Autobrennero, presentati contenuti accordo per la nuova concessione “in house”

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Kompatscher, Rossi, Duiella e Pardatscher illustrano gli investimenti previsti: terza corsia, barriere antirumore, aree di servizio, opere di viabilità e altro per un ammontare di 3,4 miliardi di euro

 

A22 presentazione concessione rossi pardatscher duiella kompatscher gilmozziDopo il “traguardo storico” raggiunto a Roma con la firma del protocollo d’intesa fra ministero dei Trasporti e soci pubblici che mette nero su bianco la soluzione “in house” per la proroga della concessione autostradale ad Autobrennero Spa, i vertici degli enti che possiedono la maggioranza delle quote azionarie e i vertici della società concessionaria hanno illustrato i dettagli dell’accordo raggiunto tra governo ed enti locali alla presenza della pattuglia parlamentare regionale. 

La società dovrà essere interamente partecipata dalle amministrazioni pubbliche locali: per questo, il prossimo passo sarà rappresentato dall’acquisto delle quote attualmente detenute dai privati per un importo che si aggira attorno ai 150 milioni di euro (la cifra finale scaturirà dalla valutazione effettuata da una perizia indipendente). 

«Grazie alla proroga della concessione sino al 2045 – ha spiegato il presidente della Provincia di Bolzano e vicepresidente della regione Trentino Alto Adige, Arno Kompatscher – garantiamo una gestione locale della grande mole di investimenti previsti, che andranno a vantaggio non solo della viabilità, ma anche dell’ambiente e della qualità di vita dei residenti. Penso alle barriere antirumore e alle opere collegate tramite il co-finanziamento: la prima e più importante sarà la circonvallazione di Bolzano, per la quale è previsto un investimento totale per la sua realizzazione pari a 200 milioni di euro. Si tratta di una opportunità enorme da sfruttare al meglio grazie alla nostra autonomia: possiamo raccogliere i frutti di quanto seminato dopo aver raggiunto un obiettivo che non era per nulla scontato».

L’accordo raggiunto lungo l’asse Roma-Trento-Bolzano prevede che Autobrennero versi allo Stato poco meno di 2 miliardi di euro in 30 anni: 568 milioni (in rate da 70 milioni) come valore della concessione, altri 1,4 miliardi (40 milioni l’anno) come canone di concessione. A questi vanno poi aggiunti gli stanziamenti che contribuiranno al finanziamento del tunnel di base del Brennero: si tratta del “Fondo ferrovia” che, oltre ai 550 milioni già accantonati, verrà accresciuto con altri 1,07 miliardi di euro suddivisi in quote annuali da 34,5 milioni. In totale Autobrennero finanzierà il potenziamento della nuova linea ferroviaria del Brennero per un totale di 1.620 milioni. Soldi che vengono devoluti allo Stato senza alcun corrispettivo.

«Autobrennero conta già quasi mille dipendenti – ha spiegato l’amministratore delegato Walter Pardatscher – e alla luce degli investimenti previsti le nostre stime parlano della possibilità di creare altri mille posti di lavoro sul territorio nei prossimi 30 anni». 

Il capitolo più corposo, è dedicato agli investimenti: oltre agli 1,4 miliardi di euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria, la concessione trentennale prevede interventi infrastrutturali per 2 miliardi di euro. Il più importante riguarda la terza corsia: quella “fissa” tra Verona e Modena, ma anche quella “dinamica” tra Bolzano Sud e Verona, con interventi previsti per circa 350 milioni di euro a partire dall’adeguamento delle gallerie di Trento (attualmente a due corsie di marcia: si stabilirà a breve se saranno allargate o se si realizzerà un nuovo traforo). Le barriere antirumore lungo il tracciato verranno più che raddoppiate, passando dagli 84 km. attuali ai 187 km. del 2045. Solo per l’abbattimento dell’inquinamento acustico sono previsti 172 milioni di investimenti, mentre verranno riviste e migliorate le aree di servizio, con un nuovo concetto maggiormente legato al territorio e ai prodotti locali che prevede uno stanziamento di 142 milioni in 30 anni. 

Altri capitoli importanti dell’accordo riguardano l’intermodalità, con il sostegno del passaggio del traffico pesante a lunga percorrenza da gomma a rotaia e della politica tariffaria. «Gli aumenti dei pedaggi – ha spiegato il presidente di A22, Paolo Duiella – saranno in linea con il tasso di inflazione, mentre restano da definire le modalità di applicazione della direttiva “eurovignette” che prevede pedaggi più elevati per i mezzi maggiormente inquinanti. Puntiamo molto, inoltre, sulla “RoLa”, ovvero il carico su speciali carri ferroviari ribassati del camion completo con il relativo autista. L’asse del Brennero è attraversato annualmente da 2 milioni di tir: contiamo di trasferirne circa 200/250.000 sull’autostrada viaggiante rispetto agli odierni 25.000».

«Dobbiamo ringraziare – ha detto il presidente della Regione e della provincia autonoma di Trento Ugo Rossi – chi ci ha sempre creduto adoperandosi per realizzare quello che è sempre stato un obiettivo storico per i nostri territori. L’autostrada del Brennero venne costruita in un periodo storico in cui Trento e Bolzano non andavano molto d’accordo. Oggi siamo davanti ad una nuova sfida, che Trento e Bolzano vogliono giocare e vincere assieme». 

«Il rinnovo della concessione non era un obiettivo affatto scontato – ha precisato il presidente della Provincia autonoma di Bolzano e vicepresidente della Regione Arno Kompatscher – che siamo riusciti a raggiungere grazie ad un efficace gioco di squadra, per cui ringrazio anche la delegazione parlamentare regionale».

Duiella e Pardatscher hanno poi illustrato nel dettaglio gli interventi e gli obblighi di servizio pubblico caratterizzanti la concessione che prevedono investimenti per l’ammodernamento delle infrastrutture, nonché per la manutenzione ordinaria e straordinaria del tratto autostradale, stimabili in circa 3,5 miliardi di euro. Con riferimento all’intermodalità, il protocollo prevede l’adozione di politiche tariffarie volte ad un più efficiente utilizzo delle infrastrutture, dei servizi e dei mezzi, alla diminuzione dell’inquinamento atmosferico, ad un trasporto merci su distanze medio-lunghe basato su modalità alternative a quella stradale e alla promozione e alla crescita del trasporto ferroviario. 

Duiella ha poi ricordato i prossimi passi che serviranno per dare seguito all’accordo, a cominciare dall’acquisto, da parte di Autostrada del Brennero SpA, delle azioni attualmente detenute dai soci privati e dalla modifica dello statuto sociale. Passi già deliberati, all’unanimità, dal consiglio di amministrazione della società.

Pardatscher ha poi sottolineato come «la decisione dell’affidamento della concessione dell’A22 “in house” e non con gara non è una condizione di legge, ma una decisione del ministero e non è un regalo all’A22 o ai soci, perché si tratta di un nuovo impegno che avviene a condizioni di mercato, con una concessione che sarà puntata all’intermodalità e alla ferrovia e che ha visto la società versare imposte sul reddito per 35 mln di euro l’anno, con investimenti e manutenzioni per circa 100 mln di euro l’anno, che proseguiranno anche in futuro». 

Ora i vertici della società e i vari azionisti devono delineare i vari interventi d’investimento sul territorio. L’assessore ai trasporti del Trentino, Mauro Gilmozzi, parla di «adeguamenti al casello di San Michele e ai relativi raccordi, all’adeguamento della tangenziale di Trento tra i due caselli della città e alla viabilità in Vallagarina». Quanto all’ipotesi della creazione di un’unica concessionaria autostradale del NordEst lanciata dal segretario del PD veneto Roger De Menech, gli azionisti di A22 non si dicono né contrari né favorevoli: «ci rimettiamo a quanto dirà lo Stato» dichiara Rossi, che impiega la stessa formula anche per l’annosa questione del completamento della Valdastico Nord richiesta a gran voce dal Veneto e caldeggiato anche dallo stesso ministro Delrio.A22 presentazione nuova concessione deputati