Omer Meir Wellber dirige il quarto concerto della Stagione sinfonica 2015-2016 del Teatro La Fenice di Venezia

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Omar Weil Wellber 2009
In programma la prima esecuzione assoluta del brano di Zeno Baldi dal titolo Lo sciame all’interno – nuova commissione nell’ambito del progetto «Nuova musica alla Fenice»

 

Omar Weil Wellber 2009Una composizione in prima esecuzione assoluta, un giovane interprete emergente e un nuovo ascolto del catalogo sinfonico di Anton Bruckner. Sono i tre elementi che caratterizzano il quarto concerto della Stagione sinfonica 2015-2016 della Fenice, affidato alla prestigiosa bacchetta di Omer Meir Wellber. 

Venerdì 4 marzo 2016 alle ore 20.00 (turno S), in replica sabato 5 marzo 2016 alle ore 17.00 (turno U), il maestro originario di Israele guiderà l’Orchestra del Teatro La Fenice in un programma ricco e articolato, che prevede nella prima parte la prima esecuzione assoluta di un brano di Zeno Baldi dal titolo Lo sciame all’interno – nuova commissione nell’ambito del progetto «Nuova musica alla Fenice» realizzato con il sostegno della Fondazione Amici della Fenice e lo speciale contributo di Marino e Paola Golinelli – e il Concerto per pianoforte e orchestra n. 23 in la maggiore KV 488 di Mozart che vedrà solista al pianoforte il vincitore del Premio Venezia 2014, Alessandro Marchetti. La seconda parte sarà invece completamente incentrata sul compositore cui è dedicata la Stagione sinfonica 2015-2016 in occasione del 120° anniversario della morte, Anton Bruckner, con l’esecuzione della Sinfonia n. 6 in la maggiore WAB 106.

Giunto quest’anno alla sua quinta edizione, il progetto «Nuova musica alla Fenice» è orientato alla valorizzazione del patrimonio della musica d’oggi e alla creazione di nuove opportunità produttive in grado di stimolare e supportare la creatività dei giovani compositori. Dopo i lavori di Federico Gardella (1979) e Orazio Sciortino (1984) proposti nella Stagione 2014-2015, Omer Meir Wellber dirige il primo dei tre brani commissionati che saranno eseguiti nel 2016: Lo sciame all’interno, del compositore classe ’88 Zeno Baldi. Formatosi alla Universität für Musik und Darstellende Kunst di Graz e al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, Baldi ha già partecipato, tra le altre, alla Session de Composition Voix Nouvelles 2013 della Fondation Royaumont e alla ManiFeste Academy 2014 dell’Ircam di Parigi. Sue composizioni sono state eseguite in diversi paesi europei. Progetti recenti e attuali comprendono una composizione per clarinetto ed elettronica dedicata a Heather Roche, la partecipazione al MATA Festival 2016 di New York e una collaborazione con il contrabbassista viennese Manuel Mayr.

Seguirà un Concerto dal repertorio classico affidato a un talentuoso interprete emergente, primo premio nella scorsa edizione del Premio Venezia: Alessandro Marchetti, nato a Pavia nel 1998, eseguirà uno dei capolavori di Mozart, il Concerto in la maggiore KV 488 che debuttò a Vienna nel 1786. Insieme al successivo Concerto in do minore KV 491 e a quello precedente in mi bemolle maggiore KV 482, composti tutti nel periodo delle Nozze di Figaro (fine ottobre 1785 – 29 aprile 1786) è tra i vertici della prodigiosa serie dei quindici che Mozart scrisse a Vienna tra l’inverno 1782-83 e il novembre 1786, il periodo per lui di più intensa attenzione al genere.

Nella seconda parte della serata Omer Meir Wellber dirigerà l’Orchestra del Teatro La Fenice nella Sesta Sinfonia di Anton Bruckner. Iniziata il 29 settembre 1879, fu portata a termine in due anni, il 3 settembre 1881 e si può dire che sia l’unica sinfonia che Bruckner lasciò intatta nella concezione originaria. Durante la vita dell’autore ebbe soltanto un’esecuzione parziale, limitata al secondo e terzo movimento, a Vienna con i Wiener Philharmoniker l’11 febbraio 1883, diretta da Wilhelm Jahn. La prima esecuzione completa (pur con qualche taglio) fu diretta da Mahler a Vienna il 26 febbraio 1899. La sinfonia non fu stampata rispettando il manoscritto preparato dall’autore per l’edizione: uscì postuma con tagli e arbitrari ritocchi, e solo nel 1935 fu pubblicata ed eseguita nella forma originale (diretta da Paul van Kempen a Dresda). La Sesta fu a lungo una delle più trascurate sinfonie di Bruckner; ma da tempo si è compreso che la sua maggior concisione rispetto alle sinfonie vicine, e il suo carattere per alcuni aspetti più sereno (Max Auer parla di incanti della natura) non ne fanno in alcun modo un esito minore nel mondo sinfonico di Bruckner, che peraltro la considerava riuscita e con soddisfazione la definiva «die keckste» (la più sfacciata, la più ardita) tra le sue sinfonie.