L’organo di Iveta Apkalna protagonista alla Società Filarmonica di Trento

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La giovane musicista lettone interpreta pagine per il re degli strumenti da Bach ai moderni

 

ApkalnaIvetaMartedì 22 marzo (ore 20.45) protagonista del concerto nel cartellone della Società Filarmonica di Trento è l’organista lettone Iveta Apkalna. Organista d’eccezione nata nel 1976 a Rezekne nella periferia più estrema dell’Europa – imprevedibile quanto produttivo atelier di creatività e sperimentazione sin dai tempi di Gidon Kremer – Apkalna si è imposta di allargare lo splendore della musica organistica al di là delle pareti della chiesa e delle sale da concerto.

Anni intensi di studio al pianoforte e all’organo prima in patria presso l’Academy of Music e poi alla London Guildhall School of Music in Inghilterra, quindi l’arrivo inaspettato di una borsa di studio da parte dell’Academic Exchange Service e l’approdo all’Accademia di Musica di Stoccarda per continuare al meglio l’approfondimento delle sue doti artistiche innate. Doti subito riconosciute nel selettivo mondo delle giurie internazionali che le hanno assegnato il premio Johann Sebastian Bach nel 2002, il Latvian Great Music Award nel 2003 e il titolo di “Best Performing Artist” dal tedesco Echo Klassik Music Award nel 2005. Ma a consacrarla definitivamente sono state le grandi sale da concerto di tutto il mondo, dove si è ormai esibita a fianco delle orchestre più prestigiose, da Vienna, Berlino, Amburgo, Lipsia, Lucerna a San Francisco o Mosca con la Berlin Philharmonic o la Kremerata Baltica sotto la direzione di Claudio Abbado, Mariss Jansons, Marek Janowski, Simone Young. 

Oggi, attraverso le sue performance effervescenti per brillantezza tecnica, intelligenti per scelte programmatiche e grazie a una non secondaria presenza scenica carismatica, Iveta Apkalna è riuscita a ottenere uno status di star, un privilegio di solito riservato ai direttori d’orchestra, cantanti, pianisti o virtuosi del violino realizzando pienamente il suo sogno di fanciulla.

“Sono suoni che non siamo più abituati ad ascoltare, eh? Che voce misteriosa: sembra venire dalle viscere della terra” dice Steiner all’amico Marcello in una bella scena de “La dolce vita”, poco prima di accennare la celeberrima “Toccata in re minore” di Bach. Un programma insolito e assai vario conduce stasera proprio alla scoperta di questa “voce misteriosa” a cui generazioni di compositori hanno dedicato alcune delle loro pagine più belle di musica sacra e profana. Immancabile Bach, presente con la “Sonata in re minore” BWV 527 (datata intorno al 1730) e con il “Preludio e Fuga” BWV 532, splendida testimonianza del suo periodo giovanile (1710 circa). La “Fantasia KV 608” di Mozart (1791) è la seconda di tre composizioni scritte per uno strumento molto particolare, un organo meccanico (Spieluhr) di cui era appassionato lo stravagante conte von Deym. Si tratta di un’opera in forma tripartita, dal tono funereo e commosso, ben diverso dal Mozart della Marcia alla turca, che qui compare come spunto tematico per una brillante fantasia del violinista americano Stanley Weiner (1925-1991).  

Sull’onda del virtuosismo si prosegue con Sir George Thomas Thalben-Ball (1896-1987) e le sue “Variazioni sul celebre Capriccio n. 24” di Paganini – già fonte di ispirazione per Brahms e Rachmaninov – da eseguirsi unicamente sulla pedaliera. Non manca poi un omaggio particolare a tre organisti-compositori di Riga: Alfrēds Kalniņš (1879-1951), fondatore dell’Opera Nazionale Lettone e prolifico compositore; Lūcija Garūta (1902-1977), autrice di una delle cantate più importanti della cultura lettone e il compositore contemporaneo Aivars Kalējs (1951). In coda, le “Deux Évocations” (1996) del compositore francese Thierry Escaich (1965) che attraverso melodie e ritmi assai complessi indaga in maniera molto originale tutte le potenzialità dell’organo che, come dichiarò entusiasticamente Mozart, “è agli occhi e alle orecchie il re di tutti gli strumenti”. 

 

 

Programma

 

A. Kalējs 

Toccata sul Corale “Allein Gott in der Hoh sei Ehr”

 

J. S. Bach

Preludio e Fuga in Re magg., BWV 532 (Andante – Adagio e dolce – Vivace)

 

L. Garūta

Meditation

 

J. S. Bach

Sonata in re min., BWV 527

 

A. Kalniņš

Fantasia in sol min.

 

W. A. Mozart

Fantasia in fa min. KV 608 (Allegro – Andante – Allegro)

 

G. Th. Thalben-Ball

Variazioni su un tema di N. Paganini (per Pedale solo)

 

S. Weiner

Fantasia sulla Marcia “Alla turca” di Mozart op. 142

 

Th. Escaich

Évocations I

Évocations II