetto indebitato, come previsto dalla normativa, può essere triplice. Se riguarda titolari di partita iva, che rientrano tra i soggetti non fallibili, la procedura si può concludere con un accordo che deve essere approvato da creditori che rappresentino almeno il 60% dei crediti non muniti di privilegio Per i debiti che non derivano da attività imprenditoriale o professionale, la procedura si conclude con un piano del consumatore che è sottoposto al solo giudizio ed è vincolante per tutti i creditori. Il terzo esito della procedura è rappresentato dalla richiesta di liquidazione del patrimonio del soggetto indebitato, in questo caso il debitore mette a disposizione tutto il suo patrimonio a favore dei creditori.

Nel caso di piano o accordo si tratta di un vero e proprio concordato dei creditori alla fine del quale ildebitore sarà considerato libero da ogni debito ancora non onorato, e la sua posizione riabilitataattraverso l’esdebitazione, concedibile a giudizio del Giudice in caso di procedura liquidatoria, con la possibilità di ripartire da zero senza il peso di debiti pregressi. Tra i debiti che non possono essere stralciati, ma possono essere solamente dilazionati, vi sono le risorse proprie dell’Unione europea,l’Iva e le ritenute d’acconto dichiarate e non versate.

“COSTI DETERMINATI DALLA TABELLE DELLA LEGGE”

I costi della procedura sono determinati dalla legge in percentuale, sia per il compenso al gestore della crisi nominato dall’Organismo, sia per i costi amministrativi di gestione della procedura da parte dell’O.C.C., e variano in funzione della tipologia, complessità e del valore dell’attivo patrimoniale realizzato o dell’accordo realizzato concordato.

“5 COMMERCIALISTI ATTIVI, ALTRI 23 IN FASE DI FORMAZIONE”

«Attualmente l’organismo si compone di 5 commercialisti gestori della crisi – conclude Iafelice – altri 23 sono in fase di iscrizione ed altri ancora si iscriveranno al corso di abilitazione a gestori della crisi che stiamo organizzando e partirà in autunno, per iscriversi all’Organismo ed dare assistenza nella procedura.»

L’Organismo di Composizione della Crisi costituisce una importante risposta attuativa della legge n.3 del 2012 che prevede gli strumenti per aiutare il cittadino a difendersi dalla crisi da sovraindebitamento aiutando i soggetti indebitati a trovare un accordo con i propri creditori o ricercando soluzioni alternative per la gestione del debito.