Bolzano al ballottaggio: battaglia di lettere aperte alla città tra i due candidati sindaco

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luigi spagnolli sindaco bolzano
luigi spagnolli sindaco bolzanoL’uscente Spagnolli apre la tenzone, rimbeccato dallo sfidante Urzì

Si scalda la campagna elettorale a Bolzano all’indomani della votazione che ha consegnato la città al ballottaggio del 24 maggio tra il candidato sindaco Luigi Spagnolli del centro sinistra e lo sfidante Alessandro Urzi del centro destra. Una situazione che vede Spagnolli partire in vantaggio per il risultato elettorale, ma anche zoppo per via dei numeri che anche in caso di vittoria potrà disporre in un Consiglio comunale estremamente frammentato (ben 18 i partiti presenti), anche nello scenario di imbarcare di tutto e di più: sarà difficile per lui avere una maggioranza. Spagnolli ha racchiuso la sua posizione in una lettera aperta postata sul suo profilo facebook tirando in ballo direttamente il suo sfidante, che ha risposto per le rime.

Di seguito la lettera di Spagnolli.

«“Perché non lascerò Bolzano a Urzì e Casa Pound”.

Care cittadine, cari cittadini,

grazie anzitutto per la fiducia che mi avete concesso. Grazie anche a coloro che hanno scelto diversamente, perché comunque votare è importante.

Se è vero che dopo il primo turno delle elezioni comunali sono nettamente in testa rispetto a un avversario in caduta verticale come Urzì che supera a malapena il dieci per cento ed è esponente di una destra divisa, perdente e rissosa, è altrettanto vero che qualcosa non ha funzionato completamente, che è mancata forse da parte mia una completa capacità di ascolto rispetto ad alcune esigenze. Può capitare, quando si amministra da molto tempo, e a volte si ha la sensazione di aver visto tutto, di sapere tutto. E’ una tentazione umana, una condizione dello spirito. Che però è ovvio che a mente fredda uno ammette e metabolizza».

«Diciamocelo chiaro – continua Spagnolli -: non c’è ripresa senza riflessione. Non esiste nuovo slancio senza ragionamento.Molto si è parlato di sicurezza, e probabilmente ho dato l’impressione di essere irridente rispetto a preoccupazioni legittime. Ecco, è questa l’unica cosa che un po’ mi dispiace. Sono sembrato irridente, ma in realtà senza esserlo nel profondo, perché voi cittadini, da sempre, costituite il mio unico pensiero, lo scopo della mia vita politica. Avrei più volte potuto ambire a una carriera politica romana, lo sanno anche i sassi. Non l’ho fatto perché amministrare è la mia passione, e risolvere i problemi la parte principale del mio mestiere. Sulla sicurezza c’è da cambiare qualcosa, e appena eletto lo farò, ben consapevole che la sicurezza non è patrimonio esclusivo della destra, ma è diritto inalienabile di tutti. Non ho mai visto gente di sinistra tutta contenta se si sente insicura. Qualunque cosa servirà, quindi, la faremo. Se serviranno le telecamere le metteremo, se servirà illuminare di più illumineremo, se servirà battere i pugni per avere più uomini sul territorio, li batteremo».

«Al tempo stesso – ribadisce Spagnolli – e su questo voglio essere chiaro: non abdico e anzi rivendico la mia formazione culturale, e dico che non c’è sicurezza senza solidarietà. Non c’è sicurezza senza sviluppo. Non c’è sicurezza senza U-MA-NI-TA’!Io che ho amministrato con passione ma pure ho commesso degli errori oggi mi rivolgo e da oggi mi rivolgerò direttamente a voi. Non tanto per l’esito del ballottaggio – la destra volgare e aggressiva non mi ha mai fatto paura – quanto per la necessità di una riconnessione profonda, di sintonizzazione, di maggiore raccordo con il tessuto civile della nostra città. E’ per questo che non lascerò Bolzano nelle mani di Urzì e Casa Pound: perché voglio vederla felice, attraente, aperta al dialogo tra i vari gruppi linguistici (un nostro enorme patrimonio), ricca, sviluppata, proiettata nel futuro. Ed è perciò che vi dico: ho ricevuto il messaggio del consenso, e vi ringrazio. Ho ricevuto il messaggio della critica, e state certi che non lo trascuro. Ricevuto tutto. Letto. Registrato. Ma da oggi si volta pagina. Ed è un appello a tutta la Bolzano democratica: il 24 maggio non solo e non tanto deve perdere Urzì, il 24 maggio soprattutto dobbiamo vincere noi. Uniti! Insieme!»

Fin qui l’appello di Spagnolli all’elettorato cittadino per cercare di conquistare i voti che gli mancano per centrare il terzo mandato consecutivo. Dal suo sfidante, il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore, Alessandro Urzì, la replica a mezzo di un’altra lettera aperta alla cittadinanza non è tardata ad arrivare. Eccone di seguito il testo.

alessandro urzi con logo alto adige cuore

«“Perché non lascerò Bolzano ai venditori di fumo”. Gentile vicina di casa, egregio vicino di casa, ho letto solo qualche istante fa la lettera aperta del sindaco di Bolzano Spagnolli che allegherò qui sotto. La allego perché non ho paura delle idee altrui. Quando ci sono. Invece l’ho letta e riletta e la ho ritenuta lo stanco rituale di un sindaco spossato dai suoi dieci anni di signoraggio su Bolzano, incapace di esprimere altro se non irrisione verso gli avversari. Troppo poco per farne il sindaco di tutti. Troppo facile anche dispiacersi perché i bolzanini si sono sentiti presi in giro dalla proposta di essere dotati di fischietti rossi per rispondere alla loro angoscia di essere svaligiati, nelle proprie case, o aggrediti per strada come è successo solo qualche giorno fa sulle passeggiate, in piazza Erbe, in piazza Verdi. Fatti, non paure».

«Ma ho soprattutto trovato la lettera di Spagnolli – continua Urzì – come troppo spesso è accaduto vuota di contenuti. Chiacchiere buoniste, solo chiacchiere e nessun fatto. Io intendo impegnarmi invece per destinare i servizi della polizia municipale al controllo del territorio. Meno contravvenzioni ai bolzanini onesti per eccesso di 4 chilometri sui limiti assurdi di velocità ai 40 chilometri all’ora in città e più ronde di giorno e, soprattutto, di notte. Ho già pronta la mia ordinanza firmata simbolicamente l’altro giorno con i leader di partiti della coalizione che mi ha sostenuto per il divieto di accattonaggio in città. Sono convinto che fu un errore quando Spagnolli accettò (senza nemmeno votare contro, astenendosi in silenzio e chinando la testa) la riduzione da parte del Consorzio dei comuni e dalla Provincia di 13 milioni di euro del bilancio di Bolzano, milioni assegnati ai paesi della periferia. A Bolzano è stato tolto il 21% del suo bilancio, Lauregno per fare un esempio, ha guadagnato il 250% in più. Vanno rivisti questi criteri perché meno soldi corrispondono a tagli dei servizi sociali e tariffe sui servizi comunali non accettabili. Vanno ricontrattati questi accordi subiti da Bolzano perché Bolzano respira i fumi del termovalorizzatore che brucia i rifiuti di tutta la provincia, ed accoglie ogni giorno migliaia di pendolari e il loro traffico subendone il costo, ma non ottiene nulla in cambio. E non è giusto. Ma bisogna avere anche il coraggio di dirlo, alla Provincia, signor Sindaco! Perché se a Bolzano rimane la ricchezza dell’energia e del calore prodotti dal termovalorizzatore potremo anche ridurre le tariffe dell’asporto rifiuti e delle nostre utenze elettriche. Bisogna volerlo. Signor Sindaco concretezza, ci vuole, non parole vuote. E’ la prima volta che Lei dimostra paura. Va bene così. Lo sapevamo di essere sulla strada giusta. Un abbraccio alla mia Città. Alessandro Urzì».