Saie 2015, a Bologna si discute di recupero e riqualificazione edilizia

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SAIE LOGO smart house 20152
Secondo indagine di Nomisma, in Italia sono oltre 12 milioni gli edifici in classe energetica G che abbisognerebbero di ristrutturazione per ridurre i consumi

 

SAIE LOGO smart house 20152Si è aperta nel quartiere fieristico di Bologna il salone dell’edilizia, Saie, con il debutto di “Saie Smart House”, appuntamento tutto dedicato alla nuova progettazione e alle nuove tecnologie di costruzione e di impiantistica. Il format si ripeterà in tutti gli anni dispari, mentre in quelli pari toccherà a “Saie Building and construction”, dedicato alle tecnologie produttive e di cantiere. 

«Con Saie – ha spiegato il presidente della Fiera di Bologna, Duccio Campagnoli – vogliamo rispondere a domande come: quale nuova cultura del costruire abbiamo bisogno? Quale via immaginare per un rilancio non semplice di questa storica industria del nostro Paese? L’economia riparte se ci sono nuove idee, le nuove idee per esser buone devono essere anche interpreti di uno spirito nuovo». La nuova piattaforma per le costruzioni – in contemporanea si terrà la prima edizione di Sie – il Salone dell’innovazione impiantistica per gli edifici, Smart city Exhibition, dedicata alle città intelligenti, Ambiente Lavoro e Saie3 – si presenta con dieci padiglioni per un totale di 85.000 metri quadri e tre gruppi espositivi di cui 127 esteri, 22 centri di ricerca e università italiane e estere, buyer internazionali provenienti da 15 Paesi, oltre 400 tra incontri, seminari, workshop e convegni e con il 12% in più di aziende che espongono nel percorso abitare, area dedicata ai temi della sostenibilità e dell’efficienza energetica. Non a caso, coordinatore scientifico di “Saie Smart house” è Norbert Lantschner, fondatore della Fondazione CasaClima chiamato a dialogare con i vertici dell’industria edilizia tra cui il nuovo presidente Ance, Claudio De Albertis. Ricca la presenza di ospiti e delegati stranieri dal Vietnam al Golfo Persico passando per Egitto, Kazakistan, Turchia, Iran e molti altri. 

«Bolognafiere punta molto sull’internazionalità – ha detto Campagnoli – al Salone dell’Edilizia soprattutto puntiamo alla presenza dei Paesi del più vicino e del più lontano e vicino Oriente. Con l’Iran si è aperto in questi mesi un lavoro molto importante diplomatico, politico, istituzionale. Bolognafiere ha fatto parte delle delegazioni di incontro del Governo italiano e abbiamo potuto essere la prima fiera italiana che realizza un accordo con la fiera di Teheran per collaborare soprattutto in questi campi, l’edilizia, l’industria della cosmesi e l’automotive».

Cinque linee portanti per tradurre in azioni la forte attenzione maturata rispetto alla necessità di intervenire sul patrimonio immobiliare pubblico e privato sono state presentate da Nomisma, in collaborazione con Nomisma Energia, che saranno discusse all’interno degli appuntamenti “Re-Use, Re-Start” nella cornice del Saie 2015: “Re-Use”, “Re-Energize”, “Re-Industry”, “Re-Finance”, “Re-Housing”. 

Per quanto riguarda il “Re-Use”, la riflessione parte da un dato che riguarda il patrimonio residenziale: in molte città (dati censimento Istat 2011) questo è composto in buona parte prima degli anni ’70 che si traduce in circa un 60% di edifici che si trovano a fine vita. Per questo pensare a una strategia nazionale di riuso, un progetto di ripensamento strategico che non si occupi soltanto dell’efficientamento energetico, ma che riconnetta quel patrimonio ai bisogni reali delle famiglie, sembra essere la strada per restituire una prospettiva concreta alla città. Rispetto al “Re-industry” Nomisma indica la necessità di favorire integrazioni per il lancio di modelli o soggetti in grado di operare attraverso le diverse componenti della lunga filiera della riqualificazione. Ma tutto questo deve essere legato alla volontà di identificare la rigenerazione urbana come un’autentica priorità industriale del Paese. 

Quanto al “Re-energize”, questo resta comunque il cammino necessario: il 65% dei 12 milioni di edifici residenziali italiani sono classificati in classe G e assorbono oltre il 40% di energia: considerando come anche con interventi minimi sia possibile ridurre i consumi di oltre la metà, Nomisma evidenzia come il mercato potenziale risulti essere di assoluto interesse. 

“Re-housing” vuol dire andare oltre le barriere culturali e conoscitive che spesso fermano il cliente. Il tutto all’interno di una sostenibilità finanziaria degli interventi (“Re-finance”). Mancando al momento meccanismi e strumenti finanziari realmente incentivanti la sostenibilità finanziaria rappresenta una delle principali criticità nei processi di riqualificazione e rigenerazione.