Ballottaggio comune di Bolzano: M5S e centro destra denunciano l’inciucio a sinistra

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elezioni bolzano ballottaggio tra renzo caramaschi e mario tagnin
Per una maggioranza stabile, il candidato sindaco dell’alleanza PD-SVP deve aprire forzatamente ai Verdi e alle “schegge” della destra

 

elezioni bolzano ballottaggio tra renzo caramaschi e mario tagninFervono a Bolzano le manovre per tessere alleanze in vista del voto di ballottaggio del 22 maggio tra i due candidati sindaco Renzo Caramaschi del centro sinistra e Mario Tagnin del centro destra.

Dopo avere conquistato come era nelle previsioni il sostegno della SVP (uno scenario differente, ad iniziare dalla neutralità del partito di raccolta dei tedeschi era difficile da immaginare, perché ciò avrebbe avuto ripercussioni sia sul governo della provincia di Bolzano che negli assetti dela pattuglia parlamentare dove la SVP è una stampella del Governo Renzi), Caramaschi sta manovrando per cercare la quadratura del cerchio, ovvero la conquista di quei 24 voti che gli garantiscano una maggioranza sì risicata, ma stabile. E per centrare l’obiettivo, le trattative sono sotterranee e rivolte alle desistenze più che agli accordi stipulati alla luce del sole, volti a stringere alleanze post voto che prima delle urne si respingono con sdegno.

Per il M5S, terza forza politica della città con 6 consiglieri eletti, a Bolzano «i partiti nazionali si stanno apprestando al grande inciucio» afferma il deputato regionale pentastellato Riccardo Fraccaro, sottolineando che «il PD pugnala la democrazia». All’attacco anche Alessandrpo Urzì di Alto Adige nel cuore: «Caramaschi ormai è disposto a tutto pur di non tornare a fare il pensionato, e cadere nell’oblio. Verdi, Holzmann e l’ex Casapound Benussi sono alleati obbligati: solo così Caramaschi potrà riuscire a galleggiare, facendo approvare di volta in volta agli uni o agli altri i provvedimenti discutibili una volta per gli uni e l’altra volta per gli altri». Per «sarà una maggioranza (l’unica possibile, lo possiamo e vogliamo dire?) dalla Svp al Pd passando per l’ex Casapound Benussi e l’ex tutto Holzmann (accordo assunto, lo ricorderanno tutti, alla Leopolda del Pd a cui non a caso Holzmann partecipò mettendo in chiaro dove sarebbe approdato), includendo anche i Verdi che la Svp vende come fumo negli occhi ai suoi elettori, ma che hanno già un accordo politico obbligato per entrare in maggioranza. E stanno già trattando per la Presidenza del Consiglio provinciale e le poltrone nell’Ufficio di Presidenza della Regione che a breve verranno votate».

Da parte sua Caramaschi ribadisce che «l’esclusione dei Verdi non rientra nei programmi della mia possibile coalizione». Sottolineando che «superando le divergenze del passato», il nuovo gruppo consiliare dei Verdi e il candidato sindaco Renzo Caramaschi hanno visioni convergenti «sul futuro della città. La speranza è che i Verdi possano sostenere e costituire la maggioranza del governo della città». «Mi sento di ribadire anche il mio grazie alla Sinistra per l’impegno e la passione politica con le quali mi ha appoggiato fin dalle Primarie e che anche in futuro rappresenteranno un utile stimolo per lo sviluppo della città», conclude Caramaschi.