Non autosufficienti: Lanzarin a Bassano del Grappa visita “Casa Martina”

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«Al Veneto servirebbero più realtà come questa: è una formula innovativa per anziani e famiglie»

 

anziano non autosufficiente mano vecchia mano giovane«Al Veneto servirebbero più Case Martina» ha detto l’assessore regionale alle politiche sociali Manuela Lanzarin che promuove “Casa Martina” di Bassano, il centro diurno di via Ognissanti gestito dalla cooperativa “Bassano solidale” che accoglie una trentina di anziani non autosufficienti, tutti i giorni dell’anno.

Visitando la struttura alla vigilia di Ferragosto, la referente alle politiche sociali della Regione Veneto definisce il centro diurno di Bassano «un modello di assistenza e cura per anziani non autosufficienti da monitorare con attenzione, valorizzare e possibilmente esportare anche negli altri territori del Veneto». 

Regione vento 2015 assessore politiche sociali Manuela Lanzarin sorriso«Casa Martina accoglie persone affette da Alzheimer o altre forme di demenza e ricrea, grazie agli operatori e alle dimensioni familiari della struttura, un contesto di casa – dice Lanzarin –  dove l’anziano è accudito e assistito, ma al tempo stesso è protagonista di alcune attività, come la fisioterapia, la cura del giardino o semplici percorsi ricreativi. “Casa Martina”, aperta 365 giorni l’anno senza soluzione di continuità dalle ore 7.30 alle 19.30 e dotata di tutti i servizi di una casa-albergo, compreso il trasporto, offre un prezioso servizio alle persone non più in grado di esser autonome e un indispensabile sollievo alle famiglie, alleggerendole dagli impegni quotidiani, in particolare nei fine settimana».

“Casa Martina” nasce da una sperimentazione iniziata nel 2012: per Lanzarin «esperienze come queste sono un esempio positivo e innovativo di un nuovo modello di cura, più flessibile e sostenibile, a metà strada tra domiciliarità e residenzialità: la formula del centro diurno, alla quale la Regione Veneto guarda con particolare attenzione, dimostra come sia possibile prendere in carico anche patologie impegnative, come le demenze, conservando i legami con la famiglia e contenendo del 60-70% i costi di un ricovero residenziale».   

L’impegno dell’assessore regionale alle politiche sociali «è per fare sorgere altre “Case Martina” nel territorio, per rispondere alla domanda sempre crescente di assistenza e accudimento di persone anziane non più autonome, grazie alla positiva sinergia tra istituzioni locali, Regione, famiglie e terzo settore. Il nuovo piano sociosanitario indica nei centri diurni per non autosufficienti e in progetti similari un nuovo tipo di servizio innovativo più aderenti al mutato contesto economico sociale della terza età e della famiglia veneta».