Marca Trevigiana, il punto sui fallimenti e sui concordati preventivi

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Continuano le chiusure, con una velocità superiore alla media italiana e veneta

 

natimortalita imprese tvRispetto alla fotografia scattata alla fine di agosto del 2014, si è continuato a ridurre il numero di imprese attive del Trevigiano, contrazione che è continuata anche nel I trimestre 2015, tanto che a fine marzo le imprese attive della provincia erano scese molto vicino alla soglia delle 80.000 unità. Il ridimensionamento del tessuto produttivo locale continua a manifestarsi con ritmi più sostenuti di quelli riscontrati mediamente in Italia e nel Veneto. La nati-mortalità delle imprese trevigiane si può sintetizzare in un tasso di crescita ancora negativo (-0,2% nel 2014) che, in Regione, vede situazioni più critiche solo a Belluno e Venezia (-0,3%).

Gli effetti della crisi economica continuano a farsi sentire con un aumento nello stock d’imprese con procedure concorsuali, proseguito pure negli ultimi mesi del 2014 e nel I trimestre 2015. A Treviso l’intensità del fenomeno è stata anche superiore a quella rilevata mediamente per il Veneto e per l’intero Paese. L’aumentato ricorso alle procedure concorsuali ha riguardato tutti i settori produttivi della provincia, ma in modo particolare i servizi.

Se nei primi 8 mesi del 2014 era stata osservata per Treviso una flessione nel flusso di aperture di procedure, si è riscontrato un rallentamento della caduta negli ultimi mesi dell’anno per rilevare infine una ripresa delle richieste di apertura nei primi mesi del 2015. Tra gennaio e maggio 2015 in provincia di Treviso si è assistito quindi ad una recrudescenza del fenomeno che vede aumentare le aperture di procedure quasi del 3% rispetto allo stesso periodo del 2015. Tutto ciò in controtendenza rispetto a quanto succede su base regionale e nazionale.

Considerando il complesso delle procedure, Treviso risulta seconda solo a Verona per numero di aperture. Da gennaio 2012 a maggio 2015 se ne sono contate 6.410, di cui 754 nei primi 5 mesi del 2015. Rapportate al numero di imprese attive sul territorio pesano per lo 0,9%, in linea con la media regionale e nazionale.

Entrando nel dettaglio delle procedure, si rileva come tra i fallimenti (procedura attraverso cui all’imprenditore insolvente viene sottratto il proprio patrimonio per soddisfare i creditori) aperti in regione dal 2012, uno su cinque riguardi un’impresa trevigiana. I fallimenti continuAno a pesare in provincia più che in regione: 16% del totale procedure a Treviso contro il 13% nel Veneto.

Per quel che concerne i concordati preventivi (strumento a disposizione degli imprenditori in stato di crisi o d’insolvenza che intendono evitare la dichiarazione di fallimento attraverso un accordo con i creditori; è definito preventivo proprio perché può prevenire il ricorso alla ben più pesante procedura di fallimento), l’Italia e il Veneto nei primi 5 mesi del 2015 hanno visto diminuire le aperture di procedura rispetto allo stesso periodo del 2014. A Treviso, invece, vi è stato un aumentato ricorso al concordato preventivo (+9%) e già negli ultimi mesi del 2014 la tendenza si era manifestata. Sembra quindi che per la salvaguardia del panorama produttivo del Trevigiano non debba venir lasciata cadere l’attenzione nei confronti di questa particolare tipologia di procedura concorsuale.

Non si deve dimenticare che dall’indagine condotta da Confartigianato Marca Trevigiana nel corso del 2014 era emerso un quadro di rilevante criticità del tessuto produttivo provinciale di fronte ad un eventuale coinvolgimento in una procedura di concordato preventivo.

In particolare, erano risultate coinvolte nei concordati soprattutto le piccole imprese e quelle artigiane, ossia la spina dorsale dell’economia locale. Si calcoli che il concordato ha finito per toccare più di una impresa su quattro. Il recupero dei crediti è risultato raggiunto solo da poco più di una impresa su quattro coinvolte in un concordato preventivo e quasi la metà di chi ha subito il concordato è poi fallito per non aver potuto recuperare i crediti.

Rispetto all’esperienza delle imprese trevigiane in termini delle quote recuperate e dei tempi di attesa per il recupero dei crediti, la procedura di concordato preventivo è stata giudicata sostenibile solo in pochi casi. Al di là dei numeri riferiti a questa tipologia di evento, che possono a prima vista apparire statisticamente poco significativi, l’indagine ha rilevato che gli effetti si ripercuotono sulla struttura produttiva della provincia in forma diffusa e in misura fortemente impattante.