“Food East”, Friuli Venezia Giulia regione capofila su ricerca ed innovazone alimentare per Expo

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FVG Food East Tanja Strnisa Sottosegretario Agricoltura Slovenia Sanja Vlahovic Ministro Scienza Montenegro Debora Serracchiani e Vedran Mornar Ministro Scienza Croazia
Lanciata la “Carta di Udine” in tema di agricoltura di qualità e sostenibilità della nutrizione

 

FVG Food East Tanja Strnisa Sottosegretario Agricoltura Slovenia Sanja Vlahovic Ministro Scienza Montenegro Debora Serracchiani e Vedran Mornar Ministro Scienza Croazia«In questa due giorni di “Food East”, in cui Udine è capitale di Expo per la ricerca e l’innovazione, miriamo a sintetizzare i risultati di tavoli di lavoro a livello internazionale in una “Carta di Udine” che si aggiunga e integri la Carta di Milano per dare un nostro concreto contributo sul tema dell’agricoltura di qualità e della sostenibilità nella nutrizione». Lo ha dichiarato la presidente della Regione Debora Serracchiani, al termine del forum “Food East”, che è in svolgimento all’auditorium della Regione di Udine sul tema “Verso la Carta di Milano: le eccellenze del Friuli Venezia Giulia e dell’Europa Centro Orientale per la sostenibilità in campo alimentare”.

Il Friuli Venezia Giulia è Regione capofila assieme alla Provincia autonoma di Bolzano per tutte le Regioni italiane sul tema della ricerca e dell’innovazione all’interno di Expo 2015. Il 12 di settembre a Milano il Friuli Venezia Giulia e Bolzano trasferiranno il contributo che emergerà dalla due giorni udinese a nome della Conferenza delle Regioni e per tutto il “sistema Paese”.

«L’alta qualità dei lavori di oggi è garantita dalla presenza di autorità e dei tanti partner», ha evidenziato Serracchiani, ringraziando per la loro partecipazione i ministri della Scienza della Croazia e del Montenegro, Vedran Mornar e Sanja Vlahovic, la sottosegretaria all’Agricoltura slovena, Tanja Strnisa, la Commissione europea, presente con ben tre direzioni generali, e tutti coloro che assieme alla Regione hanno collaborato all’evento: i due Atenei di Udine e Trieste, Area Science Park, IGA-Istituto di Genomica Applicata, OGS-Istituto di oceanografia e geofisica sperimentale, CEI-Iniziativa Centro Europea, il Polo tecnologico di Pordenone, il Parco di San Daniele e il Trieste Cofee cluster.

«Alla base dei contenuti della Carta ci sarà proprio il principio di collaborazione tra tutti gli enti di ricerca del Friuli Venezia Giulia, i loro partner internazionali e gli Stati stessi», ha spiegato la presidente, precisando che con gli Stati «la Regione sta cercando di stringere relazioni ancora più strette, con l’obiettivo di fare massa critica. Forti delle nostre identità, le proiettiamo in un territorio più ampio: la Carta di Milano può aiutarci a farlo». In particolare, Serracchiani ha citato l’esempio della recente riattivazione di un’importante commissione bilaterale tra Friuli Venezia Giulia e la Slovenia, in cui la collaborazione in campo agricolo sarà elemento centrale. Questo, nel più ampio quadro della strategia della Macroregione Adriatico Ionica, contenitore per Paesi e Regioni vicine su cui l’amministrazione regionale sta puntando per concretizzare molte iniziative.

Il primo obiettivo dell’evento, ha ricordato Serracchiani, «è lavorare insieme» sul tema affascinante scelto per l’Expo 2015, “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”, mettendo a fattore comune la filiera della conoscenza per elaborare strategie comuni per una crescita sostenibile; il secondo è fare in modo che la ricerca e lo sviluppo non restino scollati dai processi industriali e di produzione; il terzo è sollecitare l’incontro delle filiere produttive di successo. «Abbiamo un obiettivo ambizioso, legare la competitività dei sistemi territoriali locali e traghettarli verso livelli più alti, rendendo questi territori protagonisti per le sfide sui temi della nutrizione, della scienza e delle tecnologie», ha concluso la presidente.

«I temi dell’agricoltura e delle energie rinnovabili sono priorità per lo sviluppo del Montenegro, che guarda all’iniziativa “Food East” come a un passo avanti verso la Ue. Sono sicura che questo evento regionale potrà rappresentare un ulteriore tassello importante per il Montenegro, per consentire al nostro Paese di essere pronto ad affrontare un mercato internazionale e aumentare il livello dei prodotti e della ricerca nel campo della biotecnologia e della produzione alimentare», ha sottolineato a margine del convegno la ministra della Scienza, Sanja Vlahovic. «Attualmente lavoriamo in modo bilaterale con l’Italia nei settori della scienza, dell’educazione, dell’agricoltura, fino a condividere progetti molto sofisticati nei settori della biotecnologia, dove abbiamo attiva una cooperazione con il Cnr molto efficace«, ha aggiunto Vlahovic.

Scambi tra atenei al centro dell’interesse manifestato dall’omologo della Croazia, il ministro Vedran Mornar, che ha sottolineato l’importanza di dare «uno sviluppo sistematico alla collaborazione, finora one-to-one, tra le Università della Croazia e italiane, e del Nordest in particolare, o tra singoli docenti degli atenei dei nostri due Paesi. Per esempio – ha ricordato Mornar – quando ero preside della facoltà di Informatica dell’Università di Zagabria, ho collaborato molto con il Politecnico di Milano, promuovendo scambi di studenti e di laureandi». «Ora è giunto il tempo – ha detto Mornar – di dare anche il via a una collaborazione più sistematica a livello di rapporti tra ministeri: bisogna lavorare insieme in modo più organico».

Per la sottosegretaria slovena, Tanja Strnisa, il forum della due giorni udinese è importante «per realizzare l’obiettivo di potenziare e migliorare la cooperazione nei campi della ricerca e dell’innovazione». «Per lo sviluppo futuro della Slovenia è prioritario il trasferimento dell’innovazione tecnologica dai centri di ricerca e dalle università ai produttori agricoli e a sostegno di questo abbiamo dedicato diverse misure. Penso che la sfida futura per l’agricoltura sia produrre più cibo, consumando meno energia e meno suolo, senza fare ancora più esagerato ricorso alle risorse naturali: necessitiamo per questo di ricerca». «Questo convegno – ha aggiunto Strnisa – potrà contribuire a trovare nuove strade per affrontare sia la sfida della sicurezza alimentare, sia l’altra sfida globale che è quella del cambiamento climatico. Questa è la priorità che dobbiamo tenere a mente quando pensiamo allo sviluppo dell’agricoltura, alla ricerca, all’innovazione».

Anche per Giovanni Caracciolo di Vietri, segretario generale dell’Ince, «c’è una sovrapposizione perfetta tra le nostre priorità come organizzazione di cooperazione regionale e l’area tematica e geografica trattata dal convegno. L’avere qui i ministri dei Paesi del Balcani occidentali, interessati tanto nella ricerca scientifica, uno dei punti di forza della nostra strategia e piano d’azione, quanto nell’agricoltura, ci sembra di grande interesse. Un’organizzazione di cooperazione regionale come l’Ince può risultare oggi ancora estremamente utile per favorire gli obiettivi comuni».