Mozione votata dal Consiglio provinciale di Bolzano sulla falsariga di quanto già succede per altre realtà
Si potrebbe derubricare la proposta appena votata a grande maggioranza dal Consiglio provinciale di Bolzano come una pinzillacchera estiva (forse determinata da un colpo di calore che attanaglia anche la ridente cittadina altoatesina), ma sotto il faceto alberga il mai represso sentimento di autodeterminazione di gran parte della popolazione altoatesina di lingua tedesca.
Su proposta della destra tirolese dei Südtiroler Freiheit, è passata la mozione con cui s’impegna la provincia autonoma di Bolzano a «prendere contatto con i Paesi che non sono stati sovrani come Gibilterra e le isole Faroer, per capire come siano riusciti a farsi ammettere ad una federazione sportiva internazionale». Questo il contenuto dell’atto di indirizzo politico con l’obiettivo di ammettere l’Alto Adige a Fifa e Uefa.
Come ha detto il proponente Bernhard Zimmerhofer, «ad esempio, il Comitato olimpico internazionale ha istituito la categoria degli atleti olimpici indipendenti». La mozione ha scatenato un grande dibattito in aula: c’è chi ha ricordato che la Gran Bretagna agli Europei di calcio è rappresentata da tre squadre, chi come Sven Knoll, dello stesso partito di Zimmerhofer, ha aggiunto che «si continua a propagandare l’allontanarsi dagli Stati nazionali, ma non si agisce concretamente».
Anche se un’ipotetica squadra dell’Alto Adige fosse ammessa alle massime competizioni sportive internazionali, fuori delle specialità alpine (gli atleti altoatesini fanno quasi sempre ben figurare l’Italia nelle competizioni internazionali), c’è stato anche chi ha ammesso realisticamente che i calciatori altoatesini non sarebbero in grado di competere a livello internazionale.