A maggio produzione industriale in leggera crescita, ma diminuisce l’indice di fiducia degli imprenditori annullando la crescita dei primi due mesi 2016
Secondo la periodica rilevazione dell’Istat, nel mese di aprile 2016 l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali diminuisce dello 0,7% rispetto al mese precedente e del 4,1% nei confronti di aprile 2015. I prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno diminuiscono dello 0,9% rispetto a marzo e del 4,5% su base tendenziale. Al netto del comparto energetico si registra un aumento dello 0,1% in termini congiunturali ed una diminuzione dell’1,0% rispetto a aprile 2015.
I prezzi dei beni venduti sul mercato estero segnano un aumento dello 0,2% sul mese precedente (con variazioni nulle per l’area euro ed un aumento dello 0,3% per quella non euro). In termini tendenziali si registra un calo del 2,1% (-2,0% per l’area euro e -2,1% per quella non euro). Il contributo maggiore al calo tendenziale dei prezzi dei beni venduti sul mercato interno proviene dal comparto energetico (-3,9 punti percentuali).
Ad aprile l’indice dei prezzi alla produzione dei beni di consumo segna una diminuzione congiunturale dello 0,1% sia per il mercato interno sia per il mercato estero area non euro, mentre si registra un aumento dello 0,2% per il mercato estero area euro; rispetto a aprile 2015 si registra un calo dello 0,7% per il mercato interno ed incrementi dell’1,1% per il mercato estero area euro e dello 0,1% per quello area non euro. Per i beni strumentali l’indice dei prezzi in termini congiunturali aumenta dello 0,2% sia per il mercato interno sia per il mercato estero area non euro, mentre per il mercato estero area euro si registra una diminuzione dello 0,4%; in termini tendenziali l’indice aumenta dello 0,4% per il mercato interno e dello 0,2% per il mercato estero dell’area euro, mentre diminuisce dell’1,0% per il mercato estero area non euro. Per i beni intermedi l’indice dei prezzi aumenta, in termini congiunturali, dello 0,2% per il mercato interno e dello 0,1% sia per il mercato estero area euro sia per quello estero area non euro; rispetto a aprile 2015 si registrano diminuzioni del 2,0% per il mercato interno, del 3,1% per il mercato estero area euro e del 2,1% per quello riferito all’area non euro.
L’indice dei prezzi alla produzione relativo all’energia diminuisce, rispetto al mese precedente, del 2,9% per il mercato interno ed aumenta dell’1,5% per il mercato estero area euro; in termini tendenziali si registrano variazioni negative dell’11,4% per il mercato interno e del 38,1% per il mercato estero area euro. I prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno segnano, nell’ambito delle attività manifatturiere, i tassi di crescita tendenziale più elevati nel settore della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+1,3%) Il settore che registra la diminuzione tendenziale più ampia è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-18,2%). Per quel che riguarda il mercato estero i maggiori incrementi tendenziali si registrano, per l’area euro, nel settore della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,9%); per l’area non euro in quello relativo alle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+0,8%). Il calo tendenziale più marcato, per l’area euro, è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-38,1%).
Viceversa, la produzione industriale fa registrare a maggio 2016 ancora in aumento del +0,3% rispetto ad aprile, mese in cui è stata stimata una variazione di +0,4% su marzo. E’ quanto stima il centro studi di Confindustria per il quale la variazione congiunturale acquisita per il secondo trimestre 2016 è di +0,3%. La produzione al netto del diverso numero di giornate lavorative è cresciuta in maggio dell’1,5% rispetto a maggio del 2015; in aprile si era avuto un incremento dell’1,4% sullo stesso mese dell’anno scorso mentre gli ordini in volume hanno registrato una crescita dello 0,2% in maggio su aprile (+4,8% su maggio 2015), quando erano aumentati dello 0,4% su marzo (-0,4% sui dodici mesi).
Tuttavia, le valutazioni degli imprenditori sono meno favorevoli rispetto ai mesi scorsi e non lasciano intravedere un’accelerazione dell’attività in estate, dicono ancora gli economisti di viale dell’Astronomia. L’indicatore di fiducia nel manifatturiero, dai dati Istat, infatti è diminuito in maggio (-0,6 punti su aprile, a 102,1), annullando l’aumento dei due mesi precedenti. Il “pessimismo” degli imprenditori ha riguardato soprattutto i livelli di produzione (saldo a -12 da -11 di aprile) e gli ordini totali (a -15 da -14, per il calo di quelli esteri). Sono rimaste invariate, rispetto ad aprile, le attese di produzione e ordini.