Trentino ed Emilia Romagna da record per le violenze sessuali

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Secondo l’indagine realizzata dall’Istituto Demoskopika in occasione dell’8 marzo, le aggressioni alle donne sono numericamente tante in Lombardia e Lazio, ma picco è in Trentino

 

violenza donna 223.000 casi consumati, quasi 6.000 le vittime minorenni, poco più di 22.000 le persone denunciate e arrestate dalle forze di polizia. Tra le regioni con il maggior numero di casi di violenza sulle donne figurano Trentino, Emilia Romagna e Toscana. Tra gli interventi richiesti dagli italiani: pene più severe, misure di protezione per le vittime, aiuto alle donne a non sentirsi in colpa, castrazione chimica e istituzione di un corpo di polizia dedicato. È quanto emerge dallo studio “La mimosa deturpata. Mappa delle violenze sessuali nelle regioni italiane”, realizzata dall’Istituto Demoskopika che ha analizzato il quinquennio 2014-2010.

A livello regionale, Trentino, Emilia Romagna e Toscana svettano per i casi di violenze sessuali ogni 100.000 donne residenti, ma Lombardia e Lazio si confermano i territori dove avvengono, in valore assoluto, il maggior numero di reati, rispettivamente 2.935 e 1.640 casi. Sono 22.864 gli episodi di violenza sessuale consumati in Italia nel quinquennio che va dal 2014 al 2010, in media circa 15 casi al giorno con vittime principalmente le donne di nazionalità italiana (68% dei casi). Sono oltre 22.000 i presunti “orchi” che hanno violentato quasi 6.000 minorenni. Ogni 4 casi di violenza sessuale in Italia, almeno uno coinvolge sicuramente una ragazza minorenne.

Denunce ed arresti hanno interessato principalmente italiani (61% dei casi), seguiti da romeni (8,6%), marocchini (6%), albanesi (1,9%) e tunisini (1,3%). Drastiche le soluzioni invocate: sono oltre 6 milioni, pari al 12% del campione intervistato, gli italiani che si sono dichiarati favorevoli all’introduzione della castrazione chimica in Italia. Un orientamento trasversale sia per le donne che per gli uomini. Un italiano su 3 chiede, oltre alla castrazione chimica, pene più severe per gli autori dei reati di violenza sessuale (24,1%) e l’istituzione di un corpo di polizia dedicato alla sicurezza delle donne (9%).