Amianto, le commissioni del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia fanno il punto sulla situazione

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Vito: «la bonifica dei luoghi inquinanti è una priorità di questa amministrazione»

 

amianto copertura tetto eternit sfaldamentoLa III e la IV Commisone del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia – presidenti Franco Rotelli (Pd) e Vittorino Boem (Pd) – si sono riunite per ascoltare dalla Commissione regionale amianto gli esiti della VI Conferenza regionale sull’amianto tenutasi a Trieste il 15 maggio 2015. Per il presidente della Commissione amianto, Fernando Della Ricca, le aree più colpite in regione sono Trieste con porto e zona industriale, l’Isontino/Monfalconese con cantieri e terziario, la Bassa Friulana con gli insediamenti chimici. 

La sperimentazione conclusa nel 2011 non ha dato risposte efficaci per la diagnosi precoce delle esposizioni, la prevenzione del tumore al polmone, o neoplasie correlate all’esposizione all’asbesto e che dunque si è passati a un nuovo programma di sorveglianza sanitaria e di assistenza agli ex esposti. Gli iscritti al Registro esposti amianto in regione sono 9.638 (6.198 area triestina e 2.863 isontina) di cui 1.402 deceduti; di mesotelioma della pleura correlato all’amianto si parlerà almeno sino al 2030, con un picco tra 2015 e 2020; i più colpiti sono uomini (incidenza di morte per 100mila abitanti del 7%) tra le donne è di meno dell’1%. In Friuli Venezia Giulia si registrerà un numero di morti per patologie asbesto/correlate di 65/70 casi/anno. 

Il Centro regionale unico amianto (Crua) ha bisogno di risorse; in regione sono state 14 le rimozioni di amianto al giorno negli ultimi 5 anni, ma tanto è il materiale da bonificare. Infatti, tra le discariche amianto ancora attive in Italia, quella di Porcia, l’unica della regione, è all’avanguardia nazionale sotto il profilo tecnologico e di sicurezza, ma il primo lotto è esaurito (100.000 tonnellate), è stato concesso un secondo lotto da 250.000 ton, ma è destinato a esaurirsi in non più di 4 anni (anche perché riceve rifiuti anche da altre regioni, solo dal Veneto per il 70%) e i “canali” tedeschi sono destinati a chiudersi a breve. Il futuro non sono le discariche, ma l’inertizzazione. La gente della Bassa Friulana ha paura di farsi controllare, diversamente dai monfalconesi. Dal 1 giugno al 31 dicembre 2013, le visite al Crua sono state 72, e 195 nel 2014 per salire a 409 nel 2015. Inoltre, si è evidenziato che non c’è nesso tra la possibile esposizione correlata alle tubature d’acqua.

«Questa amministrazione ha profuso fin dal suo insediamento una speciale attenzione alla questione dell’amianto ponendola come priorità politica e realizzando attività concrete, frutto di un lavoro di squadra, che dimostrano una reale svolta nell’affrontare la tematica» ha dichiarato l’assessore regionale all’ambiente Sara Vito in merito all’audizione della Commissione amianto in III e IV Commissione in Consiglio regionale, a cui ha preso parte insieme con l’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca. «Il salto di qualità – ha detto Vito – ha riguardato diverse attività avviate come riattivazione della Commissione regionale amianto e l’inserimento al suo interno di un rappresentante della direzione Ambiente e di Arpa, a presidio della componente ambientale. Abbiamo poi avviato un importante lavoro di squadra tra direzione Ambiente, Arpa e direzione Salute che ha permesso la condivisione dei dati e la pianificazione delle attività conoscitive. L’archivio unico regionale è il frutto di questo lavoro; esso raccoglie i dati sui materiali con amianto individuati sul territorio, presenta l’aggiornamento della mappatura degli edifici pubblici, aperti al pubblico o di utilizzazione pubblica e raccoglie i dati del monitoraggio ambientale dell’aria per valutare l’eventuale presenza di fibre. Arpa è impegnata in costanti attività di monitoraggio e di controllo dell’amianto presente sul territorio regionale – ha aggiunto ricordando – il ruolo strategico del Centro regionale unico amianto». «Molto importante – ha rilevato Vito – è stata anche la predisposizione del tesserino individuale per gli esposti all’amianto proposto dall’assessore Telesca e approvato dalla Giunta, strumento chiave nel percorso socio sanitario assistenziale del soggetto esposto o ex esposto ad amianto. Chi possiede l’identificativo, infatti, potrà godere dell’esenzione del ticket nei vari passaggi dell’assistenza ai pazienti, un concreto supporto per i cittadini. Le attività che abbiamo avviato e che stiamo portando avanti – ha concluso Vito – sono il risultato di scelte precise e della volontà di avviare una stretta collaborazione tra Enti ed Istituzioni perché in un territorio così provato come il nostro non è più tempo di parole ma della nuova stagione della concretezza». tubi Condotte in cemento amianto