25 aprile: a Venezia si festeggia il patrono della città e del popolo veneto

0
961
bandiera gonfalone veneto san marco leone
Gli auguri del governatore Zaia ai Veneti

 

bandiera gonfalone veneto san marco leoneIl 25 aprile porta con s+ una ricorrenza ben più antica e sentita dell’attuale festa nazionale, specie per coloro che abitano nel territorio della gloriosa Repubblica Serenissima di Venezia, essendo la festa del patrono della città di Venezia, San Marco. Il 25 aprile è la data in cui nel 828 due leggendari mercanti veneziani, Rustico da Torcello e Buono da Malamocco, riuscirono a trafugare la reliquie del santo da Alessandria d’Egitto e a trasportarle a Venezia nascoste sotto un carico di carne di maiale. Le reliquie funo accolte con grande gioia a Venezia, in quanto si tramanda che fu proprio l’evangelista Marco ad avere evagelizzatio le genti venete divenendone patrono. 

San Marco divenne così il patrono e l’emblema della città di Venezia e del Veneto, assumendo le sembianze di un leone alato che brandisce la spada e stringe tra le zampe un libro con le pagine aperte. 

Il governatore della regione del Veneto, Luca Zaia, interviene alle celebrazioni di San Marco, evidenziando l’importanza religiosa di questa festività dedicata al Santo: «nel giorno del Santo Patrono di Venezia e della nostra regione, rivolgo il mio auguro a tutti i Veneti nella speranza che, nel nome di San Marco Evangelista e della Serenissima,  la nostra regione possa ritrovare presto la strada per lo sviluppo, il lavoro e il benessere coniugati con la sicurezza sociale e l’attenzione incessante ai più deboli. Ecco perché il 25 aprile è la vera festa dei veneti, la celebrazione orgogliosa di una identità e di una cultura».     

Secondo Zaia «il richiamo a San Marco è anche memoria di una autonomia repubblicana e di una fierezza dell’essere veneti che ha radici antichissime. Valori che noi continuiamo a coltivare nella convinzione che, pur venendo da lontano, essi siano pienamente attuali e rispondano a un’esigenza di progresso e di modernità. Il 25 aprile, oltre che celebrazione del martirio dell’evangelista ad Alessandria d’Egitto, non può non essere anche il giorno in cui si ricorda la storia di una delle repubbliche più longeve e lungimiranti, che divenne modello di civiltà e libertà». 

«Noi siamo gli eredi di questo patrimonio storico e di valori. Non soltanto dei valori della cristianità, della tolleranza e dell’accoglienza, patrimonio inscalfibile del popolo veneto, ma della difesa strenua di questi valori contro chi vuole capovolgerli in nome di un relativismo culturale che  non ci appartiene e che non appartenne alla Serenissima Repubblica – conclude Zaia –. Il nostro compito è salvaguardarli, divulgarne la conoscenza e gli insegnamenti che continuano a trasmettere. Buona festa, dunque, a tutti i veneti. E a tutte le donne venete, idealmente ma come da tradizione, l’omaggio di un “bocolo” di rosa».