Bologna, firmato l’accordo sul potenziamento del passante autostradale e tangenziale

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Bologna firrma accordo allagramento autostrada e tangenziale donini delrio renzi bonaccini
Renzi, Delrio, Bonaccini e Merola sottoscrivono il documento che farà aprire i cantieri entro il 2017 e consegnare l’opera conclusa entro il 2021

 

Bologna firrma accordo allagramento autostrada e tangenziale donini delrio renzi bonacciniNella sede della regione Emilia Romagna è stato firmato l’accordo tra Stato, Regione e Comune di Bologna che porterà in quattro ann al potenziamento del tratto urbano dell’autostrada A14 e della limitrofa tangenziale, risolvendo i problemi che da anni riguardano il nodo felsineo e che si ripercuotono sull’intera rete in termini di congestionamento e di tempi di percorrenza.

La soluzione escogitata è il “Passante di mezzo”, ovvero l’allargamento in sede dell’autostrada e della tangenziale nel tratto bolognese, tramite il passaggio da tre a quattro corsie. L’inizio dei lavori è previsto già nel 2017 per terminare nel 2021. Il documento che dà l’avvio ai lavori è stato firmato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, dal presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dal sindaco di Bologna, Virginio Merola, dal consigliere delegato alla Mobilità e Infrastrutture della Città metropolitana di Bologna, Irene Priolo, e dal direttore di Società Autostrade per l’Italia Spa (Aspi), Roberto Tomasi.

«Abbiamo trovato una soluzione che viene incontro anche alle problematiche che avevano alcuni sindaci, assolutamente giuste e condivise – afferma Renzi -. C’era da fare un progetto il più intelligente possibile e dare una risposta ai cittadini bolognesi che la attendevano da anni. Questo è l’elemento di rilievo nazionale e strategico per cui siamo a Bologna».

«L’accordo di oggi rappresenta una svolta storica – ha dichiarato Bonaccini -. Sono davvero molto soddisfatto perché avevamo promesso, appena insediati, che opere infrastrutturali che da troppi anni erano in discussione, in questa legislatura le avremmo sbloccate. Di più, avremmo voluto vedere aperti i cantieri. In questo caso da un lato si darà una soluzione al problema del congestionamento di traffico nell’attraversamento del nodo bolognese, uno dei principali a livello nazionale, ma dall’altro si salvaguardano anche 40 km di suolo vergine».

«Con la firma di oggi – ha affermato Merola – diamo la svolta a una vicenda ferma da anni e diamo avvio alla risoluzione dei problemi di viabilità del nodo bolognese. Ora metteremo tutto il nostro impegno sul tracciato, sulle opere di mitigazione e di inserimento paesaggistico: risparmieremo parti di terreno agricolo che sarebbero state cementificate e realizzeremo 130 ettari di nuovo verde, tra cui un bosco urbano e fasce boscate, attorno al sistema della tangenziale. Un progetto di levatura europea che si sblocca definitivamente. Ringrazio i sindaci della Città metropolitana che hanno saputo fare squadra per il bene comune, la Regione e il Governo».

«Un accordo che – afferma Raffaele Donini, assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti – mette insieme tutti i livelli istituzionali del territorio, che affronta e risolve il nodo di Bologna in modo strutturale e definitivo, e che comprende non solo il potenziamento di autostrada e tangenziale, ma anche la realizzazione dei principali nodi di traffico per l’area metropolitana, attesi da decenni». 

L’intesa porterà alla definizione di un progetto che, a partire dall’analisi del contesto esistente, sviluppi il tema del potenziamento in sede dell’infrastruttura e, parallelamente, della riorganizzazione, con particolare attenzione alla mitigazione ambientale, dello spazio circostante, fortemente urbanizzato, in un’ottica di minore occupazione del territorio. Il progetto preliminare relativo al sistema tangenziale/A14 e opere di mitigazione sarà pronto entro il prossimo mese di giugno; comprese le fasi di progettazione e confronto con cittadini e territori, l’affidamento dei lavori è poi previsto nel novembre 2017 e il completamento delle opere entro il 2021.

Gli industriali dell’Emilia-Romagna, che in passato avevano espresso la loro delusione per l’abbandono del più ampio e completo progetto del Passante Nord, ora accolgono il nuovo accordo con alcuni distinguo. «La mia perplessità di base – dice il presidente di Confindustria Emilia-Romagna, Maurizio Marchesini – è che questo progetto fu rifiutato 15 anni fa. Quindi abbiamo perso 15 anni lavorando su un altro progetto. Io non sono un tecnico, per cui mi fido di società Autostrade e dei tecnici della Regione, però una qualche perplessità di fondo mi rimane: perché non l’abbiamo fatto 15 anni fa se era la soluzione definitiva al problema? Dopodiché a me interessa risolvere il problema, quindi non mi metto di certo di traverso».

Il progetto prevede l’ampliamento in sede del sistema autostradale e tangenziale di Bologna, con la realizzazione di tre corsie più quella di emergenza per senso di marcia sull’A14, di tre corsie più quella di emergenza per senso di marcia sul tratto delle complanari che va dallo svincolo 3 allo svincolo 6 e dallo svincolo 8 allo svincolo 13 e di quattro corsie più quella di emergenza sul tratto che collega lo svincolo 6 allo svincolo 8. Si prevede di potenziare e riqualificare gli svincoli con la viabilità locale e di fare interventi di “ricucitura” urbana (sovrappassi, sottovia).

Sono poi state individuate soluzioni per la mitigazione ambientale e per migliorare l’inserimento, nel paesaggio circostante, del sistema tangenziale/A14 attraverso un sistema diffuso e articolato di protezione acustica (barriere e galleria), la realizzazione di fasce arboree lungo l’infrastruttura e nuove piantumazioni nei parchi urbani. Tutti gli interventi di ampliamento in sede e mitigazione saranno realizzati da Aspi, che provvederà anche alla gestione e manutenzione.

Per quanto riguarda il completamento della rete viaria di adduzione, è previsto il potenziamento e completamento dell’intermedia di Pianura tra Calderara di Reno e Granarolo, con il nuovo ponte sul Reno; la realizzazione del lotto 3 dell’asse Lungo Savena, con superamento della San Vitale e della ferrovia; la sistemazione del nodo di Funo per migliorare l’accessibilità all’Interporto e al Centergross; il secondo lotto del nodo di Rastignano. Questi interventi saranno realizzati da Aspi e successivamente gestiti a cura e spese della Città metropolitana di Bologna.

Sulla base del nuovo assetto infrastrutturale che si verrà a definire, il ministero, d’intesa con Aspi, si impegna a rivedere parzialmente l’intervento di ampliamento alla quarta corsia dell’A14 nel tratto Bologna San Lazzaro-diramazione di Ravenna, prevedendo la realizzazione della complanare Nord all’A14.

Sulla base della Relazione preliminare, Aspi svilupperà entro giugno 2016 il progetto preliminare per gli interventi di ampliamento in sede e mitigazione al fine di attivare un confronto pubblico, fase che prevede la presentazione al territorio della proposta di intervento. Saranno coinvolti i cittadini e le istituzioni tecnico-scientifiche (Università, ordini professionali, e così via) in modo da raccogliere contributi per individuare i possibili miglioramenti al progetto.

Sarà costituito un Comitato di monitoraggio tecnico-scientifico, coordinato dal ministero, che dovrà valutare i contributi frutto del confronto pubblico. Sulla base di quanto emergerà e delle indicazioni fornite dal Comitato, Aspi elaborerà il progetto definitivo e lo studio di impatto ambientale entro sette mesi dall’Accordo di oggi. Entro lo stesso termine Aspi realizzerà il progetto definitivo per le opere di adduzione. Seguiranno, in base al cronoprogramma, le approvazioni e le progettazioni esecutive. Per i lavori di ampliamento del sistema tangenziale/A14 e di mitigazione si ipotizza come data per l’affidamento dei lavori novembre 2017, e per la fine lavori il 2021.Bologna firrma accordo allagramento autostrada e tangenziale donini delrio renzi bonaccini 2