Corte dei Conti, la provincia di Trento ha un buco nascosto nel suo bilancio per 60 milioni di euro

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Il presidente Rossi smentisce le accuse: «non c’è nulla di occulto». Critiche anche al sistema delle società partecipate dalla provincia di Trento

 

RossiConsiglioPossibili fonti di debito non contabilizzate correttamente nel bilancio provinciale, impossibilità del controllo dei vincoli qualitativi dell’indebitamento, con presenza di indebitamento occulto (60 milioni di euro) relativo alla concessione di crediti da parte della Regione. Criticità anche sul piano di riassetto della società partecipate e sui derivati sottoscritti dalla Provincia di Trento e sul Patto di Stabilità, rispettato, che sarà però valutato attentamente in fase di rendiconto alla ricerca di eventuali sforamenti, vista la “non attendibilità delle previsioni di entrata”.

Queste alcune delle criticità sollevate dalla Sezione di controllo della Corte dei Conti di Trento, che ha analizzato in fase istruttoria il bilancio di previsione della Provincia di Trento relativo al 2015.

La Provincia, rappresentata dal presidente Ugo Rossi e dal dirigente generale Paolo Nicoletti, ha presentato le proprie contro deduzioni e, dopo la Camera di consiglio, domani dovrebbe già arrivare la sentenza. La Corte dei conti solleva inoltre dubbi sulla legittimità costituzionale di alcuni provvedimenti adottati dalla Provincia per investimenti sulle imprese, comprese quelle turistiche e alberghiere, oltre che la concessione di contributi per la ristrutturazione della “prima casa”. Questo perché, spiegano i magistrati contabili, «l’unico soggetto legittimato a ricorrere al debito al fine di attuare politiche economiche anti crisi è lo Stato».

Altre criticità evidenziate riguardano «ulteriori passività potenziali – scrive il magistrato istruttore, Massimo Agliocchi – che potrebbero derivare dall’operazione in “project financing” sul Nuovo ospedale di Trento: dopo l’annullamento del bando di gara da parte del Consiglio di Stato ci potrebbero essere richieste di indennizzi da parte delle imprese che avevano partecipato. La spesa per il personale, che rappresenta il 40% della spesa corrente della Provincia, incide sul bilancio per 691 milioni di euro, di cui 480.947.000 euro per il comparto scuola e 210.203.000 per le autonomie locali e i dipendenti provinciali».

Le critiche della Corte dei Conti sono contestare dal governatore Rossi: «non c’è nulla di occulto, si tratta soltanto di far risultare meglio a bilancio ciò che si fa con le nuove norme, del resto con il bilancio 2016 il tema del debito viene trattato nella maniera corretta. In Trentino non c’è niente di occulto, c’è certamente da migliorare. Si possono verificare inesattezze nel bilancio che comunque la Provincia ha tutta l’intenzione di verificare e sanare, anche in collaborazione con la Corte dei conti stessa».