Analisi dell’andamento dell’economia provinciale in un contesto congiunturale ancora fragile
Congiuntura economica, valutazioni sull’operato dell’amministrazione regionale, considerazioni sulla specialità del Friuli Venezia Giulia e sottoscrizione del “Protocollo di Legalità”: sono stati questi i temi principali trattati dal presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon, nel corso della conferenza stampa di metà mandato tenutasi a palazzo Torriani. Tonon era accompagnato dal vice-presidente vicario Michele Bortolussi e dalla vice-presidente Alessandra Sangoi.
Tonon è partito dall’analisi dell’indice della produzione industriale: «fatto 100 il picco pre-crisi, l’indice, sceso nei mesi passati anche di 25 punti base, oggi si attesta a meno 24. E’ un piccolo segnale di miglioramento che non basta non essendo sufficiente a recuperare il valore aggiunto perso».
In Italia, dopo la forte contrazione del 2012 e il 2013 e la leggera riduzione del 2014, il PIL dovrebbe tornare a crescere nel 2015 dello 0,7%. Nel I trimestre 2015 il PIL è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente (il risultato migliore dall’inizio del 2011) ed è cresciuto dello 0,1% nei confronti del I trimestre 2014. Andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto del manifatturiero (+0,6%) e delle costruzioni (+0,5%). Variazione nulla per i servizi.
«La ripresa – ha evidenziato Tonon – si lega all’evoluzione positiva del ciclo internazionale, al deprezzamento dell’euro sul dollaro, alla ripresa delle componenti della domanda interna, sostenute dal calo del petrolio e dall’atteso miglioramento delle condizioni del credito».
Anche la produzione industriale nel I trimestre ha registrato un progresso pari allo 0,3% sul quarto trimestre 2014. «L’occupazione a livello nazionale – ha aggiunto il presidente di Confindustria Udine – dovrebbe iniziare a consolidarsi nel 2015 e si accompagnerà alla riduzione del ricorso alla Cassa Integrazione. Il tasso di disoccupazione nazionale (12,7% nel 2014) dovrebbe attestarsi nel 2015 al 12,5%, per diminuire poi al 12% nel 2016. Lo scorso mese di aprile, come comunicato martedì dall’Istat, il tasso di disoccupazione tendenziale nazionale è calato del 0,2% arrivando al 12,4%».
Merito del “Jobs Act”? Tonon ha predicato prudenza: «è troppo presto per un giudizio definitivo. Gli effetti si vedranno nel tempo, a fine 2015, dal momento che ancora ampio è il margine di capacità produttiva inespressa. I primi segnali indicano un certo incremento del ricorso ai contratti a tempo indeterminato ma questo va valutato con attenzione per capire se si tratta di trasformazioni di rapporti già esistenti o di un ampliamento effettivo dei posti di lavoro». Tonon ha dichiarato poi di osservare con attenzione gli sviluppi del cosiddetto “Decreto Poletti” che intende disciplinare le uscite pensionistiche anticipate.
Il PIL in Friuli Venezia Giulia dovrebbe crescere quest’anno dello 0,8% e dell’1,4% nel 2016. Il valore aggiunto, ancora negativo nel 2014, si prevede in crescita nel 2015 solo per l’industria (+0,9%), mentre le costruzioni usciranno definitivamente dalla crisi solo nel 2016 (+2,4%). Gli occupati, nel I trimestre 2015, sono pari a 491.487 unità, in diminuzione rispetto al I trimestre 2014 dello 0,7%. In Italia, viceversa, gli occupati sono cresciuti dello 0,6%. Il tasso di disoccupazione, sempre nel I trimestre 2015, è salito all’8,8% (47.184 unità, 8,5% un anno fa).
Nella provincia di Udine, la struttura produttiva continua a subire i riflessi delle seconda recessione: nel primo trimestre 2015 il numero di imprese attive è calato del 1,5%, rispetto al I trimestre 2014. Anche il manifatturiero si ridimensiona dell’1,5%, le costruzioni scendono dell’1,9%.
Segnali positivi arrivano dal I trimestre 2015 sul fronte della produzione industriale, che cresce quasi di 4 punti percentuali rispetto all’ultimo trimestre dell’anno scorso (dallo +0,1% al +3,9%). Il tasso di disoccupazione, nel 2014, è stato dell’ 8,3%; se si considerano i lavoratori equivalenti a tempo pieno in cassa integrazione straordinaria e in deroga il tasse sale all’11,6%.
Le esportazioni nel 2014 sono aumentate invece del 4,4% rispetto al 2013: in crescita meccanica (+7,9%) e siderurgia (+4,6%), in leggero aumento le esportazioni di mobili (+0,6%). Il mercato UE a 28 segna un aumento dell’1,8%, quello verso l’area extra UE dell’8,1%. Bene i flussi verso Germania (+2,4%), Russia (+8,1%) e Cina (+7,5%), in calo verso Francia (-8,9%), Usa (-12,8%) e Turchia (-12,8%).
L’ultimo cenno congiunturale di Tonon ha riguardato il credito alle imprese. In provincia di Udine, nella media dei quattro trimestri terminati a settembre 2014, il flusso delle nuove sofferenze rettificate in rapporto ai prestiti vivi (tasso di decadimento) è sceso per le imprese al 3,1% rispetto al 3,4% dei tre trimestri precedenti, ma riflette, più che una situazione di miglioramento, il calo complessivo del ricorso al credito. Parole di elogio sono state espresse dal presidente nei confronti di Confidi Friuli presieduto da Michele Bortolussi (“strumento sano, bilanciato, efficace”) che ha, al contrario, aumentato gli impieghi di garanzie a supporto delle aziende.
Tonon ha allargatolo sguardo anche al mondo politico locale, confermando il giudizio positivo sui provvedimenti della Giunta Serracchiani: lo stato di avanzamento del pacchetto “Rilancimpresa” attraverso l’emanazione dei primi regolamenti di attuazione è positivo, sottolineando la necessità che i fondi attualmente messi a disposizione possano essere ulteriormente integrati nelle successive fasi attuative. Positivo è anche lo sblocco dei dragaggi a Porto Nogaro trattandosi di un impegno preso mesi fa che è stato mantenuto. Tonon ha citato tra le riforme avviate anche quella della sanità nella logica della riqualificazione della spesa.
Il presidente ha poi riconosciuto l’impegno del vice-presidente Bolzonello per assicurare al sistema dei Confidi un finanziamento importante di 10 milioni di euro per il 2014 che dovrebbe essere confermato anche per il 2015, così come anticipato dallo stesso assessore: è un riconoscimento, questo, al ruolo centrale dei Confidi nel sostegno di accesso al credito delle piccole medie imprese.
Da ultimo, Tonon si è riferito al processo di aggregazione dei consorzi industriali su cui Confindustria Udine ha promosso, con la collaborazione dell’Università di Udine, una ricerca volta ad proporre indirizzi di gestione e di rinnovamento operativo.
“La nostra Regione – ha concluso Tonon – conta su una forte componente del manifatturiero che va rafforzata in termini di competitività attraverso infrastrutture efficienti e il supporto positivo dei servizi – innovazione, ricerca, logistica – con l’obiettivo di migliorare la capacità di generare ricchezza. Manifattura e servizi sono due componenti che si integrano a vicenda e costituiscono un tutt’uno della nostra economia regionale».
Quanto all’autonomia speciale della regione, il pragmatismo sul punto degli imprenditori friulani è noto. Senza entrare nel merito storico dell’autonomia, Tonon ha posto l’accento sull’importanza degli strumenti di “governo” dell’economia regionale, sottolineandone la valenza della potestà legislativa in materia. «Il Friuli Venezia Giulia ha saputo usare bene la sua Specialità. Siamo stati capaci di utilizzare gli strumenti della Specialità supportando la trasformazione da un Friuli storicamente rurale ad uno industriale all’avanguardia di oggi. Grazie alle trasformazioni intervenute l’economia si è evoluta. Un dato su tutti: il Friuli esporta il doppio di ciò che importa generando un costante e positivo saldo nella bilancia commerciale, “vive di mondo”. La specialità in questo senso è stata anche un acceleratore di riforme che ha modificato in positivo la struttura economica, sociale e culturale del nostro territorio; metterla in discussione dunque costituirebbe un pericolo».