Per le casse della provincia di Trento, il 2012 sarà un anno dove sarà necessario fare qualche taglio alla spesa pubblica per riuscire a quadrare il bilancio, che si attesta sulle cifre del 2011, ben 4.640 milioni di euro, qualificando meglio la spesa pubblica, di cui 284 sono congelati dal patto di stabilità importo dallo Stato.
Una mole di risorse finanziarie notevole, in gran parte basata sulla norma che prevede che i 9/10 del gettito fiscale locale rimanga sul territorio, oltre ad altre voci d’entrate su cui s’aprirà a breve un contenzioso con lo Stato a causa della mancata osservanza delle competenze autonomistiche nella formazione della legge finanziaria dello Stato.
Il governatore della provincia di Trento, Lorenzo Dellai, ha illustrato ad un Consiglio provinciale svogliato le linee guida entro cui la giunta si muoverà per presentare la legge di bilancio entro la fine di ottobre, dove si vuole puntare gran parte delle risorse libere dalla spesa corrente (circa 1.500 milioni di euro) per gli investimenti e per il rilancio ecologicamente sostenibile dell’economia locale, visto che dal buon andamento di quest’ultima si basano ormai le entrate delle casse provinciali. Proprio per questo, al fine di garantire le entrate all’autonomia speciale, Dellai ha sottolineato come i contributi pubblici saranno erogati solo a quelle aziende che pagheranno le tasse e che rispetteranno le spettanze dei lavoratori, senza pendenze con il fisco. Dellai ha poi puntato sulla riqualificazione del comparto sociale, dove è finita l’epoca del “tutto a tutti”, con gli aiuti pubblici che si concentreranno solo su chi ha effettivo bisogno. Una posizione che ha sollevato le critiche della Lega Nord, con la consigliera Franca Penasa che ha duramente criticato il sistema di accertamento del reddito dei richiedenti i servizi pubblici che penalizza oltremodo i cittadini onesti e, specialmente, i residenti verso gli immigrati. Dellai ha ricordato anche gli sforzi per limitare i comportamenti opportunistici di coloro che si avvalgono dello stato sociale in modo scorretto.
Se Dellai guarda al futuro puntando sulla riorganizzazione della macchina provinciale riducendone il carico burocratico e il numero di addetti, le minoranze criticano l’impianto complessivo della manovra di bilancio. Secondo il capogruppo del Pdl, Walter Viola, “la crescita dell’economia trentina non può prescindere dalla realizzazione di infrastrutture, liberalizzazioni e privatizzazioni, come del resto auspicato anche dalle categorie sociali ed economiche. Di tutto ciò – secondo l’esponente azzurro – nel progetto di bilancio presentato da Dellai non c’è traccia, perché manca la reale volontà di rivedere la galassia di società ed agenzie pubbliche che, invece, sono destinate a crescere nuovamente, manifestando così una palese irresponsabilità di chi oggi governa il Trentino”. Critiche anche dalla Lega Nord che ha sottolineato come “Dellai vada nella direzione diametralmente opposta a quella che afferma di voler seguire, quando invece di tagliare i livelli di governo esistenti in Trentino ne crea di nuovi ed inutili come le Comunità di valle”.
Un bilancio che non promette nulla di sostanzialmente nuovo, con molte delle risorse disponibili che vengono sprecate per alimentare carrozzoni e rendite di posizione. Come richiede a gran voce il mondo che produce, serve un dimagrimento rapido e consistente del corpaccione pubblico, per rimettere in circolazione professionalità e risorse economiche, per dare all’economia la possibilità di esprimersi liberamente per creare nuova ricchezza e posti di lavoro.