Porto di Trieste, per il ministro Delrio esempio in Italia di vera modernità

0
484
FVG convegno rilancio porto tireste punto rola delrio serracchiani
Il rilancio della portualità dell’alto Adriatico passa da Venezia e Trieste

 

FVG convegno rilancio porto tireste punto rola delrio serracchianiLa necessità di una “cura del ferro”, cioè di un sempre più massiccio utilizzo della ferrovia per i porti italiani? «Porto sempre come esempio il porto di Trieste» ha commentato il ministro delle Infrastrutture e trasporti Graziano Delrio nel corso del suo sopralluogo al Porto Nuovo di Trieste, assieme alla presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, all’assessore regionale alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro, al sindaco di Trieste Roberto Cosolini e al commissario dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino.

«Mettere i camion sul treno mi riempie di soddisfazione» ha sottolineato Delrio alla partenza di uno dei 122 treni che ogni settimana collegano le banchine di Trieste all’Europa (a conferma di quell’incremento del 23% di traffico ferroviario annunciato da D’Agostino), per testimoniare quella “via del ferro”, ha dichiarato la presidente Serracchiani, che «qui a Trieste parte direttamente dal porto, senza costruire nuove grandi infrastrutture ma semplicemente utilizzando l’esistente e adattando le strutture che già ci sono a queste nuove sfide».

Stiamo ottenendo «risultati veramente straordinari», ha osservato Serracchiani, ricordando come dalla prossima settimana il porto giuliano attiverà anche un collegamento merci EstOvest Italia verso Novara, grazie proprio a quest’azione “di rammendo” delle infrastrutture già operanti: «poi ci sarà ovviamente il tempo di farne di nuove, di cui abbiamo certamente bisogno».

Si stanno dunque recuperando traffici, «frutto del lavoro fatto in questi ultimi tempi», ha confermato la presidente della Regione: «stiamo aprendo nuovi traffici e nuove rotte, facendo quello che è utile a Trieste e al Friuli Venezia Giulia, ma anche all’Europa e all’Italia», grazie appunto ad una “cura del ferro” nella quale Trieste è il porto più importante del nostro Paese.

Gli investimenti previsti per lo scalo giuliano «servono a far diventare Trieste uno delle due principali porte d’accesso ai traffici nel Sud Europa», ha ribadito Delrio, confermando che «il Governo è al fianco di Regione, Comune e Autorità portuale per lo sviluppo del porto, che rappresenta un’eccellenza assoluta  a livello nazionale, non solo per i “numeri” ma anche per le modalità ferroviaria di gestione dei traffici: «Trieste è un porto con vere caratteristiche di modernità», ha concluso il ministro.

Delrio, visitando in precedenza alla Centrale idrodinamica la grande rassegna che ripercorre i 180 anni di storia marittima di Trieste, ha inoltre affermato che il Governo nazionale «ci sarà» per la riqualificazione del Porto Vecchio, «per recuperare un polo importante della città, come richiesto dal Comune e dalla Regione». Il ministro, nella sua visita, ha incontrato Enrico Samer e Francesco Parisi che gli hanno illustrato le attività al terminal “RoLa” e gli investimenti al terminal frutta («per portare il 100% dei Tir turchi su rotaia», ha indicato Samer) e i lavori al molo VI (ad oggi impegnate risorse per 15 milioni di euro, ha osservato Parisi): come ha concluso il ministro Delrio l’importante sarebbe avere in Italia «porti e terminalisti che funzionano così….».

Successivamente, Delrio ha partecipato anche all’incontro pubblico dal titolo “Trieste. Un porto proiettato in Europa” che si è svolto al Magazzino 26 in Porto Vecchio a Trieste. «È il momento storico per afferrare le occasioni e guardare lontano. Abbiamo davvero l’opportunità di fare davvero del Friuli Venezia Giulia il cuore dell’Europa – ha affermato Serracchiani -. L’obiettivo del lavoro che stiamo portando avanti come sistema è quello di recuperare centralità riconnettendoci attraverso le infrastrutture che già abbiamo. Investimenti importanti sono stati individuati sulla rete ferroviaria, sul polo intermodale dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari, di cui presto vedremo partire il cantiere, senza dimenticare che abbiamo la copertura finanziaria garantita dal ministro Delrio per il terzo e quarto lotto della terza corsia della A4». «I numeri del porto di Trieste ci rendono orgogliosi – ha aggiunto Serracchiani – e sono il risultato di un lavoro di tessitura positivo. L’impegno congiunto con Rete ferroviaria italiana e con il Governo ha permesso di avere un tesoretto da 50 milioni per interventi nella rete ferroviaria a servizio della portualità in modo da finalizzare la piattaforma logistica in fase di realizzazione».

«Il porto di Trieste – ha dichiarato D’Agostino – nei primi tre mesi del 2016 ha movimentato quasi 15 milioni di tonnellate di merci con un incremento del 9,10% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, consolidando il primo posto in Italia. Si è registrato anche una crescita di teu del 3,75% e dei treni, tra porto industriale e punto franco nuovo, del 23,17%. Il futuro prevede un investimento di un miliardo di euro per la realizzazione di 200 ettari di nuove aree portuali con l’allungamento dei moli VI, VII e VIII, del terminal crociere e il nuovo terminal “Ro-Ro”, incrementando del 93% le aree portuali, senza dimenticare lo sviluppo ferroviario per aumentare i collegamenti intermodali internazionali», ha  aggiunto il commissario.

Il ministro Delrio, nel concludere l’incontro, ha indicato Trieste «come un esempio avanzato per quanto riguarda l’economia del mare. I porti rappresentano una risorsa per il Paese in quanto sono un’opportunità di attrarre investimenti e creare posti di lavoro. L’Italia in questo senso ha ancora molto da lavorare per creare un contesto competitivo adeguato ma c’è l’impegno per cambiare il modello di sviluppo  sfruttando proprio la risorsa mare nell’ottica di una mobilità sostenibile».

«Stiamo investendo sulle infrastrutture per avere connessioni adeguate – ha aggiunto Delrio – e gli ulteriori 150 milioni di euro previsti per la velocizzazione della tratta ferroviaria Venezia-Trieste va in questo senso. Abbiamo scelto di essere parte integrante dei corridoi europei, e Trieste in questo senso è un nodo fondamentale, e di compensare la trascuratezza degli ultimi anni sulla cosiddetta pianificazione dell’ultimo miglio per portare i binari in tutti i porti italiani. Vedere oggi un porto che è punto di riferimento per la Turchia e che ha la vocazione per essere porto d’Europa è un fatto positivo, ma non bisogna adagiarsi sugli allori ma essere dinamici e pensare alle strategie per il futuro».

Infine, la giornata triestina del ministro si è conclusa con la visita al “Trieste Refitting System” e al mega yacht “Chopi Chopi”, in lavorazione nel bacino Ocean del Porto di Trieste. Una commessa, è stato spiegato al ministro dal presidente del  pool di imprese “Trieste Refitting System” Marino Quaiat, che complessivamente lascia sul territorio 5 milioni di euro e impiega una forza lavoro di 120 persone. L’imbarcazione, della lunghezza di 80 metri e di proprietà di un magnate libanese, prevede fra le sovrastrutture in via di applicazione una palestra e un eliporto.FVG convegno rilancio porto tireste container