Lo smaltimento abusivo nella massicciata di scarti industriali non trattati al centro dell’inchiesta. Berti: «non esistono dati certi sui punti di effettivo sversamento»
Il tema dell’utilizzo di scarti industriali inquinanti non trattati per la realizzazione di alcuni tratti della Valdastico Sud è stato al centro dell’incontro tra il pm veneziano Rita Ugolini della Direzione distrettuale antimafia e alcuni rappresentanti del Movimento 5 Stelle, tra cui il portavoce al Senato, Enrico Cappelletti, e il capogruppo in Regione Veneto, Jacopo Berti.
«Pur senza entrare nel merito – ha spiegato Cappelletti in una conferenza stampa a Palazzo Ferro-Fini – ci ha rassicurato riguardo al fatto che il procedimento si chiuderà a breve, nelle prossime settimane. Oltre al rischio di prescrizione, però, siamo preoccupati anche per il pericolo di inquinamento della falda e per le responsabilità oggettive di coloro che prossimamente andranno a realizzare il tratto a nord». «Il fatto – ha aggiunto Berti – è che a oggi non esistono tabulati per dire cosa e chi ha sversato nei diversi punti, come invece sarebbe normale. Questo, oltre a rallentare l’azione della Procura, rischia di rendere possibile l’ipotesi che si debba riaprire tutta l’autostrada e rifare tutto il manto».
Nell’occasione, Cappelletti ha illustrato l’esposto-denuncia depositato alla Corte dei conti e inviato per conoscenza all’Autorità nazionale anticorruzione riguardo la prossima cessione di A4 Holding agli spagnoli di Abertis. «Non abbiamo nulla contro la società spagnola – ha precisato Ceppelletti – , ma vogliamo vedere se sussiste danno erariale cedendo per 1,2 miliardi una società che ha valore in quanto ad un gradino dall’ottenimento della proroga della concessione fino al 2026. Il miliardo e mezzo, tra cifra per la vendita e utile incassato dalla proroga del 2013, andrebbe infatti ad una società privata per oltre il 65% fin dal 2010 invece che nelle casse dello Stato, come se si fosse messa la concessione a gara invece di prorogarla. E a fronte di cosa, ci chiediamo?».