Friuli Venezia Giulia, il 2015 chiude all’insegna del segno più

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Secondo l’indagine di Unioncamere bene manifatturiero, logistica, vitivinicolo, commercio e servizi all’ospitalità. L’edilizia conferma i segnali di ripresa. Previsioni, però, all’insegna dell’incertezza

 

dati congiuntura FVGSe il 2015 va in archivio, a pieno titolo, come la parentesi più positiva dall’inizio della crisi – in termini di fatturato, vendite e occupazione – il 2016 non si apre, almeno dal punto divista squisitamente previsionale, con gli stessi auspici. «Non è certo allerta, anzi, lo scorso anno ha segnato un consolidamento da tempo auspicato – ha commentato il presidente di Unioncamere Friuli Venezia Giulia e di Camera di commercio di Pordenone, Giovanni Pavan – ma prudenza che non possiamo permetterci di sottovalutare. Guardiamo al futuro con fiducia, sospinti anche dalle positive dinamiche occupazionali che sì guadagnano pochi punti percentuali rispetto all’anno precedente, ma comunque guadagnano». 

Questa la sintesi dell’indagine congiunturale Unioncamere regionale presentata presso la sede dell’azienda di trasporti AutaMarocchi Spa, primo focus dell’anno sullo stato di salute dell’economia aperto da Oscar Zabai, presidente della società ospitante (circa 1.000 dipendenti, 700 camion, leader europeo di settore, da 30 anni sul mercato, 140 milioni di fatturato nel bilancio preconsuntivo) cui hanno fatto seguito gli interventi di Antonio Paoletti, presidente Camera di commercio di Trieste e Nicola Ianuale, presidente di Questlab Srl, società incaricata di elaborare l’indagine (campione di circa 1.500 imprese regionali), oltre a un approfondimento dello stesso Pavan.

Paoletti, in apertura dei lavori, ha osservato di come «sta cambiando in noi stessi e negli imprenditori la fiducia, c’è un risveglio anche nella popolazione, il “jobs act” ha offerto maggiori garanzie e sicurezza che hanno fatto bene ai consumi». Paoletti ha anche posto l’accento sulla quota di fatturato che il mercato on line ha sottratto a una particolare tipologia di quello reale, che comunque si sta riorganizzando. «I consumi hanno cambiato direzione – ha aggiunto Paoletti – anche in questo va letta una certa crisi che ha colpito il commercio al dettaglio».

Il quadro internazionale. La crescita mondiale rimane modesta e disomogenea. Se nelle economie avanzate l’attività continua a espandersi a un ritmo robusto (anche se i dati preliminari del IV trimestre 2015 indicano un rallentamento della crescita del Pil statunitense), nei paesi emergenti gli andamenti restano complessivamente deboli e soprattutto eterogenei. Il commercio internazionale sta recuperando, seppur lentamente, dopo l’estrema debolezza della prima metà del 2015. Nell’area euro si delinea il proseguimento dell’attuale fase di moderato incremento dell’attività economica. Sono però i consumi a costituire il principale motore della crescita. I segnali positivi provengono dalla riduzione della disoccupazione, dal clima di fiducia delle famiglie: infatti gennaio conferma una differente intensità tra i giudizi negativi delle imprese, in significativo peggioramento, e quelli dei consumatori, in lieve diminuzione. La ripresa di Eurolandia prosegue, dunque, anche se a un ritmo moderato, infatti «l’economia europea – ha aggiunto ancora Pavan – continua a beneficiare di un certo numero di fattori positivi, come i cali di petrolio ed euro e le misure espansive della Bce, che hanno stimolato export e consumi». 

Il contesto nazionale. Nel quarto trimestre del 2015 il prodotto interno lordo (PIL) è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell’1,0% nei confronti del quarto trimestre del 2014. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’industria e di aumenti in quelli dell’agricoltura e dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale più che compensato dall’apporto positivo della componente estera netta. La crescita prosegue ma a ritmo molto moderato e le prospettive economiche di famiglie e imprese, anche in Italia, evolvono in modo differenziato. Il clima di fiducia delle famiglie è influenzato dalla crescita del reddito disponibile, a cui contribuisce l’attuale fase di bassa inflazione, per le imprese, invece, non si segnala ancora un generalizzato aumento dei ritmi produttivi.

Nel quarto trimestre 2015 il PIL è aumentato in termini congiunturali dello 0,2% negli Stati Uniti e in Francia e dello 0,5% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento dell’1,9% nel Regno Unito, dell’1,8% negli Stati Uniti e dell’1,3% in Francia. 

Il sistema delle imprese in Friuli Venezia Giulia. Al 31 dicembre 2015 il totale delle imprese attive è di 92.020, quelle registrate sono 104.634. Rispetto al 31 dicembre 2014, si registra una diminuzione di 741 imprese attive (-0,80%). Questa contrazione è determinata in modo particolare dalle società di persone (-2,3%, cioè 404 imprese attive in meno) e dalle imprese individuali (-1%, 576 imprese attive in meno). Viceversa si registra un incremento delle società di capitale (+1,4%, 237 imprese attive in più). Al netto del Primario, le imprese attive sono calate dello 0,46% (-360 unità attive). Continuano a calare le imprese della manifattura (-1,74% rispetto al 31 dicembre 2014), quelle del commercio (-0,9%), le imprese dell’edilizia (-1,7%), quelle dei trasporti (-2,6%).Crescono le imprese attive dei servizi alle imprese (+0,6%), soprattutto dei servizi alle famiglie e persone (+1,6%).

Le previsioni di Excelsior per il 1° trimestre 2016. In Friuli Venezia Giulia è previsto un incremento tendenziale dei contratti attivati. I nuovi contratti saranno, infatti, 5.290, il 2% in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Questo andamento tendenziale positivo è il risultato di un aumento del 9% delle assunzioni direttamente effettuate dalle imprese e di un decremento dell’8% dei contratti atipici. In termini assoluti, in questo trimestre le assunzioni effettuate dalle imprese saranno pari a 3.470 unità (66% dei contratti totali), mentre i contratti  atipici dovrebbero attestarsi a 1.820 unità (34%).FVG 19 febbraio 2016 8