Imprese del Trentino Alto Adige in salute e con ricavi in crescita

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Secondo l’analisi della Fondazione NordEst l’economia della regione va bene, anche se il Trentino arranca rispetto all’Alto Adige

 

confindustria trento presentazione rapporto fondazione nordest TAA scarpa senesi bonazzi santini toschiCrescono in media dell’1,4% i ricavi delle imprese del Trentino Alto Adige nel 2014 e del 3,5% quelli del settore manifatturiero (che evidenzia un contributo al Pil regionale doppio rispetto al comparto turistico),

in particolare, tra cui spiccano i risultati delle imprese della chimica e farmaceutica (+12,5%) e del sistema moda (+19,9%). In prospettiva dal 2010 al 2014 i ricavi delle imprese crescono complessivamente del 10,2%. Crescono in media di più le imprese che si occupano di fornitura di energia elettrica, gas e vapore (+33,7% nel quinquennio), mentre calano del 18,7% i ricavi del settore delle costruzioni. 

Tuttavia a soffrire in Trentino è l’export che cresce solo dell’1% nel 2014, a fronte del +3,1% di Bolzano, del +2,7% del Veneto e del +5% del Friuli. Questi sono alcuni dei dati rilevati dalla ricerca condotta dalla Fondazione NordEst “Analisi di bilancio delle imprese del Trentino Alto Adige” relativa al 2014, ma con alcuni approfondimenti che si riferiscono al quinquennio 2010-2014 condotta sui bilanci di 1.988 delle complessive 5.000 società di capitale con sede legale o operativa in Trentino. 

«Il mercato estero oggi cambia velocemente – ha commentato il presidente di Confindustria Trento, Giulio Bonazzi – già non si parla più dei Paesi emergenti, i cosiddetti “Brics”, perché ad esempio Brasile e Russia sono in un momento di flessione, inoltre la differenza di punti percentuali con le esportazioni della provincia di Bolzano è determinata anche dal rapporto privilegiato che ha l’Alto Adige nel mercato delle componenti dell’automotive con Paesi come Germania e Austria. Tuttavia – ha aggiunto Bonazzi – ci sono segnali di crescita, stabili da due anni, in Trentino che prospetta una crescita del Pil dello 0,9% nel 2015, inoltre i consumi delle famiglie si sono ripresi con +0,8% nel 2014 e +1,2% nel 2015». 

La ricerca della Fondazione NordEst sottolinea anche che i consumi sono comunque inferiori di 3,3 punti percentuale rispetto a quelli del 2010. Nel 2014 il 42,5% delle imprese trentine si trova, infine, nella cosiddetta “zona a rischio” in quanto i loro debiti sono pari o superiori a oltre il doppio del patrimonio netto, mentre nel 2013 lo era il 36,2% delle aziende. Anche gli investimenti sono ancora in “rosso” rispetto al 2010, con 14% in meno e con una tendenza stimata al -10% (sul 2010) anche per il 2016 dopo un 2015 che chiuderà con un -12%, a testimonianza di come il mercato sia ancora troppo riflessivo.