Chiusura della frontiera del Brennero: Kompatscher incontra a Bolzano capogruppo PPE Weber

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Arno kompatscher con manfred weber capogruppo ppe
Continua la mobilitazione politica per evitare la nuova separazione in due parti del Tirolo storico

 

Arno kompatscher con manfred weber capogruppo ppeIn Alto Adige così come a Roma e a Bruxelles, continua la mobilitazione politica per evitare la chiusura della frontiera del Brennero in funzione anti invasione degli immigrati provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa.

«Le barriere non eliminano i problemi, ma li spostano. Siamo per un’Europa senza confini interni, capace di difendere i principi che hanno portato alla nascita della UE» hanno ribadito il presidente altoatesino Arno Kompatscher e il capogruppo del Partito popolare europeo, Manfred Weber, al termine dell’incontro svoltosi nella sede della provincia di Bolzano.

Il tema dei migranti, dei controlli ai confini e della politica di UE e stati membri per quanto riguarda la gestione dei profughi, è stato al centro dell’incontro. Con i giornalisti, Kompatscher e Weber hanno ribadito che «il Brennero è il cuore dell’unificazione europea, e ha un valore storico inestimabile per l’Alto Adige. Dopo la prima guerra mondiale è stato simbolo di divisione, con l’introduzione di Schengen è invece diventato simbolo di abbattimento dei confini e delle barriere». Kompatscher, inoltre, ha spiegato che «pur avendo comprensione per gli sforzi che l’Austria ha fatto per dare accoglienza a tantissimi migranti, riteniamo che la possibilità di ripristinare i controlli in un luogo che tocca così da vicino la sensibilità di tutti noi rappresenti un passo indietro rispetto alla storia».

In attesa di capire concretamente come, se e quando verranno effettuati i controlli da parte della polizia austriaca, nonché quali impatti essi potranno avere sulla libera circolazione di persone e merci, Kompatscher ha confermato che «l’unico modo per affrontare e risolvere la questione di profughi e migranti non è quello di creare barriere, ma mettere in piedi un sistema europeo basato sulla solidarietà reciproca». 

«Occorre una soluzione che parta da Bruxelles – ha sottolineato Manfred Weber – che coinvolga tutti gli stati membri, e sia in grado di intervenire alla radice del problema». Per quanto concerne invece i possibili problemi che potrebbero crearsi al Brennero, Kompatscher ha ribadito che «continueremo a fare pressioni su Roma affinché proceda con la registrazione dei richiedenti asilo negli hotspot presenti sul territorio e li inserisca nel sistema di riparto nazionale tra tutte le Regioni. Noi, ovviamente, restiamo pronti a fare la nostra parte e ci stiamo preparando ad affrontare ogni tipo di situazione».