Blocco elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia, crescono i commenti negativi alla sentenza del Tar

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consumi di energia elettrica monitoraggio della rete ad alta tensione Europa elettrodotto
Intanto a luglio consumi elettrici record per alimentare i condizionatori contro il caldo

 

Europa elettrodotto«Il blocco dell’elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia per effetto del recente pronunciamento del Consiglio di Stato non può restare senza una risposta che tenga anche conto del fabbisogno energetico del Friuli Venezia Giulia e del suo sistema economico» ha detto il vicepresidente di Confapi Friuli Venezia Giulia, Bernardino Ceccarelli.

«Nel Paese del design per eccellenza l’elettrodotto non è esteticamente il massimo – ha continuato Ceccarelli -, ma ci si deve anche interrogare quali altre alternative economicamente percorribili vi siano per la realizzazione di un’opera chiamata a garantire sicurezza e stabilità di fornitura energia elettrica, valida a contenere i costi di un sistema economico (e non si tratta della sola industria) che anche in questo campo paga lo scotto di un pesante deficit competitivo verso i concorrenti esteri». 

Per Ceccarelli «non è, infine, ammissibile che a circa 12 anni dalla messa a punto del Piano di sviluppo della rete elettrica (2003) ci si trovi in una situazione di stallo e incertezza come questa. E’ la riprova di quanto l’asfissiante burocrazia italiana freni e deprima le energie più vitali del nostro Paese e, prima su tutti i negativi fattori, ne inibisca la crescita e lo consegni all’arretratezza».

Sul tema interviene anche il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti: «noi pensiamo a sostenere investimenti infrastrutturali per garantire alla nostra regione una rete energetica capace di rendere il territorio e il tessuto produttivo competitivi. Altri, come il MoVimento 5 Stelle, al traino dei vari comitati del “no se pol”, sono di fatto antagonisti del sistema delle imprese che regge la nostra economia». Moretti ha espresso preoccupazione per la «fragilità del sistema giuridico e amministrativo» e «stupore» per «quei politici che accusano il Pd di non rispettare le sentenze e parlano di accelerazioni del cantiere. Evidentemente sfugge che di questo elettrodotto si parla dal 2007, che centinaia sono stati i momenti di condivisione, dibattito e anche scontro». E ancora: «esultare per una cosa del genere è da irresponsabili. L’unico risultato potrebbe essere che i nuovi piloni restino lì senza funzionare, insieme ovviamente ai 110 chilometri di vetusti tralicci che Terna avrebbe dovuto smantellare, che le industrie che necessitano di un adeguato ed economicamente ragionevole approvvigionamento energetico potrebbero guardare ai Paesi confinanti spostando di conseguenza posti di lavoro. Senza contare il clima di tensione che si sta verificando in questi giorni nei cantieri dove ci sono operai che fanno onestamente il proprio lavoro».

Intanto, Terna ha comunicato che il fabbisogno elettrico in Friuli Venezia Giulia nel mese di luglio 2015 è stato di quasi 1 miliardo di kilowattora (circa il 3% del totale nazionale), con un incremento superiore del 15% rispetto a luglio del 2014. A luglio è stato raggiunto il nuovo record assoluto dei consumi elettrici in Italia: alle ore 16 di martedì 21 luglio Terna ha registrato un valore di picco pari a 59.353 MW. I 32,0 miliardi di kWh richiesti nel mese di luglio 2015 sono distribuiti per il 45,7% al Nord, per il 30,3% al Centro e per il 24,% al Sud. A livello territoriale la variazione della domanda di energia elettrica del mese di luglio è stata +13,1% al Nord, +14,1% al Centro e +13,4% al Sud.