Papa Francesco nomina Mons. Lauro Tisi nuovo arcivescovo di Trento

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L’attuale vicario della diocesi succede a Mons. Luigi Bressan che lascia per la pensione dopo 17 anni di episcopato

 

vescovo trento lauro tisi primopianoPapa Francesco ha nominato Monsignor Lauro Tisi nuovo arcivescovo di Trento, 54 anni, attuale Vicario generale dell’Arcidiocesi trentina. Tisi è il 122° Vescovo della Chiesa di Trento e succede a Luigi Bressan, che lascia dopo quasi diciassette anni di episcopato. 

La lettera con la notizia della nomina, firmata dal Nunzio Apostolico in Italia, monsignor Adriano Bernardini, è stata letta a mezzogiorno dal cancelliere di Curia di Trento don Alessandro Aste, davanti al neo-eletto e all’Arcivescovo uscente monsignor Luigi Bressan, nella sala Bernardo Clesio, accanto al palazzo vescovile di piazza Fiera. All’annuncio, mentre le campane della cattedrale e delle chiese in tutta la Diocesi suonavano a distesa, erano presenti molti sacerdoti, numerosi fedeli, il personale di Curia che da giorni attendevano la notizia della nomina. 

Monsignor Tisi è nato a Giustino, in Val Rendena il 1 novembre 1962, giorno di Ognissanti. E’ primogenito di quattro figli (con lui, due fratelli e una sorella): la mamma Irene ha settantanove anni; papà Valerio scomparve nel 1968, quando il futuro Vescovo aveva solo sei anni.  Lauro Tisi è entrato nel Seminario Diocesano di Trento nel 1976, frequentando il Liceo Classico al Collegio Arcivescovile e quindi i sei anni della formazione teologica. E’ stato ordinato sacerdote dall’Arcivescovo Alessandro Maria Gottardi  il 26 giugno 1987, festa del patrono San Vigilio. Fu un anno “ricco” di nuovi preti, ben otto complessivamente. Pochi mesi dopo, il 7 dicembre, lo stesso Gottardi annunciava nella cripta della cattedrale il nome del suo successore, l’Arcivescovo Giovanni Maria Sartori. 

Nel suo ministero pastorale, il nuovo Vescovo Tisi è stato per un anno vicario parrocchiale a Levico (1987-1988), prima di assumere l’incarico di vicerettore delle Medie inferiori del Seminario Diocesano di Trento dal 1988 al 1995, quindi direttore spirituale sempre in Seminario dal 1995 al 2007 con l’incarico (dal 2001 al 2007) di accompagnare i giovani sacerdoti. Nel giugno del 2007 la nomina a Vicario generale. 

Per la successione di monsignor Bressan –  di cui il Papa ha accettato le dimissioni per limiti di età, già presentate il 9 febbraio 2015, al compimento dei 75 anni –  Francesco ha scelto, da una terna di nomi, il più stretto collaboratore di Bressan negli ultimi nove anni. 

Questo “passaggio di testimone” indica chiaramente l’opzione del Papa, d’intesa con i vertici della Conferenza episcopale italiana, per un Vescovo che possa operare nel segno della continuità. In particolare per due aspetti: anzitutto perché la guida della Diocesi sarà ancora nelle mani di un figlio di questa terra; in secondo luogo, perché il primo Vescovo di Trento ad essere nominato nel XXI secolo sarà chiamato ad operare nel solco di un governo pastorale già tracciato in parte anche da lui. Monsignor Tisi, infatti, si è speso molto, in quest’ultimo decennio, anche per la necessaria riorganizzazione della Diocesi ed in particolare per la costituzione delle Unità pastorali, alle quali è stata dedicata anche l’Assemblea sinodale di un anno fa. 

Con la comunicazione dell’accettazione da parte del Santo Padre delle dimissioni di monsignor Luigi Bressan e della contestuale nomina del nuovo Arcivescovo di Trento, ha inizio il periodo in cui l’Arcidiocesi di Trento entra nel regime di “sede vacante”, che durerà fino a quando il nuovo Arcivescovo prenderà possesso canonico della Diocesi.  Questa avverrà il giorno stesso del suo ingresso ufficiale in Diocesi, la cui data non è ancora stata stabilita, presumibilmente subito dopo Pasqua. Il Santo Padre ha nominato monsignor Bressan Amministratore Apostolico, affidandogli così il governo dell’Arcidiocesi per il tempo della sede vacante, con pieni poteri, nell’ambito di quanto disposto dal diritto canonico. Perciò il governo dell’Arcidiocesi resterà affidato a mons. Bressan, fino all’inizio ufficiale del ministero episcopale del suo successore nell’Arcidiocesi di Trento.