Baumgarter: «cresce di più chi punta su efficienza». Delrio: «vogliamo contenere dumping e cabotaggio illegale»
Le aziende dell’autotrasporto merci sono sempre più disponibili ad investire in ambiente e sicurezza. E’quanto è emerso a Mantova dall’assemblea nazionale di Anita, l’associazione nazionale che raggruppa le imprese del settore.
Di fronte al ministro dei trasporti Graziano Delrio, il presidente Thomas Baumgartner ha citato i dati di un’indagine effettuata tra gli associati, dalla quale emerge che «più del 97% degli intervistati ha sostenuto investimenti apprezzabili in sostenibilità e sicurezza. Oltre il 90% ha acquistato nuovi veicoli più efficienti e meno inquinanti. Circa il 33% ha previsto attività formative per il personale finalizzate al risparmio energetico; quasi il 30% ha migliorato le strutture aziendali in termini di efficienza energetica ed il 27% ha realizzato un aumento di trasporti intermodali». Tutto questo ha portato «ad una crescita media del volume di affari del 13,5% rispetto alle aziende che non hanno realizzato tali investimenti – ha osservato Baumgarter -, le quali hanno registrato, invece, una contrazione dei ricavi dell’8,4%».
Al ministro, Baumgartner ha chiesto di «continuare a sostenere il settore con misure che incentivino il rinnovo del parco veicolare, accelerando l’emanazione del decreto investimenti, e che disincentivino, al tempo stesso, l’utilizzo di veicoli di vecchia generazione. Contiamo sul ministro Delrio affinché siano sciolti tutti i nodi come la decontribuzione per gli autisti impegnati nei trasporti internazionali, la sospensione del contributo Sistri. Inoltre, va evitata la barriera del Brennero, così come va evitato che le norme “Solas” sulla sicurezza marittima si traducano in un blocco delle esportazioni delle merci italiane, conseguenza che può essere scongiurata con l’installazione di pese dinamiche per i container nei porti».
Quanto al trasporto intermodale, «serve sì una “cura del ferro” – ha detto Baumgartner -, ma non deve provocare una intolleranza alla gomma. Le aziende di Anita sono da sempre favorevoli al trasporto intermodale; però, la conversione verso il ferroviario è economicamente sostenibile solo caricando la sovrastruttura o il semirimorchio sui vagoni e non l’intero complesso veicolare e solo per percorrenze superiori ai 300-500 chilometri; inoltre, sono da evitare interventi dirigistici che forzino il cambio modale».
Nel suo intervento all’assemblea di Anita, il ministro Graziano Delrio ha ricordato che durante il recente incontro bilaterale tra i ministri dei trasporti di Italia e di Slovacchia (Roman Brecely), l’Italia ha protestato in maniera decisa con i paesi dell’est Europa per la concorrenza sleale che i loro autotrasportatori fanno nei confronti delle imprese degli altri Paesi europei. «Abbiamo discusso molto duramente con i paesi dell’Est sul tema del cabotaggio e del dumping – ha detto Delrio – perché le misure di contrasto prese da Francia e Germania hanno provocato dure reazioni. Al ministro della Slovacchia, che assumerà dal 1luglio la presidenza del consiglio dell’Unione europea, ho detto che non è possibile che vi siano regole diverse. Non possiamo mettere a repentaglio la sicurezza sulle nostre strade con autisti che guidano 16 ore senza riposo e su camion vecchi e inquinanti, e che fanno concorrenza sleale alle nostre imprese non pagando i contributi ai lavoratori. Il Governo ha la massima apertura verso le liberalizzazioni, ma servono regole precise e premi per chi le rispetta. La commissione deve fare un salto di qualità su questo versante perché il mercato oggi ha difficoltà oggettive».