Caselli: «in questo modo i tassi bancari si riducono fino all’1,25%»
Credito più facile per le aziende agricole dell’Emilia-Romagna, grazie allo stanziamento di 1,5 milioni di euro, approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’agricoltura Simona Caselli, per abbattere fino all’1,25% il costo del denaro nel credito di conduzione, rispetto ai tassi bancari. Lo stanziamento dovrebbe attivare finanziamenti per oltre 100 milioni di euro.
Gli agricoltori potranno presentare domanda in banca o al proprio consorzio fidi fino al 2 ottobre 2015 (il prestito potrà variare da 6.000 a 150.000 euro, a seconda della grandezza dell’attività, per una durata massima di 12 mesi). L’aiuto “de minimis”, sotto forma di concorso interesse sui prestiti di conduzione richiesti dagli agricoltori alle banche per il tramite degli Agrifidi, è rivolto a tutte le aziende agricole, con priorità per i giovani titolari fino a 40 anni d’età e per le imprese che nella precedente campagna agraria hanno già contratto prestito di conduzione in regime “de minimis”.
«Con questo intervento – sottolinea Caselli – la Regione porta a circa 10 milioni le risorse destinate all’abbattimento del tasso di interesse bancario per il credito d’esercizio, dal 2008, anno d’inizio della crisi mondiale, ad oggi. Ciò significa che attraverso gli Agrifidi sono stati attivati prestiti a tasso ridotto per oltre 600 milioni».
Secondo Caselli «grazie a questi interventi una parte importante degli agricoltori ha potuto reagire alla pesante stretta creditizia messa in atto dalle banche negli ultimi anni. Tanto è vero che le rilevazioni periodiche di Ismea hanno evidenziato che l’Emilia-Romagna è la regione che ha registrato il maggior incremento di accesso al credito in agricoltura negli ultimi anni. Una situazione migliore rispetto al resto d’Italia dunque, resa possibile dal dinamismo delle imprese agricole, ma anche dal sostegno della Regione e dal processo di fusione degli Agrifidi che ha portato alla nascita di 3 sole solide realtà interprovinciali in grado di affiancare validamente le imprese nel rapporto con il sistema bancario. La riprova è in un tasso d’insolvenza pari allo 0,1% del credito attivato attraverso gli Agrifidi che risulta, peraltro, raddoppiato in volume proprio negli ultimi anni».