Conferenza stampa di fine anno del governatore del Veneto Luca Zaia

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«il 2016 sarà l’anno del referendum per l’autonomia del Veneto e la sanità sarà una sfida per mantenere l’eccellenza ai costi più bassi»

 

luca zaia stampa esteraTradizionale incontro di fine anno con la stampa quello con il governatore del Veneto Luca Zaia, durante il quale si è fatto il punto su quanto fatto quest’anno e su ciò che ci si attende per il futuro prossimo.

«La sanità è una grande sfida. E la legge Madia, che stabilisce che la futura scelta dei manager passerà per Roma, che ci dirà i tre nomi tra cui scegliere, è una porcheria e una vergogna. Questa legge – ha detto Zaia – è una non assunzione di responsabilità, tanto più grave perché stiamo parlando della salute dei cittadini. Io ancor oggi leggo i curricula, chiamo le società di cacciatori di teste. E tu dici a me, virtuoso, che non posso più investire sulle professionalità? L’indipendentismo si vede in questo». Riguardo alla scelta dei nuovi direttori generali, Zaia ha poi spiegato che «ancora non abbiamo deciso, ma siamo agli ultimi approfondimenti legali: farò la scelta migliore per il Veneto».

Quanto alle risorse da dedicare alla sanità in un periodo di tagli imposti dal governo Renzi alle regioni, quelle virtuose come il Veneto comprese, «sul tappeto c’è tanto lavoro: siamo senza soldi, ma non senza idee. E quando, in azienda, non ci sono risorse, si guarda dentro l’azienda – ha detto Zaia. – Abbiamo quasi 150 milioni di immobili da vendere, un patrimonio che oggi è fonte di costo e, come farebbe un buon padre di famiglia, un piano straordinario di alienazioni si impone, anche perché il nostro oggetto sociale non è quello di gestire immobili. Il futuro, il 2016, sarà fatto di vendite e razionalizzazioni, visto che stiamo accelerando anche sul piano delle nostre società, ovviamente con i tempi dettati dal codice civile». Zaia si è poi soffermato sulla «nuova sfida per la sanità. Un bel successo del 2015 – ha commentato – è stato quello di essere stati ancora riconosciuti come Regione di riferimento. Quando parliamo di sanità, con ottanta milioni di prestazioni erogate ogni anno, lo facciamo quindi a pieno titolo, anche se è ovvio che c’è sempre qualcosa che non funziona».

«Il 2016 sarà l’anno del referendum per l’autonomia del Veneto – ha detto Zaia passando allo scenario politico. – La vittoria davanti alla Corte costituzionale (ha sottolineato, in riferimento al pronunciamento della Consulta sul ricorso del Veneto contro la legge sul blocco delle assunzioni per le Regioni, ndr) pone il primo mattone ed è la pietra miliare da cui inizia la sfida autonomista, il percorso per iniziare il referendum per l’autonomia del Veneto. Perché rivendicare autonomia, come diceva Napolitano, penso sia una assunzione di responsabilità. La via vera per l’autonomia – ha proseguito Zaia – in un momento in cui è in difficoltà anche la Catalunya, faro dell’indipendenza, è quella scozzese della devolution. La tua libertà, caro Governo, inizia dove finisce la mia: è qui la sfida, i cittadini ci hanno eletto per questo. E noi siamo qui per rispettare i cittadini».

Quanto alle cose fatte, per Zaia «il 2015 è stato un anno impegnativo oltre che un anno particolare, visto che è l’anno della rielezione: il mio bilancio sarà dunque a cavallo tra le due Giunte. Il primo ringraziamento – ha premesso – va a tutti i lavoratori della Regione, uno ad uno, a prescindere dal loro inquadramento: ognuno di loro ha dato il suo contributo per raggiungere i risultati». Zaia ha richiamato l’attacco terroristico al teatro “Bataclan” a Parigi, ricordando Valeria Solesin come «qualcosa di importante e duraturo: a noi spetta il ruolo di far sì che, nella comunità veneta, il suo ricordo resti indelebile». Poi il fronte si è spostato sulle banche, «che stanno mettendo a pane e acqua i risparmiatori. Terremo – ha dichiarato Zaia – assolutamente una corsia aperta, un ponte tra 2015 e 2016, auspicando che la commissione d’inchiesta regionale riesca a diventare l’agorà dove fare chiarezza rispetto alle singole posizioni. Perché vogliamo esserci per tutti i Veneti in difficoltà, a partire dagli almeno cinquecentomila che vivono in condizione di povertà ed oggettiva difficoltà a sbarcare il lunario, confermando l’impegno con Veneto Sviluppo con coerenza, decisione ed obiettività». 

Zaia ha quindi ricordato le tematiche del dissesto idrogeologico («che resta una sfida importante, perché i territori belli sono anche fragili»), il tornado lungo la Riviera del Brenta che ha causato un morto, le frane del Cadore, con tre vittime. Ma anche l’Expo, «in cui siamo andati per cercare di dire al Mondo che c’è un motivo per cui il Veneto è la prima regione turistica d’Italia». Il presidente del Veneto ha infine sottolineato con favore il fatto che sono state portate a casa «candidature importanti: come l’adunata degli alpini nel 2017, i bersaglieri del 2018 e i Mondiali di sci a Cortina nel 2021, su cui vogliamo investire per far partire una progettualità per il Bellunese, unica realtà interamente montana». Una realtà che troverà nuovo sbocco dal progetto del “Treno delle Dolomiti”. «C’è un accordo da cento milioni con Trenitalia; il Ministro e i presidenti di Trentino e Alto Adige sono al nostro fianco per arrivare fino a Dobbiaco e a gennaio firmeremo l’accordo: dobbiamo fare sul serio, perché l’elettrificazione di queste tratte è fondamentale per non parlare più di viabilità».