Emilia Romagna continua la crescita, ma più contenuta, delle imprese straniere

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immigrati imprenditori mano black elettricistaSono 43.472 le imprese con titolare un immigrato. In un anno, 1.130 in più (+2,7%). Più rapida in Italia (+5,4%)

 

Non si arresta la crescita delle imprese straniere in Emilia-Romagna, ma il ritmo è più lento rispetto a quanto avviene a livello nazionale. Al 31 marzo 2015, le imprese attive straniere raggiungono quota 43.472 (il 10,6% del totale). In un anno aumentano di 1.130 unità, +2,7%. Gli effetti della crisi economica contengono la loro tendenza a crescere, ma riducono dell’1,6% l’insieme delle altre imprese regionali.

In Italia, l’aumento è ancora una volta più rapido (+5,4%) e le straniere superano quota 480.000, il 9,4% del totale, a fronte di una diminuzione dell’1,2% delle altre imprese.
Questi sono i dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio (InfoCamere) elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. Le imprese straniere aumentano in tutte le regioni italiane. La crescita è più rapida in Campania (+11,3%) e nel Lazio (+10,5%). L’Emilia-Romagna è tredicesima. L’aumento delle imprese straniere è stato molto più rapido In Lombardia (+5,8%) e in Veneto (+4,7%), dove anche le imprese non straniere resistono meglio alla crisi.
La forma giuridica La tendenza positiva è data dalle ditte individuali (+668 unità, +1,9%), nonostante gli effetti della crisi ne contengano l’aumento. Costituiscono l’83,8% delle imprese straniere e comprendono molte imprese marginali. È determinante la crescita molto più rapida delle società di capitale (+428 unità, +16,1%), sostenuta dall’attrattività della nuova normativa delle società a responsabilità limitata. Questa ha contribuito a contenere la variazione, comunque positiva, delle società di persone (+0,1%). Aumentano, ma molto meno rapidamente, le cooperative e i consorzi (+5,1%).
La tendenza positiva origina sostanzialmente dai servizi (+1.061 imprese, +5,2%). In particolare, l’incremento è determinato soprattutto dall’aumento delle imprese del commercio (+329 unità, +3,1%), nonostante la debolezza dei consumi, e dei servizi di alloggio e ristorazione (+228 unità, +8,2%). Aumenti rilevanti si hanno anche per le imprese delle altre attività (+12,7%, +155 unità), trainate da quelle dei servizi per la persona (+14,5%). Solo variazioni minime negli altri macro settori, in aumento nelle costruzioni e in diminuzione nell’industria e in agricoltura.