Trentino, la Provincia taglia l’Imu sulle imprese

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Previsti anche aiuti anticipati fino a 50.000 euro alle “start-up”. Presentata proposta di legge per lo “spezzatino” degli appalti pubblici sotto soglia UE per favorire le imprese locali

 

industria controlli tuvIl Trentino si prepara ad una piccola rivoluzione fiscale che di fatto anticipa quella nazionale, ammesso che il Governo Renzi riesca a vararla sotto i vincoli di bilancio posti dalla Comissione europea.

Le imprese attive in provincia di Trento potranno godere di uno sconto fiscale fino a 7 milioni di euro grazie all’abrogazione di una delle tasse più odiose per industriali ed artigiani, la cosiddetta “Imu sugli imbullontati”, ovvero gli apparecchi o gli impianti saldamente vincolati alle strutture edili della fabbrica, già di per sé colpite dall’Imu. Secondo l’assessore all’industria Alessandro Olivi «ci sono state imprese che hanno dovuto pagare due volte: una volta per la superficie occupata e una volta, ad esempio, per gli impianti che vi insistono». 

alessandro oliviIn questo modo il Trentino corre in avanti rispetto al panorama fiscale nazionale, visto che il provvedimento sarà inserito nella prossima legge di bilancio provinciale in modo da attivarlo per il periodo d’imposta 2016. A beneficiarne saranno le imprese più strutturate e complesse, che hanno patito maggiormente le ripercussioni dell’“Imu sugli imbullonati”.

Altra novità, questa riservata alle nuove imprese ed in particolare alle “start-up” è la decisione di innalzare la percentuale massima agevolabile da parte della Provincia di Trento, che sale al 50% su un tetto di 100.000 euro, con l’ampliamento anche delle voci finanziabili, contributo che sarà erogato prima che la spesa sia stata effettivamente sostenuta e non a posteriori come avveniva fino ad ora. «In questo modo agevoliamo – dice Olivi – il compito dell’imprenditore. Sarà Trentino Sviluppo attraverso lo sportello per la nuova imprenditorialità, a farsi carico di tutti gli adempimenti per l’erogazione degli interventi».

Infine, la Provincia ha depositato un disegno di legge in Consiglio provinciale volto a favorire le piccole e micro imprese nell’assegnazione degli appalti pubblici, specie quelli di importo rilevante per i quali fino ad oggi è obbligatoria la gara europea. Quando la legge sarà approvata, tutti gli enti publici appaltanti saranno obbligati a suddividere in piccoli lotti le opere in gara in modo da non superare il limite che fa scattare la gara europea (sopra gli importi di 2 milioni di euro), consentendo di semplificare le gare di assegnazione mediante le procedure negoziate con invito alle imprese ed evitare i casi dove il grande appaltatore conquista la gara con forti ribassi, salvo poi subappaltare i lavori ai piccoli tirando al massimo sui prezzi, riducendo così la qualità complessiva del lavoro e, talvolta, ingenerando crisi aziendali per i mancati pagamenti.