Via libera al percorso del rinnovo delle concessioni autostradali alle società pubbliche del NordEst

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A4 Autovie venete incolonnamenti da traffico DaUdineNordAUdineSud
Per Autobrennero e Autovie Venete percorso facilitato con il ricorso alla società “in house”. Il ministro Delrio consegna a Friuli Venezia Giulia e a Trentino Alto Adige il documento preliminare

 

A4 Autovie venete incolonnamenti da traffico DaUdineNordAUdineSudIl tema del rinnovo delle concessioni autostradali in scadenza di Autobrennero e di Autovie Venete è stato al centro degli incontri effettuati a Roma presso la Presidenza del consiglio dai rappresentanti delle regioni Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha partecipato, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e alla presenza del sottosegretario di Stato agli Affari regionali on. Gianclaudio Bressa, a una riunione in cui è stato illustrato uno schema di accordo tra lo Stato, attraverso il Ministero delle infrastrutture e trasporti, e gli enti pubblici proprietari di Autovie Venete Spa, finalizzato alla gestione “in house” della tratta autostradale attualmente in concessione alla stessa società partecipata. All’incontro hanno partecipato anche l’assessore ai lavori pubblici infrastrutture e trasporti della Regione Veneto, Elisa De Berti, e il vicepresidente della Giunta provinciale di Udine e assessore alle infrastrutture e grandi opere, Franco Mattiussi.

Alla base dell’accordo vi è il riconoscimento della necessità di realizzare senza ritardo la terza corsia nel tratto Venezia-Trieste dell’autostrada A4, nel rispetto delle norme imposte dal diritto dell’Unione europea. L’intesa avrà dunque per oggetto l’individuazione e l’adozione delle misure necessarie, da attuarsi con strumenti normativi e amministrativi, per affidare in concessione ad una società interamente partecipata dalle Amministrazioni pubbliche regionali e locali la realizzazione, a condizioni di mercato, degli interventi infrastrutturali nell’autostrada A4 nel tratto Venezia-Trieste, A23 Palmanova – Udine, A28 Portogruaro- Pordenone – Conegliano e A34 raccordo Villesse Gorizia.

«Con la firma dell’accordo di collaborazione – ha commentato Serracchiani – sarà raggiunta una tappa importante, con la quale contiamo di mettere in sicurezza gli investimenti previsti per le opere nel contratto di concessione, garantendo parallelamente la continuità delle erogazioni della Bei. Alla luce di queste valutazioni, è apparso utile che i tempi per gli adempimenti delle amministrazioni siano ravvicinati». E’ stato convenuto di giungere alla sottoscrizione dell’accordo entro il mese di settembre.

Stesso incontro con Bressa lo hanno avuto anche i rappresentanti del Trentino Alto Adige presenti con il governatore altoatesino Arno Kompatscher e l’assessore ai lavori pubblici del Trentino Mauro Gilozzi che hanno ricevuto una bozza di accordo relativo alla proroga della concessione di A22 che recepisce di fatto quanto discusso nei mesi scorsi dai presidenti di Regione e Province autonome di Trento e Bolzano Ugo Rossi e Arno Kompatscher con il ministro Delrio. L’iter prevede ora che le parti producano le loro osservazioni nel più breve tempo possibile per arrivare poi alla firma dell’accordo entro settembre. 

«Possiamo dire fin d’ora che il testo elaborato dal Ministero infrastrutture e trasporti e che leggeremo con grande attenzione nei prossimi giorni, ci sembra molto positivo – spiega Gilmozzi – . Esso contempla tutti gli elementi di garanzia che avevamo proposto al fine di arrivare alla auspicata proroga trentennale della concessione autostradale, ad una società “in house” che dovrà essere totalmente pubblica. Essendo la società attuale pubblica all’85%, si dovrà quindi naturalmente avviare una trattativa per acquisire le azioni dei soci privati». 

Gilmozzi sottolinea che la società osserverà il principio dell’investitore privato e non sarà considerata pertanto, ai fini dei consolidamento del debito, come pubblica amministrazione. Inoltre il testo proposto «richiama l’obbligo della società nei confronti degli investimenti lungo l’asse del Brennero, sia quell già accantonati sia quelli da accantonare, nonché a realizzare investimenti accessori».

Secondo Kompatscher «una volta creata una società interamente pubblica che avrà la concessione fino al 2045, si potranno programmare i collegamenti tra il Nord e Sud Europa a lunga scadenza e i benefici saranno economici ed ambientali, oltre a consentire ai comuni di iniziare a progettare opere d’importanza centrale per il loro sviluppo urbanistico e viabilistico».