Alla “Casa dei Tre Oci” per la prima volta a Venezia le fotografie di Helmut Newton

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helmut newton siekommenn nude paris 1981
200 grandi ritratti della serie “White Women/Sleepless nights/Big Nudes” pongono la donna sotto una luce inedita

 

Di Giovanni Greto

 

 

helmut newton siekommenn nude paris 1981La “Casa dei Tre Oci” nell’isola della Giudecca presenta per la prima volta a Venezia oltre 200 immagini di Helmut Newton (Berlino 1920-Los Angeles 2004), uno dei fotografi più importanti e celebrati del Novecento. Pensata in origine per il Museum of Fine Arts di Houston, dove fu poi di fatto allestita, è organizzata da Civita Tre Venezie in collaborazione con la Helmut Newton Foundation di Berlino. 

La mostra è il frutto di un progetto nato nel 2011 per volontà della vedova dell’artista, June Newton, che accoglie le immagini dei primi tre libri del Maestro, oggi considerati leggendari, gli unici ad essere stati curati da lui stesso, pubblicati nel 1976 (White Women), 1978 (Sleepless Nights) e 1981( Big Nudes). Le foto sono state trasformate in stampa per mostre attuali. Immagini sul confine tra la fotografia di moda e la fotografia di nudo, non sono mai state esposte insieme mentre Newton era in vita. Nel selezionare le fotografie, Newton mette in sequenza, l’uno accanto all’altro, gli scatti compiuti per committenza con quelli realizzati liberamente per se stesso, costruendo una narrazione in cui la ricerca dello stile, la scoperta del gesto elegante sottendono l’esistenza di una realtà ulteriore, di una vicenda che sta allo spettatore interpretare. Ognuno dei tre piani della Casa presenta le foto relative ad un libro.

Negli anni Settanta, Newton utilizzò dentro al mondo visivo della moda una nudità pura o sottilmente accennata. Le sue immagini insolite – ad esempio in una foto notturna ambientata in un vicolo parigino, accanto ad una modella vestita con uno smoking di Yves Saint-Laurent, Newton posiziona una seconda donna, nuda – stupirono e provocarono, ma sopra tutto rivoluzionarono la fotografia di moda, rispecchiando e commentando la trasformazione del ruolo della donna nella società occidentale di quel tempo. Le 84 immagini di “White Women” (44 a colori e 40 in bianco e nero) trovano origine nella storia dell’arte, in particolare nella “Maja Desnuda” e “Maja Vestida” di Francisco Goya, due quadri eseguiti intorno al 1800, entrambi conservati al Museo del Prado di Madrid. 

Con “Sleepless Nights”, che raccoglie 71 fotografie (33 a colori e 38 in bianco e nero), realizzate per diverse riviste (Vogue su tutte), Newton si avvia a una visione che trasforma le immagini da foto di moda a ritratti, e da ritratti a reportage quasi da scena del crimine. I soggetti, generalmente modelle seminude che indossano corsetti ortopedici, donne bardate con selle in cuoio, nonché manichini per lo più amorosamente allacciati a veri esseri umani, vengono colti sistematicamente fuori dallo studio, spesso in atteggiamenti provocanti, a suggerire un uso della fotografia di moda come puro pretesto per realizzare qualcosa di totalmente differente e molto personale. 

Con “Big Nudes” (49 scatti in bianco e nero), Newton inaugura una nuova dimensione della fotografia umana, quella delle gigantografie che entrano nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo. Nella sua autobiografia, Newton spiega come i nudi a figura intera ripresi in studio con la macchina fotografica di medio formato, da cui ha prodotto le stampe a grandezza naturale di “Big Nudes”, gli fossero stati ispirati dai manifesti diffusi dalla polizia tedesca per ricercare gli appartenenti al gruppo terroristico della RAF (Rote Armee Fraktion).

Nella foto/manifesto della mostra, “Self portrait with wife and models” (1981), tratta da “Big Nudes” si vede uno specchio che riflette una modella nuda. Dietro di lei c’è il fotografo che la ritrae. Davanti a loro, accanto allo specchio, una donna vestita seduta su una sedia da regista li osserva. Newton e sua moglie June entrano così nella foto, lui con l’ironia che lo contraddistingue, lei costantemente al suo fianco. Questa foto, forse la più famosa della sua produzione, racchiude il genio e la follia di un artista eternamente attratto dalla bellezza.

La visita alla mostra consente di ammirare una dimora storica, la “Casa dei Tre Oci”, ex “casa dell’artista”, l’architetto Mario de Maria (Marius pictor), costruita nel 1913. Acquistata nel 2000 dalla Fondazione Venezia, dichiarata nel 2007 bene di interesse storico ed artistico dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto, dal 2012 è un centro per la cultura fotografica a Venezia, un vero e proprio campus privilegiato di elaborazione e confronto culturale, con particolare attenzione all’eccellenza fotografica italiana e internazionale.

Curata da Matthias Harder, curatore capo della Helmut Newton Foundation, e da Denis Curti, direttore artistico della “Casa dei Tre Oci”, la mostra è visitabile fino al 7 agosto con orario 10-19 e rimane chiusa il martedì. Da segnalare che in occasione di “Art Night. L’Arte libera la notte”, manifestazione ideata dall’Università Ca’Foscari,  il 18 giugno la Casa rimarrà aperta fino alle 22, con ingresso gratuito dalle ore 18.00.Helmut Newton Self Portrait with wife and models Paris 1981