Cure dentarie, la giunta del Friuli Venezia Giulia delibera le modalità di assistenza pubblica

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Prestazioni gratuite per i redditi Isee inferiori a 6.000 euro o per patologie; parzialmente a carico per gli scaglioni superiori

 

dentista pazienteLa Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato la delibera che fissa i termini per fornire cure dentistiche gratuite o parzialmente a carico del Servizio sanitario regionale sotto una certa soglia di reddito e per persone colpite da alcune patologie. Il provvedimento si basa su un decreto ministeriale dello scorso dicembre sulle prestazioni ambulatoriali, che contiene una parte riguardante le prestazioni odontoiatriche, per cui le Regioni e Province autonome devono definire le «condizioni di vulnerabilità sanitaria e sociale». 

La delibera prevede tra queste condizioni l’attesa di trapianto, post-trapianto, stato di immunodeficienza grave, cardiopatie congenite cianogene, trattamento con radioterapia del capo o con chemioterapia, rischio di osteo-necrosi dei mascellari, gravi patologie dell’emo-coagulazione, disabilità neuro-psichiatriche gravi, tossicodipendenza in trattamento, malattia mentale, malformazioni congenite dell’apparato stomatognatico, con postumi di gravi traumi cranio-facciali, interventi demolitivi del distretto oro-facciale. Per queste sarà garantito l’accesso a carico del Ssr; per le protesi vi sarà uno specifico provvedimento nell’ambito del programma regionale di odontoiatria sociale. 

I cittadini con Isee inferiore a 6.000 euro avranno diritto alle prestazioni gratuitamente; è previsto un contributo del 25% per coloro che hanno un Isee tra 6.001 e 10.000 euro, e del 50% tra 10.001 e 15.000 euro. Le prestazioni odontoiatriche saranno interamente a carico del Ssr per i bambini fino ai 6 anni, mentre sarà applicato il ticket per la fascia d’età 7-14 anni. 

«E’ una delibera importante – commenta l’assessore alla salute, Maria Sandra Telesca – che anticipa il progetto regionale di odontoiatria sociale stabilendo alcune regole ai cittadini esenti da ticket o con una parte di compartecipazione della spesa. Un intervento necessario perché, stabilendo i criteri di fragilità sociale e sanitaria, mira a fare chiarezza sull’aspetto odontoiatrico del cosiddetto “Decreto appropriatezza” che ha creato alcune difficoltà e che è stato contestato in parte dalle Regioni. Anche da parte nostra è stato chiesto che venga modificato per rendere più agevole il sistema delle prescrizioni – conclude – che devono sì essere appropriate ma senza mettere in difficoltà i professionisti, in particolare i medici di famiglia».