Friuli Venezia Giulia presentata la certificazione di qualità “Biomassplus” per legno e derivati

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Il primo certificato studiato dall’Associazione italiana energie agroforestali (Aiel) in collaborazione con l’Ente nazionale meccanizzazione agricola (Enama) rilasciato in Italia è stato assegnato ad un’azienda di Udine. Assicurati controlli “dal bosco al camino”

 

2 BIO EN AREA biomasse cippato legnaIn Friuli Venezia Giulia, la filiera foresta-legno-energia occupa un posto di rilievo nell’economia regionale. Per questo il territorio ha fatto della tutela di questo patrimonio una priorità, sostenuta attraverso l’incentivazione e il mantenimento di sistemi di certificazione delle gestioni forestali ecosostenibili e delle catene di custodia della selvicoltura, dell’arboricoltura da legno e della pioppicoltura, dei prodotti naturali dei boschi e di quelli da esso derivati. Non sorprende dunque sapere che sarà proprio il Friuli Venezia Giulia a fare da palco per la presentazione di un nuovo sistema di certificazione per la legna da ardere, il cippato e le bricchette.

Una soluzione a favore della tutela dell’ambiente e a difesa del consumatore, ma anche uno strumento che agisce contro l’economia sommersa: sono le caratteristiche principali di “Biomassplus”, il certificato studiato dall’Associazione italiana energie agroforestali (Aiel) in collaborazione con l’Ente nazionale meccanizzazione agricola (Enama) per la legna da ardere e il cippato. La presentazione si è tenuta nella sede della Regione a Udine, alla presenza – tra gli altri – dell’assessore alle Risorse agricole e forestali del Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli e dell’on. Giorgio Zanin, membro della commissione Agricoltura alla Camera dei deputati.

La scelta del capoluogo friulano quale sede dell’evento non è stata casuale, visto che il primo certificato Biomassplus in Italia è stato ottenuto proprio da un’azienda con sede a Udine, il che è secondo l’assessore un motivo d’orgoglio per il Friuli Venezia Giulia. Biomassplus è nella fattispecie un’ulteriore garanzia di qualità che interessa la filiera di produzione del legno da ardere. Pertanto, come ha spiegato il direttore generale di Aiel Marino Berton, il controllo è effettuato “dal bosco al camino”. Tale precisa verifica permette di ottenere più obiettivi: la tracciabilità del materiale, la sostenibilità ambientale del prodotto, la sua qualità generale e la possibilità di scelta consapevole del cittadino.

Lo schema di certificazione elaborato da Aiel, ha sottolineato Shaurli, «è funzionale alle politiche dell’amministrazione regionale che punta ad un prelievo legnoso moderno e sostenibile. Va ricordato, infatti, che la Regione Friuli Venezia Giulia quest’anno è stata promotrice dell’Accordo interregionale sul prelievo legnoso che punta a dare un sostegno all’economia del settore agendo sul prelievo del legno e rispondendo alle esigenze ambientali e allo sviluppo sostenibile dei territori.

Per il Friuli Venezia Giulia, in particolare, si tratta di un aspetto cruciale, poiché il territorio regionale è per il 40 % coperto da foreste. Secondo le statistiche, dal loro accrescimento annuo il prelievo di legno è attualmente pari al 15%. Dai dati statistici, inoltre, emerge che in regione la legna è l’unica fonte di calore per il 9% della popolazione, mentre quasi un quinto delle famiglie usa i prodotti del legno come integrazione a altri tipi di combustibile».

Di fronte a questi dati, tuttavia, il certificato di qualità non ha solo una valenza economica e ambientale. Come ha spiegato l’on. Zanin, «la certificazione è anche un modo per incentivare le aziende a agire secondo i principi di legalità. In tal modo l’economia in nero si riduce, non solo nell’interesse dello Stato ma anche, o soprattutto, per il bene del cittadino che ha modo di acquistare un prodotto di qualità».

A tal proposito l’assessore ha dichiarato che la Regione non intende limitarsi alla sola educazione del consumatore, ma intende promuovere anche dei percorsi di formazione per i produttori.