Rifiuti elettrici ed elettronici: l’Emilia-Romagna conferma nel 2015 il secondo posto in Italia per quantità raccolta

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Regione emilia Romagna da sx Sara Mussetta assessore ambietne Paola Gazzolo
Tutte le province fanno meglio di quanto prevede l’Unione europea. 23.706 tonnellate raccolte, l’8% in più rispetto al 2014. Gazzolo: «merito dei cittadini e di politiche ambientali mirate» 

 

Regione emilia Romagna da sx Sara Mussetta assessore ambietne Paola GazzoloChe fine fanno gli elettrodomestici, i televisori, i computer, i telefoni cellulari una volta che vengono buttati via? In Emilia-Romagna la raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, i cosiddetti “Raee”, funziona.

La regione nel 2015 mantiene il secondo posto in Italia per quantità raccolta: 23.706 tonnellate, l’8% in più rispetto al 2014. In crescita anche la raccolta media pro capite, che raggiunge i 5,33 chilogrammi per abitante (erano 4,93 l’anno precedente): tutte le province superano quindi l’obiettivo dei 4 chilogrammi per abitante fissato dall’Unione europea. Molto positivo l’andamento della raccolta nei primi cinque mesi del 2016: l’incremento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è del 29%.  

Capillare e articolata la rete di raccolta, in grado di servire il 100% della popolazione: nel 2015 i Centri di conferimento sono passati da 386 a 394, di cui 362 comunali e 32 “altri centri”, rivolti ad installatori e distributori. Quindi 8 centri di raccolta ogni 100 mila abitanti; un dato superiore alla media nazionale, che è di 6 strutture.

I dati emergono dal Dossier annuale Emilia-Romagna realizzato dal Centro di coordinamento Raee e illustrato da Paola Gazzolo, assessore regionale alle politiche ambientali, e Sara Mussetta, della segreteria tecnica del Centro di coordinamento Raee. 

«Il risultato rende merito innanzitutto ai cittadini della nostra regione, che si stanno dimostrando sempre più sensibili e scrupolosi nella raccolta, e al tempo stesso è frutto di precise politiche ambientali, che considerano i rifiuti una risorsa – sottolinea Gazzolo -. La Regione si è data una legge sull’economia circolare, prima in Italia, e un nuovo Piano di gestione dei rifiuti, che mette al centro la raccolta differenziata e il riciclo di materia. In tutte le province la raccolta pro capite è superiore agli obiettivi fissati dall’Unione europea. Siamo molto soddisfatti ma vogliamo fare ancora meglio nei prossimi anni, per raggiungere il traguardo che l’Europa ci pone: arrivare entro il 2019 a raccogliere il 65% delle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato». 

L’obiettivo è quello di occuparsi del rifiuto dalla prevenzione al recupero, anche perché i Raee, se da un lato sono rifiuti particolari per il loro potenziale impatto ambientale, dall’altro rappresentano, se adeguatamente trattati, una fonte di risorse di elevato valore economico, che può essere riutilizzata nei cicli produttivi. 

In questa direzione vanno le azioni finalizzate ad intercettare ancora meglio questa tipologia di rifiuti, per favorirne la raccolta: sono sempre più numerosi i contenitori per le lampadine e i piccoli elettrodomestici, come ad esempio gli asciugacapelli e i telefoni cellulari, collocati in luoghi facilmente accessibili e vicini ai cittadini, in primis i centri commerciali.

«Nel 2015 l’Italia ha registrato un deciso incremento dell’8% della raccolta dei Raee gestita dai sistemi collettivi, confermando l’andamento positivo del 2014 – spiega Mussetta -. I nuovi traguardi raggiunti quest’anno dall’Emilia-Romagna confermano la sensibilità del territorio verso le tematiche dei rifiuti e rappresentano un esempio virtuoso in vista delle nuove sfide che ci pone l’Europa. Nei prossimi anni, infatti, sarà necessario uno sforzo maggiore da parte di tutti gli attori del sistema Raee. Occorre rafforzare ulteriormente le azioni di comunicazione diretta a cittadini e consumatori per favorire la massima consapevolezza dell’importanza della raccolta differenziata dei rifiuti elettrici ed elettronici». 

In tutte le province dell’Emilia-Romagna la raccolta pro capite supera l’obiettivo fissato dall’Unione europea, che è di 4 chilogrammi per abitante. La medaglia d’oro, con 6,34 chilogrammi, va a Piacenza, che mette a segno anche un +20% nella raccolta totale rispetto al 2014. Ottimo risultato anche a Bologna, dove il dato raggiunge i 6,24 chilogrammi; Ravenna registra 5,41 kg/ab, Forlì-Cesena e Parma 5,21, Reggio Emilia 4,88, Ferrara 4,83, Modena 4,80 e Rimini 4,27 kg/abitante. 

Anche i dati sulla raccolta complessiva sono positivi in tutte le province della regione: ovunque si superano le mille tonnellate. Bologna mantiene il gradino più alto del podio, con 6.264 tonnellate; a Modena il secondo piazzamento, con 3.368 tonnellate; seguono Reggio Emilia (2.601), Parma (2.321), Ravenna (2.121), Forlì-Cesena (2.061), Piacenza (1.825), Ferrara (1.710) e Rimini (1.432 tonnellate). Tra tutte le province, è quella di Forlì-Cesena a registrare l’incremento maggiore, un vero e proprio boom: +26,8% rispetto al 2014. 

Per quanto riguarda il tipo di rifiuti, ad essere smaltiti in quantità maggiore (32%) sono i “grandi bianchi”, cioè gli elettrodomestici come lavatrici e lavastoviglie; al secondo posto tv e monitor (26%), seguiti da frigoriferi, congelatori e condizionatori (25%). A chiudere la classifica, i piccoli elettrodomestici e i computer (16%) e le sorgenti luminose (0,5%).

Sul territorio regionale sono presenti complessivamente 394 centri di conferimento, ovvero le strutture autorizzate dove i cittadini possono consegnare le proprie apparecchiature elettriche ed elettroniche una volta arrivate a fine vita, che corrispondono a 8 centri ogni 100 mila abitanti. Una rete capillare e articolata che serve il 100% della popolazione, realizzata anche grazie ai contributi della Regione per favorire il miglioramento della raccolta differenziata e l’adeguamento delle stazioni ecologiche esistenti. 

In particolare, è Piacenza la provincia con il maggior numero di centri di raccolta rispetto agli abitanti: in totale sono 50, quindi 17 strutture ogni 100 mila abitanti; segue Reggio Emilia, che ha 71 centri, 13 ogni 100.000 abitanti. Il terzo miglior risultato a livello regionale è quello di Parma, con 50 centri, 11 ogni 100.000 abitanti. A Modena i centri sono 63 (9 ogni 100.000 abitanti), a Ravenna 31 (8 ogni 100.000 abitanti), a Bologna 75 (7 ogni 100.000 abitanti), a Forlì-Cesena 24 (6 ogni 100.000 abitanti), a Rimini 18 (5 ogni 100.000 abitanti) e a Ferrara 12 (3 ogni 100.000 abitanti).