La sonda New Horizons ha preso contatto con Plutone

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plutone da sonda new horizons
L’evento dopo un viaggio di 9 anni e mezzo giunge a 50 anni dalla prima visita di Marte da una sonda automatica lanciata da Terra

 

plutone da sonda new horizonsAlle ore 2,53 (ora italiana) di mercoledì 15 luglio, dopo un viaggio durato nove anni e mezzo, la sonda New Horizons è entrata in contatto con il centro di controllo della Nasa tramite il segnale captato dall’antenna del Deep Space Network della Nasa presso Madrid. La sonda ha comunicato che il lungo viaggio era terminato e che aveva sorvolato Plutone, il pianeta più distante dal Sole, ad una distanza di “soli” 12.500 chilometri, iniziando ad inviare le prime foto nella storia dell’esplorazione spaziale della superficie del pianeta.

Plutone è il pianeta più esterno del sistema solare, dotato di cinque lune. La grande distanza dalla Terra (quasi cinque miliardi di chilometri), fa sì che i segnali inviati dalla sonda impieghino oltre quattro ore e mezza per essere captate.

Alla Nasa è stata una giornata di fervida attesa e piena di incognite in attesa del segnale di New Horizons, a causa del rischio che la sonda avesse potuto riportare dei danni attraversando ad altissima velocità (49.600 km all’ora) una zona ricca di piccoli corpi rocciosi. Alla fine il segnale della sonda è arrivato puntualmente, confermando il pieno successo di una delle missioni più ambiziose della storia dell’esplorazione spaziale.

New Horizons invia i segnali digitali verso Terra a una velocità di trasmissione molto bassa: soltanto circa 1 kilobit al secondo, più o meno la velocità di un modem analogico della fine degli anni Ottanta. Ogni foto scattata dalla sonda “pesa” oltre 12 megabyte: per inviare ogni immagine New Horizons impiega circa 3 ore e 20 minuti. Anche se viene compressa a un decimo delle dimensioni originali, l’invio richiede da 20 a 40 minuti. Ci vorranno sedici mesi per ricevere tutte le immagini e le analisi spettrali eseguiti nelle poche ore precedenti e successive il sorvolo di Plutone.

Quella di New Horizons è una missione all’insegna dell’economia: con un budget di 60 milioni di dollari, la sonda è stata assemblata all’insegna della robustezza. Essa è dotata di uno spettrometro, di una camera fotografica e di un radar per analizzare la superficie del pianeta nano: dalle stime precedenti, comprese fra 2.274 e 2.301 chilometri, è stato ricalcolato in circa 2.370 chilometri. Non si sa se sarà sufficiente a “farlo tornare” un pianeta a tutti gli effetti, ma è già di sicuro il corpo celeste più grande della fascia di Kuiper, la zona più esterna del Sistema Solare popolata da pianetini e asteroidi. New Horizons potrebbe inviare immagini ad alta risoluzione dell’atmosfera di Plutone e dell’ambiente che circonda il pianeta nano. Attese anche immagini ravvicinate della più grande e vicina delle cinque lune, Caronte, e quelle delle lune minori Idra e Notte.

plutone new horizons 2La sonda ha sorvolato il pianeta nano in corrispondenza della misteriosa macchia brillante a forma di cuore che aveva già fotografato e della quale dovrà indagare la natura. Proprio nelle ultime ore, a causa della rotazione del pianeta, la macchia si è rivolta completamente verso la sonda.

L’avvicinamento di New Horizons a Plutone è un’impresa storica per l’esplorazione spaziale, che arriva a 50 anni dalla prima foto ravvicinata di Marte scattata dalla sonda Mariner 4 il 15 luglio del 1965. Con la visita al pianeta nano si completa così l’esplorazione dei pianeti del Sistema Solare. Uno dei primi misteri su cui dovrà indagare la sonda è una struttura brillante a forma di cuore e quattro grandi macchie scure, ognuna grande quanto lo stato americano del Missouri, e poste alla stessa distanza fra loro. Le strutture corrono lungo l’equatore e potrebbero essere altipiani o pianure, oppure variazioni di luminosità su una superficie completamente liscia. Spetterà a New Horizons verificarlo. Dopo il passaggio ravvicinato a Plutone, la sonda si avvicinerà anche alla luna Caronte, con cui la quale il pianetino forma un sistema binario.