Alto Adige al centro della politica internazionale con il ministro degli esteri italiano Gentiloni

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PAB Paolo gentiloni Arno Kompatscher
Incontri in Provincia e a Merano al congresso SVP con i ministri d’Austria Sobotka e di Baviera Müller

 

PAB Paolo gentiloni Arno KompatscherIl Brennero e i possibili controlli al confine annunciati dall’Austria sono stati al centro del colloquio svoltosi a Bolzano fra il presidente della Provincia Arno Kompatscher e il ministro degli esteri Paolo Gentiloni. Kompatscher e Gentiloni hanno ribadito «l’importanza storica, economica e simbolica del confine del Brennero», dicendosi inoltre «fiduciosi che l’operato del governo e la collaborazione fra l’Italia, l’Austria e tutti i paesi europei potrà portare ad una soluzione senza barriere». 

Kompatscher, inoltre, ha sottolineato che «gli attuali flussi migratori non rendono necessarie misure di tipo straordinario», e che «se si lavorerà assieme all’interno della cornice europea, sarà possibile garantire anche in futuro il rispetto dei principi di Schengen. Per questo motivo ogni Stato membro è chiamato a fare la sua parte per quanto riguarda sia la registrazione dei richiedenti asilo, sia il riparto all’interno del territorio».

«Il messaggio che lanciamo – ha spiegato Gentiloni – è un messaggio di collaborazione fra Italia e Austria, una collaborazione che renderà irrealistico e inutile intensificare i controlli, tanto più in un luogo come quello del Brennero». «Un confine – ha ricordato Kompatscher – che ha simboleggiato prima la divisione, e successivamente il superamento dei nazionalismi in un’ottica europea di unificazione e collaborazione transfrontaliera». Restando in tema di Alto Adige, Gentiloni ha ricordato che «il lavoro degli ultimi decenni ha trasformato una zona di conflitto in una zona di dialogo e prosperità. L’autonomia altoatesina è un modello riconosciuto e apprezzato in tutta Europa, ed è una grande conquista storica».

Parlando di flussi migratori, inoltre, il Ministro degli esteri ha ribadito che «l’Italia farà la sua parte, anche nella ricerca di un’intesa europea per stabilire un dialogo costruttivo con la Libia e i paesi del Nord-Africa. In questo modo – ha concluso Gentiloni – si potranno raggiungere degli accordi che sappiano garantire una soluzione stabile, civile e umana alla questione dei profughi senza rendere necessari interventi di emergenza che creano tensioni fra gli stessi paesi membri della UE».

Posizione morbida ribadita anche dal nuovo ministro degli esteri austriaco Wolfgang Sobotka, giunto a Merano per il LXVI congresso della Svp: «al Brennero non ci sarà nessun muro e il confine non verrà chiuso. Se l’Italia fa i suoi compiti non ci sarà neanche bisogno dei controlli», ribadendo un deciso cambio di direzione da parte del Governo Renzi che fin qui ha confidato nell’accoglienza a prescindere dei clandestini che sbarcano sulle coste italiane spesso provenienti da paesi che non hanno in atto alcun genere di conflitti. Sobotka ha ribadito che «se la Germania può controllare verso l’Austria, non si capisce perché l’Austria non possa fare lo stesso verso l’Italia. C’è pieno sostegno dell’Austria per il piano Renzi. Dobbiamo creare le infrastrutture e le misure necessarie in Libia e negli altri Paesi di partenza. Auspico – ha aggiunto Sobotka – che la commissione europea ci metta lo stesso impegno per l’emergenza migranti che ha dimostrato per questioni economiche». 

«Controllare i propri confini non significa chiuderli» ha detto la ministra bavarese, Emilia Müller, intervenendo al congresso della Svp a Merano. Müller ha ricordato che nel 2015 la Germania ha accolto 1,1 milioni di persone e che la Baviera da sola ha dato alloggio a 155 mila profughi. «Lo scorso settembre alla stazione di Monaco arrivavano ogni giorno tra le 8.000 e le 10.000 persone. E’ chiaro che non potevamo andare avanti così», ha detto Müller. La ministra ha rivolto un appello all’Italia e all’Unione Europea di intensificare i controlli nel Mediterraneo e di effettuare i respingimenti direttamente verso l’Africa. Il ministro degli interni austriaco, Wolfgang Sobotka, durante il dibattito, ha detto che «l’Austria deve sapere chi entra e controllando gli arrivi evita situazioni estreme e pericolose come alloggi per profughi in fiamme». Il ministro ha portato l’esempio dei controlli già in atto verso l’Ungheria, dove le macchine in transito vengono controllate. «Il ministro Alfano – ha aggiunto – mi ha assicurato che l’Italia registrerà tutti i migranti e che non ci sarà più la politica del lasciapassare. L’Austria – ha detto – nei primi mesi di quest’anno ha registrato il 38% di ingressi in più in confronto allo stesso periodo del 2015. “Inoltre – ha detto – la Baviera ha respinto 3500 migranti verso l’Austria». Sobotka ha infine difeso il tetto di richieste di asilo e la politica dei rimpatri volontari.

Parlando al congresso SVP, il presidente della provincia di Bolzano Kompatscher ha ribadito che «l’Alto Adige è una piccola Europa in Europa e l’Alto Adige oggi è il ponte tra Nord e Sud». In riferimento al Brennero Kompatscher ha auspicato una «gestione comune della questione a livello europeo. Lo scaricabarile tra gli Stati sarebbe la fine dell’Europa. L’Italia – ha detto – si è impegnata ad allestire gli hot spot e a controllare i suoi confini, ma questo certamente non lo potrà fare da sola senza il sostegno dell’Ue». Kompatscher ha poi duramente criticato la manifestazione di anarchici al valico italo-austriaco. «Non abbiamo bisogno di questa gente al Brennero che si fa gioco della libertà di opinione per danneggiare e creare caos».congresso svp merano 2016