L’eccessiva fiscalità in agricoltura rischia di compromettere definitivamente il settore

0
504
Mario Catania

Mario CataniaRuffato incontra a Roma il ministro Catania. Manzato auspica interventi. Intanto il “primario” veneto nel 2011 registra un crollo

La grave situazione in cui versa il settore primario è stata al centro di un incontro tra il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, e il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Clodovaldo Ruffato, a Roma per partecipare, in rappresentanza della Regione, al Convegno sulle frodi alimentari organizzato dalla Commissione parlamentare sulla pirateria in campo commerciale.
Tre, in particolare, i temi sottoposti all’attenzione del Ministro dal presidente veneto: le gravi ricadute che si prospettano per l’agricoltura con l’introduzione dell’IMU, gli effetti che avrà sull’agricoltura italiana e veneta l’ipotizzata nuova Pac, le ripercussioni su produttori e consumatori delle contraffazioni alimentari. “Si tratta di questioni che vanno affrontate e risolte con determinazione, tempestività e con il contributo di tutti i soggetti, istituzionali e di categoria – ha ribadito Ruffato – pena il rischio di aggravare le condizioni di un settore che già risente della generale crisi economica che ha investito il paese, e l’Europa”. Sull’Imu Ruffato ha trasferito al ministro Catania le preoccupazioni raccolte a Venezia in un incontro una delegazione dell’Anci e delle associazioni agricole: “l’applicazione dell’Imu – ha ricordato – sta creando difficoltà non solo ai Comuni, ma anche, e sopratutto, al mondo agricolo, che si vede aggravato di ulteriori imposte, oltre a quelle già in atto su rendite catastali e terreni”.

Clodovaldo Ruffato

 

Clodovaldo Ruffato ha informato il Ministro della volontà del Veneto di dar vita ad un tavolo tecnico per verificare, dati alla mano, quanto peserà l’applicazione della nuova imposta sulle aziende agricole, al fine di arrivare a proporre al governo, se emergeranno situazioni di grave sperequazione, eventuali modifiche delle misure da adottare.
In tema di contraffazione nel settore agroalimentare, il presidente del Consiglio regionale veneto ha illustrato al ministro il piano operativo denominato ‘Modello Padova’, messo in campo da diversi soggetti interessati a debellare questa piaga, dettata da una vera e propria cultura della illegalità, sottolineando come la contraffazione alimentare non danneggia soltanto gli operatori ma colpisce anche i consumatori, attratti dal falso marchio ‘Made in Italy’.
Infine, circa la nuova Pac il presidente Ruffato ha ribadito al Ministro Catania che la riduzione dei contributi europei e l’introduzione di maggiori vincoli burocratici avranno effetti ‘mortali’ per la nostra agricoltura, specializzata e di qualità. Il Ministro ha detto di condividere le preoccupazioni espresse dal presidente ed ha assicurato la massima attenzione per consentire ogni azione ed intervento utili a sostenere un settore di vitale importanza per il Paese.
Al ministro Mario Catania rivolge un appello anche l’assessore all’agricoltura veneto Franco Manzato: “il ministro almeno ascolta i motivi di una protesta crescente e dimostra di conoscere meglio di altri componenti del Governo la situazione; ma servono fatti e subito. Lo diciamo da oltre un mese che le gabelle e le angherie imposte al sistema agricolo sono non solo ingiuste ma controproducenti, perché invece di abbattersi sulla ricchezza penalizzano la creazione della medesima”.
Per Manzato si tratta “non solo di una questione di equità e di serenità, ma di puro e semplice buon senso. Non vorrei, però, che le affermazioni di Catania restino parole al vento, pronunciate solo perché sollecitate dai forconi. Qui c’è tanta gente che ha esattamente gli stessi problemi, anche se manifesta a parole piuttosto che con blocchi stradali. Attenzione a scambiare per accondiscendenza le proteste silenziose”. Quanto sta succedendo in Sicilia potrebbe probabilmente verificarsi anche in Veneto.
Intanto, Veneto Agricoltura ha reso noti i dati relativi all’annata agraria 2011. Per il vicepresidente della commissione agricoltura del Consiglio regionale veneto, Graziano Azzalin, “i dati vanno letti con attenzione e una loro lettura disaggregata mostra una foto con tinte meno rosee”, in quanto “considerando anche il segmento dell’agroindustriale, il dato occupazionale viene molto ridimensionato visto che l’indagine di Unioncamere Veneto mostra per il terzo trimestre 2011 un crollo di occupati del 9,6% per l’industria alimentare, il dato più rilevante di tutti i settori industriali. Per la pesca, invece, i dati relativi ai primi 6 mesi del 2011 evidenziano un notevole calo dei quantitativi a livello regionale (-16,8%) e, conseguentemente, del fatturato (21,7 milioni di euro, -8,9%). Inoltre, il dato aggregato sull’occupazione nulla dice sulla qualità di questa occupazione, un aspetto che va considerato visto anche che paradossalmente il numero di lavoratori e’ circa pari al numero delle imprese attive nel settore agricolo”. Secondo Azzalin “ci sono segnali positivi e la Regione deve fare in modo che i timidi segnali di ripresa siano adeguatamente sostenuti. Il settore primario riveste un ruolo fondamentale per il Veneto e come tale deve essere trattato anche in sede di bilancio. Per esempio, se è da condurre con forza la battaglia sulle accise per il gasolio usato in agricoltura e quella sulla rimodulazione dell’Imu per le realtà produttive, questa non può però essere fatta guardando solo a Roma, ma considerando anche quali margini di manovra ci sono a Venezia”.