Quale futuro per le stazioni ferroviarie del Veneto ormai inutilizzate?

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Renato Chisso
Renato Chisso
Renato ChissoProsegue il viaggio sul territorio di Chisso: quella di Adria diventerà casa delle associazioni

Diventeranno sede di alcune delle tante associazioni di volontariato presenti nel territorio comunale i locali della stazione di Adria lasciati liberi dal personale di Rete Ferroviaria Italiana e quelli della biglietteria, chiusa dall’inizio dell’anno corrente nell’ambito del processo di efficientamento attuato per recuperare e ottimizzare le risorse finanziarie. Analoga prospettiva potrebbe aprirsi per l’edificio della stazione della frazione di Baricetta, da tempo abbandonata e murata, per la quale occorrerà valutare i costi relativi alla restituzione di funzionalità al fabbricato. E’ questo lo scenario delineato dall’assessore alle politiche della mobilità del Veneto, Renato Chisso, e dal sindaco di Adria, Massimo Babujani, accompagnati dal consigliere regionale Mauro Mainardi, dall’assessore comunale all’associazionismo e lavori pubblici, Federico Simoni e da rappresentanti di RFI, al termine della visita effettuata agli spazi attualmente disponibili nella stazione della cittadina polesana, spazi che il Comune richiederà in comodato gratuito per attività sociali senza fine di lucro.
“Nel Comune di Adria – ha ricordato il sindaco – esistono circa 120 associazioni di volontariato e la disponibilità di locali sarebbe utilissima: la stazione potrebbe diventare presto una vera e propria ‘Casa delle Associazioni’”. Dal canto suo, secondo Chisso “con la chiusura della biglietteria presidiata da personale si apre questa ulteriore prospettiva che consente di utilizzare in modo utile e mantenere spazi vivi collegati al centro storico. Nello stesso tempo, si cercherà di accrescere il numero dei punti vendita dei titoli di viaggio, che ad Adria riguardano sia Trenitalia sia la nostra società Sistemi Territoriali, mentre l’attuale emettitrice automatica installata nell’atrio della stazione verrà sostituita con una apparecchiatura molto più avanzata, in grado di rilasciare qualunque biglietto e di consentire il pagamento con moneta elettronica: bancomat o carta di credito. Invito i Comuni che hanno analoghe situazioni a stringere i tempi per manifestare a RFI l’interesse ad avere a disposizione i locali di sua proprietà che si sono ormai liberati”.